Fascicolo
7. "Scolari Filippo"
3 ottobre 1842
7 ottobre 1847
Il fascicolo, intestato originariamente "Scolari Filippo", raccoglie documenti vari, in particolare 10 lettere di Scolari a Manuzzi (probabilmente non tutte autografe); sulla camicia si legge, di mano di Enrico Finzi: “Dantista. Autore di un libro su Beatrice. V. Scolari, I volg. latini di Giovanni del Virgilio e di Dante Allighieri, Venezia 1845”. Nello specifico il fascicolo contiene: A, Foglio dattiloscritto con notizie biografiche su Filippo Scolari, studioso e dantista; B, Foglio di catalogo bibliografico in cui si segnala l’opera dello Scolari "Saggio di critica sul Paradiso Perduto di Milton", 1818 in 8°; 1, Lettera di Filippo Scolari a ignoto destinatario (probabilmente a Giuseppe Manuzzi dal contenuto del documento), Venezia 3 ottobre 1842, nella quale si accenna a “58 lettere autografe, che cavo dalle viscere del mio archivio […] Dicovi solo che ò fame del vostro Dizionario, e che se mai pesasse più degli autografi, il vostro ingegno può trovar modi a stabilir l’equilibrio” (gli chiede in cambio degli autografi una copia del vocabolario manuzziano); 2, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Treviso 18 ottobre 1842, nella quale gli conferma che, oltre agli autografi di cui si parla nella lettera precedente e fattigli recapitare dal marchese Riccardi, potrà dargli “originali ed autografe altre 51 Lettere del P. Antonio [Cesari]”, alle condizioni che siano stampate senza che compaia il nome del destinatario (cioè il suo), che ne possa avere sei copie e che Manuzzi gli doni “un esemplare del Dante […] del Missirini ed uno della Vita di Dante scritta dal Cav. Artaud [de Mentor], libri che mancano alla mia Raccolta”. Si segnala che ogni volta che nella lettera compare “Treviso” una mano a penna ha corretto, con interpretazione errata, “Zurigo”; 3, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi, Venezia 3 febbraio 1843 con la quale chiede la vita di Dante di Missirini; 4, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Venezia 16 febbraio 1843, con riferimenti alla “Vita del Cesari”, che ha già letto “da capo a fondo” e a una velata polemica sulla forma “Alighieri/Allighieri”; 5, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze (in casa Riccardi), Venezia, giorno dell’Annunciazione 25 marzo 1843, con la quale chiede, in parziale pagamento anche degli autografi di Cesari che gli ha venduto, l’edizione del Vocabolario di Manuzzi, la vita di Dante di Missirini e “il Dante dell’edizione di Londra di cui date l’avviso”; gli propone di mandargli in cambio il “Vocabolario della Minerva”, e conclude: “Intanto con un Allighieri maiuscolo, che pregovi mandar mattina e sera per sei mesi di seguito all’Accademia della Crusca, vi abbraccio…”; 6, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 13 aprile 1847, con riferimenti ai due volumi dell’epistolario di Cesari, editi da Manuzzi; 7, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 16 maggio 1847, dove polemizza sul costo del “bellissimo” vocabolario di Manuzzi, elogia l’opera di Cesari come libro di bello stile e cita il “lungo e minuzioso lavoro Dantesco” di Vincenzo Nannucci; 8, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Venezia 18 giugno 1847, con riferimento alla spedizione dei due volume delle lettere di Cesari; 9, Lettera di Filippo Scolari a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 20 luglio 1847, con la quale gli chiede se ha già visto il suo articolo nella “Gazzetta di Venezia”, relativo alle lettere del Cesari; 10, Biglietto di Filippo Scolari, senza destinatario ma probabilmente a Giuseppe Manuzzi, 7 ottobre 1847 (datato “Nella solennità del S. Rosario 1847”), relativo a scambi di fogli e doni, con alcuni quesiti relativi alla vita di Dante.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci