U. D. Manoscritto
90. Lezione sulle vicende della lingua in Italia e rapporto sui lavori accademici
14 giugno 1857
14 cc. egate insieme con filo bianco.
Il ms., autografo e inedito, contiene la lezione detta da Bianchi nella seduta del 14 giugno 1857, alla presenza del Re Giovanni di Sassonia (cfr. Diario III, p. 443), come indica una nota autografa sul margine, in alto a sinistra, della prima carta numerata.
Ripercorrendo le origini della lingua italiana, Bianchi si sofferma a lungo sulla sua derivazione dal latino e sul "Romano" illustre dei grandi autori latini, da Catullo a Virgilio, da Quintiliano a Cornelio Nepote. Circa la nascita del "volgare italico", l'autore mostra come la nuova lingua si sia affermata e si sia affinata in Toscana, diventando "dolce e sonante". Passa poi ad esaminare i lavori della Crusca per il Vocabolario, sottolineando l'importante ed oneroso compito degli studi accademici sulla norma linguistica, dal momento che la lingua parlata e scritta mostra "tanti segni di tralignamento".
Bianchi, Brunone
Bianchi
Re Giovanni di Sassonia
Catullo
Virgilio
Quintiliano
Cornelio Nepote
Le cc. sono numerate anticamente a penna, a pagine, da 1 a 24; la prima carta non numerata è bianca. Dopo p. 24, lembo di carta in cui sembra vi fossero appunti del Bianchi e la prima carta è incollata con un'altra, di cui ne è la copia. Alle pp. 12 e 15, lembi di carta ricoprono un testo primitivo.
Silvia Dardi
Elisabetta Benucci