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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

13. “Strocchi Dionigi (2)”

Data Iniziale

10 dicembre 1810

Data Finale

11 giugno 1962

Contenuto

Il fascicolo è intestato originariamente “Strocchi Dionigi” (e vd. il precedente fascicolo n. 12 “Strocchi Dionigi (1)”) ed è contenuto in una camicia con l’annotazione antica a matita “Lettere dello Strocchi al Tambroni, Muzzarelli, Odescalchi, al card. Caleffi, a Gregorio XVI e al card. Rivarola, delle quali solo tre sono stampate”; sembrerebbe che alcune di queste lettere (con numerazione precedente e irregolare a matita) siano in copia. Nello specifico, il fascicolo raccoglie: A, Foglietto di recente redazione con la nota: “Venti lettere dello Strocchi all’avvocato Carlo Emanuele Muzzarelli”; 1, Lettera di Dionigi Strocchi al Sig Tambroni a Roma, Faenza 10 dicembre 1810 (già numerata 2 a matita), dove annuncia la spedizione di “un esemplare della mia traduzione degli Inni di Callimaco”; 2, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Muzzarelli a Roma, Faenza 20 novembre 1829, (già numerata 1 e 6 a matita), nella quale si presenta, offrendo numerose notizie autobiografiche, fra le quali l’apostolato di Vincenzo Monti e quello di Luigi Valeriani (professore di pubblica economia); spiega di aver lasciato l’avvocatura per amore delle lettere; 3, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 23 gennaio 1830 (già numerata 4 e 8 a matita), dove gli annuncia l’invio di alcune sue opere; 4, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 28 aprile 1830 (già numerata 5 a matita), nella quale parla del suo rapporto con Monti; 5, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 1 giugno 1830 (già numerata 6 a matita), nella quale lo ringrazia per l’invio della “sua nobile canzone in onore del nostro Alighieri” e lo informa di aver concluso la versione della “Georgica”; 6, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 18 gennaio 1831 (già numerata 7 a matita), nella quale racconta che Tommaso Minardi effettuerà le incisioni per la sua “Georgica Italiana”; 7, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Bologna 8 agosto 1831 (già numerata 8 a matita), nella quale chiede di far pervenire al papa la memoria allegata che riguarda suo cognato, il marchese Girolamo Zoppi; 8, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 3 settembre 1831 (già numerata 31 a matita), nella quale si lamenta della scarsa accoglienza e fortuna della sua “versione” e chiede se sia ancora a Roma una certa nobildonna inglese (principessa o duchessa) di nome Wiledi Dovvanchir, che vorrebbe omaggiare di un esemplare delle sue “Bucoliche”; 9, 11, Lettera di Dionigi Strocchi al cardinale Galeffi a Roma “Camarlingo di S.M.C.”, Faenza 24 ottobre 1831 (già numerata 10 e 31 a matita) dove si lamenta di questioni editoriali e chiede l’esclusiva proprietà del volgarizzamento delle sue “Georgiche”; 10, Lettera di Dionigi Strocchi al Pontefice Gregorio XVI a Roma, Faenza 9 novembre 1831 (già 12 e 31 a matita), con la quale lo “supplica” di conferirgli l’“officio di Segretario Generale della Provincia di Ravenna”; 11, Lettera di Dionigi Strocchi al cardinal Rivarola a Ravenna, Faenza 9 novembre 1831, già numerata (già numerata 31 a matita): è la copia della lettera successiva; nella lettera Strocchi chiede a Rivarola di sostenere la sua “umile supplica” rivolta al Papa per ottenere l’“officio di Segretario Generale della Provincia di Ravenna”; 12, Lettera di Dionigi Strocchi a ignoto destinatario [ma al cardinal Rivarola a Ravenna: vd. la lettera precedente], Faenza 9 novembre 1831, (già numerata 31, a matita); 13, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emmanuele Muzzarelli a Roma, Ravenna 11 febbraio 1832 (già numerata 32 e 5 a matita), nella quale chiede aiuto per trovare associati per la stampa del “quarto libro”; 14, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 9 ottobre 1832 (già numerata 32 a matita), dove si fa riferimento alla spedizione di copie delle sue “Georgiche” volgarizzate; 15, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 22 ottobre 1832 (già numerata 16 e 32 a matita), dove lo informa della distribuzione delle sue “Georgiche” volgarizzate: per Napoli, il cav. Angelo Maria Ricci, per l’Aquila il marchese Luigi Dragonetti che le farà giungere al marchese Gargallo; 16, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Ravenna 5 dicembre 1832 (già numerata 17 a matita), nella quale ancora lo informa della distribuzione delle sue “Georgiche” volgarizzate: fra gli associati anche una scheda inviata dal principe Chigi segnata al nome del Principe Doria Pamphili; 17, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emmanuele Muzzarelli a Roma, Ravenna 24 aprile 1833 (già numerata 18 a matita), con riferimenti alla distribuzione del suo volgarizzamento; 18, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Ravenna 12 marzo 1837 (non precedentemente numerata), con riferimenti, oltre alla visita di Carlo Galletti, alla sua versione delle Georgiche e ai giudizi sull’opera; gli chiede di aiutarlo a trovare un editore per la traduzione delle poesie di Lodovico Re di Baviera; 19, Lettera di Dionigi Strocchi all’avvocato Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 13 febbraio 1849 (già numerata 20 a matita), nella quale raccomanda l’amico Giovanni Toschi; 20, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emanuele Muzzarelli a Roma, Faenza 20 febbraio 1849 (già numerata 21 a matita) con riferimenti a fatti politici e alla nomina di Muzzarelli a Ministro della Pubblica Istruzione; 21, Lettera di Dionigi Strocchi a Carlo Emmanuele Muzzarelli a Roma, s.d. (già numerata 30 a matita), nella quale si lamenta delle cattive situazioni finanziarie; 22, Lettera di Ennio Golfieri al prof. Enrico Finzi a Firenze, Faenza 5 giugno 1962, nella quale chiede notizia delle lettere dello Strocchi possedute da Finzi; 23, Minuta di risposta del Finzi a Ennio Golfieri, 11 giugno 1962, nella quale descrive il materiale posseduto.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci