U. D. Manoscritto
Jacopo Passavanti, "Specchio di vera penitenza" e "Trattato della scienza", estratti
sec. XVI
Cc. 6
L'unità trasmette ai ff. 151r-153r alcuni estratti dall'opera di Jacopo Passavanti: quelli più brevi contenuti alle cc. 151r-152v sono ricavati dal prologo e dalle prime cinque distinzioni dello "Specchio di vera penitenza" (fino al cap. IV della quinta distinzione; cfr. ed. "Lo specchio della vera penitenza di Iacopo Passavanti", a cura di Filippo Luigi Polidori, Firenze, Le Monnier, 1856, pp. 1-135); quello più esteso, a c. 152v, corrisponde ad un aneddoto tratto dalla distinzione quinta, cap. IV (ed. "Lo specchio della vera penitenza di Iacopo Passavanti", a cura di Filippo Luigi Polidori, Firenze, Le Monnier, 1856, pp. 135-137); le brevi citazioni copiate a c. 153r sono tratte dal "Trattato della scienza" (ed. "Lo specchio della vera penitenza di Iacopo Passavanti", a cura di Filippo Luigi Polidori, Firenze, Le Monnier, 1856, pp. 295 e 297). Il testo è vergato su due colonne a c. 152r fino a metà circa di c. 152v (l'ordine dei testi procede da sinistra a destra per ogni riga); da qui in poi è scritto a piena pagina; a c. 153 alcuni brevi estratti in italiano e latino; cc. 153v-154v bianche. I fogli recano traccia di un marcato segno di piegatura nel verso della larghezza. L'intestazione a c. 151r recita: «Belle locutioni antiche tratte dal libro della penitentia di fr. Iacopo Passavanti scritto nel 1344. Esempi del Boccaccio». L'autore di questi spogli è ignoto.
Boccaccio
Jacopo Passavanti
Iacopo Passavanti
Filippo Luigi Polidori
Carte numerate 150-155; un duerno antico racchiuso da una carta di guardia moderna (cc. 150/155).
Giulia Stanchina
Elisabetta Benucci