Fascicolo
17. “Viani Prospero”
13 agosto 1836
15 luglio 1850
Il fascicolo raccoglie 14 documenti: 13 lettere al Manuzzi di Prospero Viani (comprese tra il 13 agosto 1836 e il 15 luglio 1850), più 1 foglio dattiloscritto con informazioni sul contenuto delle lettere. Le 13 missive, che avevano già una vecchia cartulazione e che ora sono state nuovamente numerate, trattano prevalentemente di acquisizioni di lettere autografe o in copia di letterati e poeti, tra le quali le lettere di Leopardi (sull’argomento si rinvia al saggio di P. Palmieri, “La corrispondenza Manuzzi-Viani relativa alle lettere leopardiane al Manuzzi”, in Id., “Per Leopardi. Documenti, proposte, disattribuzioni, Ravenna, Longo, 2013, pp. 81-91). Nello specifico, il fascicolo conserva: A, Foglio dattiloscritto con un breve riassunto del contenuto delle lettere; 1, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Dalla Collina Reggiana 13 agosto 1836, nella quale ringrazia per il dono del volume “Meditazione sopra l’arbore della Croce”; 2, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Milano, Reggio 7 settembre 1844, nella quale scrive che l’amico reggiano Giacinto Menozzi [patriota e avvocato reggiano (1816-1885), dal 1871 aiuto bibliotecario al Senato, tra i primi soci di Nicola Zanichelli per l'avvio della omonima impresa editoriale] “desidera avere un suo scritto qualunque o breve o lungo da porre in un albo, che sarà un dei più belli d’Italia”; 3, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 2 marzo 1845 (sul vocabolario di Manuzzi; a fine lettera: “Or dite: sapete voi in che mani sono finite le lettere del Giordani al p. Cesari?”); 4, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 28 marzo 1845, nella quale, oltre a proporre la vendita del vocabolario (“questi tipografi acquisterebbero il vostro Vocabolario al costo di cento franchi da pagarsi in due volte”), lo informa su un volgarizzamento di Gussalli, prefato da Giordani (Milano, Pirola, 1845), e lo ringrazia “della notizia intorno quelle lettere giordaniane al Cesari”; 5, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 13 aprile 1845, su carta intestata “Torreggiani e Compagno. Tipografi e Libraj” (sul pagamento del vocabolario e sul giudizio positivo circa “le iscrizioni del Muzzi”); 6, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 10 febbraio 1846, nella quale gli chiede in acquisto una copia del dizionario, perché deve “compire” il suo “vocabolario delle cose dimenticate”; gli chiede inoltre informazioni sul vocabolario di Puoti e sulle sue iscrizioni; gli domanda infine se vuole “cedere tutto ciò che avete autografo di Giacomo Leopardi, e se non bramate soverchio prezzo, io ho persona che l’acquisterebbe”; 7, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 17 febbraio 1846, nella quale accenna ai vocabolari di Manuzzi e di Puoti e parla di Pietro Giordani; poi aggiunge: “Che mi dite? Voi dunque avete alcune lettere del Leopardi? Sappiate ch’io ne raccolgo l’epistolario, e n’ho già in casa buona messe”; 8, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 5 marzo 1846 (con riferimenti ad alcune lettere cesariane che gli spedisce in copia, al vocabolario di Puoti, alle notizie su Giordani; infine ancora su Leopardi, sulle sue lettere e sull’iscrizione a Raffaello: “Or dite: le leopardiane dove sono? Quando le avrò? E l’iscrizione raffaellesca verrà con esse?”); 9, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 30 marzo 1846 (su una lunga lettera di Leopardi a Manuzzi che non si trova); 10, Biglietto di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi, Reggio 31 marzo 1846 (l’anno aggiunto di mano di Manuzzi) con il quale accompagna l’invio di copie di lettere di Cesari; 11, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 12 dicembre 1849, nella quale ringrazia del prezioso dono “delle vostre iscrizioni” e ritiene che “il Giordani e il Manuzzi sono i maestri delle iscrizioni italiane”; comunica inoltre che non curerà l’epistolario di Giordani, nonostante gli abbiano offerto 600 lettere del piacentino, e gli chiede un libro di satire utile a concludere “la mia storia della Satira in Italia”; 12, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Reggio 15 gennaio 1850 (con considerazioni lessicali su “ovunque” e “dovunque”); 13, Lettera di Prospero Viani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Di Villa 15 luglio 1850 (con riflessioni su parole usate da Manuzzi nelle sue iscrizioni, ma anche sull’epistolario di Giordani e sulle lettere del piacentino a Cesari).
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci