SottoFascicolo
Cartella n. 124 [b]. Documenti 1949-1965.
23 dicembre 1949
28 aprile 1965
86 cc.
Cartella n. 2 (segnata n. 124 [b]). La cartella, intestata «Corrispondenza di carattere vario», contiene 86 cc.: si tratta in gran parte di lettere che documentano la corrispondenza tra l’Accademia della Crusca e: a) aziende (Rank Xerox [riproduzione xerografica di volumi], Olivetti [tabulati del "Fiore" e del "Varmo"]); b) Enti vari (Cassa di Risparmio di Firenze, Provincia di Firenze, Edition et Diffusion du Livre Français [richiesta di abbonamento alle riviste "Studi di Filologia Italiana" e "Filologia Romanza" per conto della «Faculdade de Filosofia» dell’Università del Rio Grande do Sul], Comitato Nazionale per le Onoranze a Pietro Calvi, Comune di Venezia, Unione degli Industriali della Provincia di Teramo, Biblioteca Comunale di Udine, Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Ordine Militare e Ospedaliero Internazionale S. Giacomo di Gerusalemme [richiesta di nomina ad Accademico della Crusca per eventuali membri dell’Ordine degni e meritevoli]); c) la casa editrice Remo Sandron (in una lettera di risposta di Giovanni Nencioni al Presidente della casa editrice, Ermanno Mulinacci, viene aspramente criticato il "Dizionario della Lingua Italiana" di Enrico Mestica); d) studiosi interessati all’attività lessicografica o alle pubblicazioni dell’Accademia della Crusca; e) personaggi di differenti categorie professionali, di diversa nazionalità e di varia estrazione sociale, che chiedono informazioni sulle attività e l’organizzazione dell’Accademia o indicazioni bibliografiche e suggerimenti per il reperimento di libri, dizionari, grammatiche. In particolare si segnalano: 1) l’architetto Vittorio Verrocchio-Cellini (proposta di sostituzione del termine "facchino", connotato in senso spregiativo, con "aitore"; nella sua lettera, datata 17 ottobre 1959, l’architetto sostiene anche [e qui siamo nell’ambito delle "collocazioni" di parole] la necessità di «aggiungere l’aggettivo "spaziale" al sostantivo "mente" quando si vuole specificare quel tipo particolare di ingegno che ha larghe vedute»); 2) Giuseppe Palumbo (che invia all’Accademia una dissertazione d’argomento matematico, con grafici e dimostrazioni); 3) Luigi Bossini (lettera del 26 giugno 1957 in cui si chiedono informazioni a proposito di «appunti lasciati dall’avvocato Bianco Bianchi» con notizie su «Figline antico e nuovo»; nella lettera compare la grafia "o" con apostrofo in luogo di "ho"; 4) Clementina Gattafoni (poetessa che chiede all’Accademia di diffondere e promuovere i propri componimenti, acclusi alla lettera); 5) Giovanni Sabatini (calzolaio italiano emigrato in America, che pone quesiti di carattere linguistico sul piano di lessico, morfologia, fonetica e ortografia [sono conservate due copie della lettera del calzolaio, una manoscritta e una dattiloscritta; in quest’ultima, datata 20 febbraio 1956, si alternano per la prima persona del presente del verbo "avere" le grafie "ho" e "o" con apostrofo, mentre la copia manoscritta presenta "o" e "a" accentati]); 6) Aldo Battecchio (ragioniere appassionato di Dante, che chiede all’Accademia un parere sulla propria interpretazione dei versi «Amor che a nullo amato, amar perdona, condusse noi ad una morte»); 7) Lino Graneri (che chiede all’Accademia di diffondere le proprie pubblicazioni presso letterati e critici); 8) Carlos Bauer (interessato all’acquisto del "Vocabolario" o in alternativa di un buon dizionario di lingua italiana); 9) Ettore Mola, segretario della Società Storica Tortonese (lettera indirizzata ad Attilio Momigliano); 10) Nazareno Novelli (lo scrittore è interessato ai lavori del "Vocabolario" e dà giudizi poco lusinghieri sulla competenza linguistica di Giulio Bertoni [«il Bertoni»]; nella lettera viene inoltre menzionato il vocabolario di Enrico Mestica, ritenuto apprezzabile); 11) Corradino Corradi. La corrispondenza con il Corradi, intercorsa tra il 1953 e il 1958, risulta di notevole consistenza; l’eccentrico Corradi è interessato alla ripresa dell’attività lessicografica dell’Accademia, offre la propria collaborazione in quest’ambito e fa osservazioni di carattere filosofico-linguistico; nella prima lettera del 15 novembre 1953 il Corradi così si presenta: «Dr. (in Scienze Economiche e Marittime) Corradino Corradi fu Giovanni, Capitano di Porto (Marina Militare in Congedo Assoluto, cèlibe [sic], classe 1911»). Si evidenzia inoltre: un biglietto manoscritto di Bruno Migliorini al Cancelliere Francesco Pagliai in cui si chiede al Pagliai di riprendere «dalla minuta della lettera a Valgimigli [contenente varie definizioni della voce "orrore"; la copia dattiloscritta della lettera è conservata nella cartella 124 [a], vedi punto 1)] ovvero dal "Supplimento" del Gherardini l’indicazione del passo dall’Algarotti» e di scoprire «di quale opera dell’Algarotti si tratta»; una breve lettera non firmata a Carlo Calcaterra, in cui si chiedono informazioni circa la paternità e l’opera di appartenenza di alcuni versi anteriori al 1690 (sono i versi di cui si parla nella lettera di risposta alla missiva della Deutsche Akademie der Wissenschaften, entrambe conservate nella cartella 124 [a]; vedi parte relativa alla corrispondenza tra l'Accademia della Crusca e le Istituzioni culturali, le Biblioteche, le Accademie e le Università).
Giovanni Nencioni
Bruno Migliorini
Francesco Pagliai
Carlo Calcaterra
Manara Valgimigli [Valgimigli]
Francesco Algarotti [l'Algarotti]
Giovanni Gherardini
Enrico Mestica
Ermanno Mulinacci
Vittorio Verrocchio-Cellini
Luigi Bossini
Bianco Bianchi
Attilio Momigliano
Ettore Mola
Nazareno Novelli
Giulio Bertoni [il Bertoni]
Corradino Corradi
Giulia Marucelli
Giulia Marucelli
Elisabetta Benucci