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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

33. "Sauro Giovanni"

Data Iniziale

4 maggio 1832

Data Finale

10 luglio 1849

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente "Sauro Giovanni", contiene 18 lettere di Giovanni Luigi Sauro a Giuseppe Manuzzi, già numerate a matita, ma in disordine: abbiamo pertanto ristabilito l’ordine cronologico originario. Nello specifico, il fascicolo conserva: A-B, Due fogli dattiloscritti con regesti di alcune delle lettere contenute nel fascicolo; 1, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze (Casa Covoni), Verona 4 maggio 1832 (già numerata 1 a matita), nella quale lo informa del suo “amore” per le opere del Cesari che sta leggendo e studiando; 2, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze (Casa Covoni), Verona 25 luglio 1832 (già numerata 2 a matita), sempre sulla lettura delle opere di e su Cesari (in particolare di Manuzzi, “Cenni della vita e delle opere di A. Cesari”); 3, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 19 gennaio 1833 (già numerata tre a matita), nella quale parla a lungo di Iscrizioni latine e italiane, in particolare di quelle di Manuzzi; lo informa inoltre di aver avuto dal sig. Beltrame “un buon fascio di epigrafi del Cesari” e di avergli richieste “lettere Cesariane” per mettere insieme una pubblicazione; 4, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 10 luglio 1833 (già numerata 4 a matita), nella quale lo informa sia della sua raccolta di iscrizioni cesariane da dare alle stampe sia della copia di lettera di Cesari avuta da Fontana, che gli trascrive sullo stesso foglio (lettera di Antonio Cesari al marchese Giovan Battista del Monte, senza data); 5, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 13 marzo 1836 (già numerata cinque a matita), nella quale parla sia di un’operetta in traduzione con prefazione di Manuzzi sia della “Crusca veronese” di Paolo Zanotti; 6, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 26 ottobre 1836, nella quale parla a lungo dei pregi delle “Correzioni e Aggiunte al Vocabolario, stampate già nel Poligrafo”; 7, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 15 maggio 1838 (già numerata 7 a matita), nella quale chiede di spedirgli “tutti i testi di lingua da Lei pubblicati” e si diffonde sull’“attitudine della Lingua Italiana allo stile epigrafico e dei mezzi di conseguirlo”; 8, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 5 novembre del 1842 con la quale accompagna la copia di una lettera di Cesari, avuta dall’abate Gaetano Tonolli; 9, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 19 ottobre 1843 (già numerata 9 a matita), nella quale, dopo aver espresso disappunto per la brutta ristampa delle opere di Cesari fatta ad Ancona, chiede informazioni su “iscrizioni italiane d’ogni tempo, ma più del 300 e del 400” che si trovassero a Firenze e che verrebbe di persona a trascrivere; 10, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 28 novembre 1844 (già numerata 10 a matita), nella quale si compiace che Manuzzi abbia “già posto mano alla tanto aspettata edizione delle lettere del Cesari” e chiede consigli per un editore che voglia stampare le sue “latine iscrizioni”; 11, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 7 maggio 1845 (già numerata 11 a lapis), nella quale, dopo averlo informato di essere in possesso della lettera a stampa di Cesari “Sopra il matrimonio cristiano alla signora Rosa Carnesali, Ramanzini, Verona 1814”, lo ringrazia delle “sue cure per la stampa delle Iscrizioni” e lo informa che sta trascrivendo discorsi sacri “che mai non videro la luce”; 12, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Napoli, Verona 10 settembre del 1845 (già numerata 14 a matita), nella quale, dopo averlo informato del ricevimento del “Diploma”, gli annuncia di essere entrato in possesso di alcuni “libriccini” di preghiere autografi di Antonio Cesari, che vorrebbe pubblicare; 13, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 8 febbraio 1846 (già numerata 15 a matita), dove gli chiede di correggere la lettera che deve inviare alla “Società Colombaria”, dalla quale ha ricevuto il diploma; 14, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi, Verona 3 aprile 1846 (già numerata 16 a matita), con la quale gli invia in trascrizione “l’elogio del Dionigi”, mostrando perplessità sull’attribuzione a Cesari dell’elogio del medico Giovanni Targa; gli allega infine un “libriccino testè pubblicato, in cui si comentano certe proposizioni d’un sign. Aleardi”; 15, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 20 ottobre del 1846 (già numerata 17 a matita), nella quale si compiace che Manuzzi concordi con la sua idea di stampare un libretto con le preghiere cristiane del Cesari e gli chiede alcune pubblicazioni. Allegato alla lettera un biglietto datato 17 novembre, dove annuncia la spedizione ritardata della missiva; 16, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 8 luglio 1848 (già numerata 12 a lapis), dove lamenta le difficoltà a lavorare sui sermoni del Cesari e chiede notizie della sua nomina ad accademico colombario; 17, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi, Verona 10 luglio 1849 (già numerata 13 a matita), con la quale lo avverte “d’essere stato fatto capo d’una commissione destinata a mettere ad effetto un disegno vecchio in Verona d’innalzare un Cenotafio in onore del Cesari”; 18, Lettera di Giovanni Sauro a Giuseppe Manuzzi, s.d., (già numerata 8 a matita), con la quale gli invia due esemplari d’un “mio libretto pubblicato quest’anno. Uno tenga per se [sic], l’altro vorrei fosse presentato al Giordani, in mio nome”.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci