Scheda di archivio
Collocazione
Livello di descrizione
U. D. Manoscritto
Autore
N.I.
Titolo (incipit)
Seduta del 15 dicembre 1857
Data
15 dicembre 1857
Consistenza
1 c.
Contenuto
La carta è intestata: "Seduta del 15 Dicembre 1857" e contiene il verbale in brutta copia di detta seduta. Si esaminarono diversi testi e si presero le seguenti decisioni:
1. "Boez. Volg.": di sopprimere questa citazione perché si adotta il principio di citare i nomi dei traduttori di un’opera, tranne il caso che il traduttore sia ignoto.
2. "Bonag. Urbic. Rim.": di modificare in "Rim. Ant. Bon. Urb.".
3. "Bonodic. da Lucc. Rim.": di modificare in "Rim. Ant. Bon. Luc.".
4. "Bonfadio Opere varie": di fare nuovi esami su quest’opera che si pensava di escludere.
5. "Botta le tre Storie": di conservare, ma di usare "per le sole voci, che le moderne istituzioni o civili o militari hanno introdotto nella nostra lingua".
6. "Bottari": di escludere "la Novella stampata dal Poggiali, e la Prefazione alla Disciplina degli Spirituali del Cavalca, siccome scritture troppo piccole".
7. "Bracci Dialoghi": di “rigettarli”.
8. "Breve della Corte del Mare di Pisa": di farne un esame per stabilire se ammetterlo o escluderlo.
9. "Bronzino Agnolo": di adoperare l’abbreviatura "Bronz." per il solo Agnolo e di eliminare "Allor. Agn."; quanto al nipote Cristofano di mantenere l’abbreviatura "Allor. Crist.".
10. "Brun. Lat.": di sopprimere e di mantenere "Lat. Brun.".
11. "Buonaventuri Tommaso": di mantenere le Prefazioni alle "Prose fiorentine" e le "Esequie della Maestà Cesarea dell’Imperatore Leopoldo I"e di escludere tutte le altre sue opere.
In calce sono apposte nell'ordine le firme di Giovanni Masselli, Cesare Guasti, Giuseppe Bini, Pietro Fraticelli e Brunone Bianchi. Si notano correzioni e aggiunte a penna.
Nomi
Bonfadio
Botta
Bottari
Poggiali
Cavalca
Bracci
Bronzino Agnolo
Cristofano, nipote [di Agnolo Bronzino]
Buonaventuri Tommaso
Imperatore Leopoldo I
Giovanni Masselli
Cesare Guasti
Giuseppe Bini
Pietro Fraticelli
Brunone Bianchi
Ordinamento
Si tratta di una carta, che è stata numerata ora a lapis con il n. 19. Sono presenti anche altre due numerazioni: una antica a penna con il n. 14 e l'altra a matita rossa.
Scheda a cura di
Fiammetta Fiorelli
Revisione a cura di
Elisabetta Benucci