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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

42. "Bernardi Iacopo"

Data Iniziale

2 gennaio 1848

Data Finale

23 settembre 1853

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente “Bernardi I.”, con l’annotazione a lapis (nel verso della camicia) “22 lettere al Manuzzi. Si parla di lettere del Giordani, del Davanzati ed altri; del Vieusseux, del Vettori, del Canova ecc.”, contiene 22 lettere destinate a Giuseppe Manuzzi più 1 allegato (si segnala sulle lettere una vecchia numerazione a lapis, in alto, a sinistra): 1, Lettera di Iacopo Bernardi a Giuseppe Manuzzi, Ceneda 2 gennaio 1848, con complimenti e saluti da inoltrare a terzi; 2, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, 19 marzo 1849, dove lo informa che Giuseppe Bianchetti gli manderà una lettera del Cesari; 3, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Crema 11 gennaio 1850, con la quale informa il Manuzzi che ha visto il Bianchetti e ha discorso delle lettere che questi ha ricevuto dal Giordani; spera infine di ottenere a breve una raccolta di lettere del Cesari; 4, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Ceneda 4 ottobre 1850, dove si lamenta della cattiva congiuntura per il commercio librario, soprattutto per gli studi filologici e letterari; gli comunica di aver rinunciato a un pulpito, cioè a una predica, che doveva tenere a Genova in tempo di quaresima; 5, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Ceneda 24 novembre 1850, dove scrive che porterà lui l’epistola del Cesari; aggiunge che ha visto le sue iscrizioni, degne davvero di lode; 6, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Ceneda 12 dicembre 1850, con riferimenti al canonico Vettori, che ha invitato il Bernardi alla predica quaresimale nella Basilica Laurenziana; gli comunica che avrà a breve le lettere del Cesari; 6a, allegato un foglio con “Onorario del Predicatore della Quaresima nella Basilica di S. Lorenzo di Firenze”, datato 9 novembre 1850; 7, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Ceneda, 30 gennaio 1851, dove scrive che “porterei meco la copia di non poche altre epistole del Forcellini il lessicografo, e di Natale dalle Laste”; gli comunica che sarà a Firenze nel mese di marzo e gli chiede di omaggiare il Vettori; 8, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Torino 10 maggio 1851, dove riferisce che un libraio “depose di aver venduto a me non so qual volume, mi credo la Biblioteca popolare che stampasi dal Pomba, ed ecco venirci dietro la perquisitione”; 9, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Asti 6 giugno 1851, dove scrive che a Torino le biblioteche non bastano ai lettori e aggiunge di non dimenticarsi del Preposto Vettori, del Silvestri e del Bini; 10, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi Genova 18 agosto 1851, dove annuncia che la “Gazzetta di Genova” ha dato notizia di un’onorificenza concessa al Manuzzi; si augura che Prospero Viani, col concorso di [Caterina] Franceschi Ferrucci, farà avere al Manuzzi le lettere del Giordani; lo prega di salutargli Vieusseux, Capponi, Polidori, Pieri, Milanesi; 11, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Genova 23 agosto 1851, dove Bernardi chiede conferma dell’intenzione della Franceschi Ferrucci di ispezionare l’istituto delle Peschiere in Genova, oltre ad aver fatto richiesta al Granduca di averne la direzione; a tale scopo il Granduca ha convocato il suo “consiglio segreto”; lo informa inoltre che il Viani gli spedirà le lettere giordanesche e che il piacentino Gioia, ministro della pubblica istruzione in Piemonte, possiede ben 200 lettere del Giordani; 12, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Genova 12 settembre 1851, dove si parla di scambio di autografi illustri e dell'invio, tramite il prof. Paravia, della lettera tanto desiderata dal Manuzzi: lo prega di farne subito una trascrizione; desiderebbe molto che il Monzani [Cirillo] facesse la conoscenza del Paravia: “tu procurerai che avvenga […] Dirai per me innumerevoli cose al Vieusseux al Basi, al Capponi, al Pollidori, al Pieri, al Lanfredini, all’attivo Priore ed a chi mi ricorda”. Gli comunica infine, nel post scriptum, di aver chiesto al Viani di mantenere la sua promessa e che “la Signora Ferrucci ne avrà l’incarico”; 13, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Genova 29 settembre 1851, nella quale afferma di aver ricevuto il diploma di accademico dei Georgofili e le nuove relative al Manuzzi, tramite una lettera del canonico Basi; chiede inoltre al Manuzzi del suo “Dizionario”; 14, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, Genova 3 ottobre 1851, dove si allega uno stralcio del giornale “La Croce di Savoia” nel quale si annuncia l’opera “Epistolario di Pietro Giordani, raccolto ed ordinato da Prospero Viani”; 15, Lettera di Iacopo Bernardi, Genova 14 ottobre 1851, dove presenta al Manuzzi il dottor Panizzi, direttore del Museo Britannico di Londra, “uno di que’ personaggi che sanno anco presso le nazioni straniere tener in pregio” le lettere italiane, “rispettabilissimo per scienze e lettere e per nobilissimo cuore”: con lui ha parlato del Manuzzi e della nuova edizione del suo “Dizionario”; lo informa che sta per terminare la vita di Pellegrino Rossi e che lavora a una storia della pubblica beneficienza in Genova; soliti saluti per Vieusseux, Ridolfi, Monzani, Basi, Vettori, Silvestri e al degno priore di San Lorenzo; 16, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, 24 ottobre 1851, dove annuncia il viaggio di Rebuffo [Paolo] a Siena e a Firenze; scrive anche di aver parlato col Viani circa le lettere “giordanesche”; 17, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Genova 5 dicembre 1851, dove informa di aver saputo dal canonico Basi del ritorno in Toscana del Manuzzi; parla di Caterina Franceschi Ferrucci, anche se per scritto non vuole aggiungere particolari: “trattandosi però di un Istituto nascente e di una donna di chiarissimo ingegno io credo che sia bene rimangano gelosamente sepolti”; 18, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Genova 4 gennaio 1852, dove scrive di aver inviato a Stefani, redattore della “Gazzetta Piemontese”, un’edizione stampata a Lucca delle “Epistole del Giordani a Lazzaro Papi”, dove è ricordato il nome del Manuzzi; lo informa che “l’ottimo canonico Basi mi scrive della nuova attestazione che ti venne dal Danubio. Godo anch’io con te e con gli amici tuoi”, e che aspetta una risposta dal Monzani; 19, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Pinerolo 22 giugno 1852, in cui scrive di trovarsi a Pinerolo, coinvolto nella riorganizzazione di un collegio-convitto: “ci sono cento venti convittori. Io la faccio da Preside, da direttore degli studi da che so io. L’opera ristoratrice nella educazione e negli studi è lenta e penosa assai”; lo informa che il “Cimento” (giornale scientifico letterario stampato a Torino) “accennò all’edizione con encomio […] ne discorrerà anche la Gazzetta in una sua appendice”; manda infine i suoi saluti al Vieusseux, al Polidori, al Thouar, al Capponi, al Milanesi, al Basi, al Silvestri, al Vettori; 20, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Pinerolo 24 marzo 1853, nella quale allude all’edizione del Viani delle lettere di Giordani e a quella del Marietti che sta per stampare a Torino tutte le opere del Cesari; lo informa che il Paravia si recherà in Dalmazia e gli chiede se il Basi stia per essere promosso ad una cattedra vescovile; chiude la lettera porgendo i soliti saluti al Priore di san Lorenzo, al Vettori, al Lanfredini, al Silvestri, al Ridolfi, al Monzani, al Polidori; 21, Lettera del Bernardi al Manuzzi, Pinerolo 23 settembre 1853, dove scrive di aver ricevuto dalla coltissima contessa Solino, e per mezzo dell’intendente generale della provincia, la missiva del Manuzzi che accompagnava le lettere edite ed inedite del Davanzati; sottolinea che non gli piace la lettura degli scrittori moderni (la trova “incresciosa”) e lamenta che in tutto il Piemonte “gli studi della lingua sono tardi e manchevoli assai. I libri prescritti nelle scuole primarie e secondarie ma nelle primarie segnatamente, e fra questi in ispecial modo le grammatiche e gli esercizi che le riguardano sono ridondanti di errori come usiam dire, massicci”; si rallegra invece che il Manuzzi stia tentando l’impresa della seconda edizione del “Vocabolario” e gli chiede di salutargli il Basi, il Vieusseux, il buon Priore; 22, Lettera di Iacopo Bernardi al Manuzzi, s.d. e luogo (“or ora di casa”).

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci