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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

36. "Mortara Anton Enrico"

Data Iniziale

30 giugno 1845

Data Finale

19 giugno 1847

Contenuto

Il fascicolo contiene 16 documenti, la maggior parte dei quali sono lunghe lettere di Mortara (patriota, letterato di fede classicista, appassionato bibliofilo) a Giuseppe Manuzzi. Nello specifico: 1, Lettera di Anton Enrico Mortara a “Chiarissimo Abate” [Giuseppe Manuzzi] (senza indirizzo), Casalmaggiore 30 giugno 1845, quattro facciate; nell’ultima, copia di una lettera di Antonio Cesari a ignoto [ma probabilmente il Mortara stesso], Verona 12 luglio 1827. Nella lettera si parla a lungo dell’edizione delle lettere di Cesari, alla quale Mortara vuole associarsi per due copie; 2, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 26 ottobre 1845, sei facciate, nella quale passa in rassegna letterati di conoscenza comune; 3, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 25 agosto del 1846, sei facciate, nella quale si sofferma su questioni linguistiche e su Cesari (allegato un foglio con “Estratti dell’Appendice alla Gazzetta privilegiata di Milano del 2 agosto 1846”); 4, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 17 marzo 1847, quattro facciate, nella quale manifesta la volontà di ritirarsi dal lavoro di giunte e correzioni all’opera “Vocabolario universale della lingua italiana. Edizione eseguita su quella del Tramater di Napoli con giunte e correzioni” [Mantova, Fratelli Negretti, 1845-1856, 9 voll.], sulla quale segnala un articolo recensorio apparso sull’appendice al n. 54 della “Gazzetta di Milano”; aggiunge di aver contrattato l’acquisto del vocabolario del Manuzzi per 22 napoleoni d’argento e gli chiede di mandargli alcuni fascicoli mancanti. Allegato il documento manoscritto “Avvertimento degli editori Mantovani”, s.d.: è il manifesto della ristampa della sopracitata opera “Vocabolario universale della lingua italiana” (gli autori delle giunte e correzioni indicati sono: Antonio Enrico Mortara, Bernardo Bellini, Gaetano Codognoni, Antonio Mainardi); 5, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, [Casalmaggiore] 31 maggio 1847, sei facciate, nella quale si parla di questioni linguistiche e ristampe di vocabolari: nell’ultima facciata un lungo elenco di “libri desiderati”; 6, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi, Casalmaggiore 14 giugno del 1847, quattro facciate (mutila), con riferimenti all’elezione di Mortara a socio dell’Accademia Colombaria e alle opere che invierà a quella Accademia, tra le quali, "Memoria sulla vita del lombardo epigrafista Viglioli"; chiede poi dei proverbi di Francesco Serdonati: “sapermi dire se i Proverbj del Serdonati non furono mai mandati per le stampe, e se del sì, da chi e dove, e se sono tutti quelli contenuti nella Crusca del suo tempo, e come gli ha ordinati, e che scrittori intorno. Sappiate che io vorrei farne un libretto per uso degli studiosi della lingua con un po’ di testo in capo, che, al mio meglio, mostrasse la necessità di ben conoscerli, per essere loro gran nerbo e brio nelle scritture, quando a buon senno locati; provando in pari tempo, col raffronto di quelli che sono tuttavolta nella bocca de’ Lombardi, quando distratamente ed ignorantemente furono dagli aversarj detti riboboli fiorentineschi”; 7, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi, Casalmaggiore 6 agosto del 1847, quattro facciate, con riferimenti a lavori lessicografici e a proposte editoriali, tra le quali una di “opuscoli inediti di celebri autori toscani” e una di un “Dizionarietto dei Proverbj […] e delle maniere proverbiali”; 8, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore, 8 agosto del 1847, quattro facciate: le prime tre riportano la trascrizione dei versi di Bernardo Bellini “In morte di Basilio Puoti. Canzone. Al Chiarissimo Prof. Anton Enrico Mortara di Casalmaggiore”; 9, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.d. [ma 21 agosto 1847 dal timbro postale], due facciate, con riferimento alle spese dell’associazione al Vocabolario; 10, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 28 agosto del 1847, tre facciate, con resoconti familiari e considerazioni letterarie negative sul “Romanticismo”; 11, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 2 gennaio 1850, due facciate, con notizie familiari e la richiesta (in calce alla lettera) di conferma del ricevimento “del Plauto tradotto dal Donini”; 12, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Terra del Sole, Casalmaggiore 28 aprile 1850, quattro facciate, nella quale affronta questioni editoriali e letterarie: in particolare menziona alcuni lavori che vuole pubblicare o che sono pubblicati, dagli ultimi fascicoli del Plauto alla predisposizione per la stampa di “Dodici lettere e due sonetti inediti del Tasso” e della storia di Giosafatte e Barlaam, esemplata su un manoscritto della prima metà del IV° secolo; infine sul “Vocabolario universale della lingua italiana” (edizione Negretti) scrive: “Il Tramater del Negretti, da cui levai le mani subito che me lo aveste a consigliare qui da me, è giunto a poco più della metà! Ma questo è un lavoraccio….”; 13, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Terra del Sole, Casalmaggiore 31 agosto 1850, tre facciate, nella quale accenna alle pubblicazioni menzionate nella lettera precedente (in particolare “Vi fo mille e mille grazie della ‘Nota de’ passi del Barlaam citati dalla Crusca’ e subito […] me ne gioverò per le stampe della mia lezione”), e lamenta di aver ricevuto solo le prime tre dispense del "Dizionario de’ francesismi"; 14, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Casalmaggiore 6 maggio 1851, tre facciate, nella quale loda due opere di Manuzzi (i “testi della Messa e del Paramento del Prete”), che tanto lontano sono dalle “cibaccole” dei “Romantici e del Romanticismo, peste di Scuola e di Scolari”, causa della “tanta peste […] nelle calamità in cui siamo purtroppo fino a gola”; loda le iscrizioni di Manuzzi (“le migliori ch’io leggessi, non escluse le poche bellissime del Giordani”) e gli chiede se ha ricevuto l’edizione “Lettere di Ser Poi pedante nella Corte de’ Donati a messer Francesco Petrarca, a Gio. Boccaccio ed a Pietro Bembo dedicate a monsignor Giovanni Della Casa, testo di lingua ridotto a miglior lezione ed illustrato con note per Antonenrico Mortara”, che ha mandato anche all’Accademia della Crusca e alla Colombaria; 15, Lettera di Anton Enrico Mortara a Giuseppe Manuzzi, s.d. [ma 19 giugno 1847, dal timbro postale] con riportato un sonetto a stampa, scritto per le nozze tra Bartolomeo Barili e Adelaide Luogo, composto dallo stesso Mortara; 16, Busta di piccole dimensioni (vuota) indirizzata a “Conte Mortara Oxford”.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci