SottoFascicolo
1. Ufficio filologico
dicembre 1965
8 gennaio 1974
81 cc. più 11 cc. e 5 buste da lettera allegate.
La cartella, intestata “Ufficio filologico”, contiene i seguenti documenti:
1. “Opere citate per abbreviazione”, 1 c.
2. Elenco di riviste da spogliare, 4 cc..
3. Lettera di una collaboratrice a Giovanni Nencioni, Presidente dell’Accademia della Crusca, datata 9 ottobre 1972, nella quale, al momento di lasciare il lavoro presso l’Accademia, riferisce a quale punto è rimasta e propone di continuare nelle ore libere dall’insegnamento, 1 c. È allegata una carta datata 9 ottobre 1973.
4. Inserto intitolato “Controlli testi documentari” con all’interno:
a) Estratto del verbale del Consiglio direttivo del 5 ottobre 1971, nel quale Carlo Alberto Mastrelli, Accademico Segretario, fa presente che l’Ufficio filologico dell’Opera del Vocabolario (OVI) ha necessità di effettuare una serie di controlli su edizioni diplomatiche o semidiplomatiche degli statuti che costituiscono testi di lingua. Viene deliberato di chiedere al prof. Piero Fiorelli se il suo Istituto di documentazione giuridica è disposto a una ripartizione delle spese, visto l’interesse che ne può avere anch’esso Istituto, 2 cc. In allegato una minuta di lettera indirizzata a Fiorelli, di mano non identificata, 1 c.
b) Tre elenchi distinti di microfilm: 1. testi dei quali esiste il microfilm presso l’Accademia, 5 cc. 2. testi dei quali esiste il microfilm presso l’Accademia, ma non è possibile indicare l’importo pagato, 2 cc. 3. testi dei quali il microfilm non è attualmente posseduto ed è stato richiesto a biblioteche e archivi, 7 cc. Sono allegate 2 cc. con la spiegazione degli elenchi.
c) “Testi da sottoporre a controllo, con precedenza sugli altri (già lemmatizzati dall’Ufficio Filologico)”, elenco datato 18 maggio 1972, 1 c.
d) Ms. con un elenco di testi, 1 c.
e) “Testi controllati fino al 19 giugno 1972”, 6 cc.
f) “Testi controllati dal 20 giugno al 25 ottobre 1972”, 2 cc.
g) “Testi controllati” distinti per data: 1. 3 novembre 1972, 1 c. 2. 24 novembre 1972, 1 c. 3. 22 novembre 1973, 1 c. 4. 8 gennaio 1974, 1 c.
5. “Programma di opere posteriori al 1375 da inviare allo spoglio integrale”, datato 20 dicembre 1968, 3 cc.
6. “Opere segnalabili del Quattrocento”, 2 cc. più 4 schedine in cartoncino con appunti.
7. “Opere posteriori al 1375 trasmesse per lo spoglio integrale”, 2 cc.
8. “Censimento delle opere di Galileo comprese nell’Edizione nazionale non inviate allo spoglio”, firmato da Luigi Crocetti e datato 29 gennaio 1969, 2 cc.
9. Tre carte con elenchi di opere di alcuni scrittori: Alexander Pope, John Milton, Thomas Gray e George Byron.
10. Tre carte spillate insieme con delle liste di correzioni da apportare al testo de “I Malavoglia” di Giovanni Verga, approvate o meno dal prof. Domenico De Robertis e datate 14 febbraio 1967.
11. Quattro schedoni più una scheda lasciati in bianco.
12. Lettera a Giacomo Devoto, Presidente dell’Accademia della Crusca, a persona non identificata (è una lettera non firmata e dattiloscritta), datata 28 ottobre 1968, con la quale si segnalano i problemi dell’Ufficio filologico, in quanto allo spoglio dei testi, alla necessità di una persona a tempo pieno e la questione del trasferimento a Castello, 1 c.
13. Due lettere spillate insieme, delle quali la prima è indirizzata a Domenico De Robertis da Aldo Duro e la seconda è la risposta a quest’ultimo. Le due lettere hanno origine da una relazione, apparsa su «Lingua nostra», la quale sembrava attaccare l’Ufficio filologico. Nella prima lettera, datata 2 giugno 1966, Duro si dispiace con De Robertis che siano sorti delle incomprensioni e dei malintesi con il suo Ufficio (lessicografico) e quello di lui (filologico) e cerca di spiegare la situazione esistente tra i due Uffici. Nella seconda, datata 7 giugno 1966, De Robertis si rivolge a Duro, esprimendo il suo punto di vista sui rapporti che intercorrono e che dovrebbero intercorrere tra Ufficio filologico e Ufficio lessicografico.
14. Una carta con appunti vari, datata dicembre 1965, che reca in calce la suddivisione per secoli di studio da assegnare ai collaboratori dell’Ufficio filologico.
15. Elenco di testi “sospesi” del secolo XIII, 4 cc. più 3 schedine con appunti.
16. Elenco di testi vari, 2 cc.
17. Una carta intestata “L’Acerba”, nella quale si esprimono giudizi su alcune edizioni di testi dei quali si vorrebbe servire l’Ufficio filologico.
18. Inserto intitolato “Relazioni periodiche attività ufficio filologico”, 63 cc. Le relazioni, in tutto dodici, vanno dal febbraio 1966 (circa) al 30 giugno 1974.
19. “Computo approssimativo delle parole contenute nei codici del duecento (Poesia italiana). Testi Avalle”, 5 cc.
20. “Computo approssimativo delle parole contenute nei testi anteriori al 1275 (Prosa). Testi Castellani”, 3 cc.
21. Lettera di Gianfranco Contini a Domenico De Robertis, datata 26 maggio 1966, nella quale dopo, aver riferito del caso di una studentessa della Facoltà di Lettere e Filosofia, fa presente che il “Novellino” “è un punto dolente” perché non ha avuto più “il coraggio di riprendere in mano il testo” e che comunque sarebbe opportuno fare uno spoglio della redazione pisana del Panciatichiano. Poi elenca alcuni testi, che che però sottolinea “non interessano il Tesoro” ( il TLIO, “Tesoro della lingua italiana”) e dei quali scrive che manderà presto un quadro dettagliato, 1 c. più 1 busta allegata.
22. Lettera di Eugenio Dupré Theseider a Domenico De Robertis, datata 28 maggio 1966, nella quale Dupré Theseider risponde alla richiesta di De Robertis circa la continuazione e la conclusione dell’edizione delle “Lettere di S. Caterina da Siena”, 1 c. più 1 busta allegata.
23. Lettera di Raffaello Morghen a Domenico De Robertis, datata 17 agosto 1966, nella quale informa De Robertis che aveva pensato da tempo di dedicare i suoi ultimi anni all’edizione critica del Malespini, ma ne è bloccato dall’impegno assunto per il “Nuovo Repertorio delle fonti storiche del Medioevo” e da “altre cose” che non specifica ma che sono più vicini ai suoi interessi. Infatti sottolinea, nel corso della lettera, che lui non è un linguista e che loro “linguaioli” ritengono che non si possa fare un’edizione critica di un testo di lingua se non con criteri e interessi linguistici, poi ci sono problemi ortografici e codicologici di non facile soluzione nel ricostruire il testo, 3 cc. più 1 busta allegata.
24. Lettera di Vittore Branca a Domenico De Robertis, datata 26 febbraio 1970, nella quale Branca comunica a De Robertis che in marzo uscirà il “De mulieribus claris” a cura di Vittorio Zaccaria, vol. X delle “Opere del Boccaccio” pubblicate da Mondadori, che ha avuto la precedenza sul vol. III che non comparirà prima del 1971. Inoltre lo informa che le sue edizioni «delle “Rime” e dell’”Amorosa visione” rispecchieranno le precedenti», mentre «per il “Decameron” ci sarà il testo rivisto sull’autografo», 1 c. più 1 busta allegata.
25. Lettera di Antonio Enzo Quaglio a Domenico De Robertis, datata 2 giugno 1971, nella quale Quaglio innanzitutto si rallegra del nuovo incarico affidato a De Robertis (come direttore del “Centro di studi di filologia italiana” presso l’Accademia della Crusca), poi segue col comunicare che non può tener fede agli impegni presi (ad es. la “Fiammetta” del Boccaccio), a parte quello per il “Principe” del Machiavelli, 1 c. più 1 busta allegata.
Giovanni Nencioni
Carlo Alberto Mastrelli
Piero Fiorelli
Galileo
Luigi Crocetti
Alexander Pope
John Milton
Thomas Gray
George Byron
Giovanni Verga
Domenico De Robertis
Giacomo Devoto
Aldo Duro
Avalle
Castellani
Gianfranco Contini
Eugenio Dupré Theseider
S. Caterina da Siena
Raffaello Morghen
Vittore Branca
Vittorio Zaccaria
Boccaccio
Antonio Enzo Quaglio
Machiavelli
La cartella, numerata con il n. 1, è costituita da 81 cc. più 11 cc. e 5 buste da lettera allegate. Le carte, per lo più dattiloscritte, sono in parte sciolte e in parte riunite in due inserti.
Fiammetta Fiorelli
Elisabetta Benucci