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Prose e Poesie Recitate nel'Accademia della Crusca
Indice delle Prose
Indice delle Poesie
Critica d'un Sonetto della Tramoggia letta nell'Accademia della Crusca il dì 3 Settembre 1698 dall'Innom. Ab. Cosimo Bardi
Discorso del Chiaro Arciconsolo fatto la sera di Lunedi 15 Sett. 1698
Discorso Dell'Innominato Pandolfo Pandolfini fatto l'istessa sera di Lunedi 15 Settembre 1698
S'è la vita mortal rapida e breve
Correan ne lustri, ch'il Cesareo brando
Quanto più cerco quel mio dolce e grave
Luna son io, che intorno a te mi aggiro
Come è intrepido Amor! Neve che fiocchi
Una invisibil vidi aurea Catena
In cappi d'arte imprigionar mia vena
Videmi un giorno Amor turbato il ciglio
Figlia dell'eco, e degl'orecchi Incanto
Qual nuovo Gaudio
Era morta l'età che nascer vide
Dell'Innominato Sig.e Abb.e Ant.o M.a Salvini Cicalata del dì 15 Settembre 1698
Difesa Di un Sonetto dell'Innominato Conte Mosti Segl'è ver che Pandor Fatta e recitata dall'Innominato Tommaso Buonaventuri
Ringraziamento Dell'Innominato Conte Mosti recitato nell'Accademia della Crusca dall'Innominato Tommaso Buonaventuri
Nel mezzo d'una placida, serena
Ringraziamento Dell'Innominato Vincenzio Ciani recitato da lui med. nell'Accademia
Oh di figlio maggior gran Madre e sposa
Su mio cuore in inni e canti
In quella età che la ragion germoglia
Critica sopra l'Ignoranza Lezione dell'Innominato Fran.co Cionacci recitata da lui medesimo nell'Accademia
O tu, che poggi si leggier su l'Ale
Bramo venire a te con quel desio
Odio il volgo profano, i ciechi inganni
Saggio signor, ch'in giovenile etade
Voi che stupite udendo i miei lamenti
Fior, che in ceruleo campo aurei produce
Bella rosa, che chiusa in vago stelo
O tu, che col pensier giunger potesti
Lezione in prosa in lode del Dialogo Dell'Innominato Abb.e Ant.o Maria Salvini Recitata da lui medesimo nell'Accademia
Lungi dal suo goder che d'ozio nasce
Padre del cielo, consagro al vostro piede
Spirito felice, che dal ciel venisti
Ringraziamento Dell'Innominato March. Ferdinando Bartolomei Recitato nell'Accademia dal med.mo
Oh tu, che in tal balia di tua possanza
Padre del ciel, di tua pietade antica
Discorso sopra lo Dio Arpocrate Dell'Innominato Abb.e Anton Maria Salvini recitato nell'Accademia della Crusca dal med.mo
Gran Dio, che in mezzo di sventure, e doglie
Pascendomi di pianto, e di sospiri
Se guarnito d'amore il tempo assaglio
Pietà chiesi a Madonna , ed ella immoti
Al lido, al lido ahi folle mia baldanza
Quando in questo alle Muse amico loco
Vidi il livore un dì pien di spavento
Dunque non sia giammai, che pace, o calma
Ringraziamento Dell'Innominato D. Giuseppe Del Papa Recitato dal medesimo nell'Accad.a
O tu che in fragil legno al nostro mondo
Vanne pur, passa i Mari, e della Terra
E colla mente più che vento ratta
Ma tolga il Cielo i tristi auguri, e rieda
Ancor non basta? E ancor gl'oltraggi miei
Non basta ancor, non basta, ed altro danno
Ed oh che sento, ed oh che veggio, oh Dio!
Critica sopra i Participij Dell'Innominato Fra.o Cionacci Recitata da lui medesimo nell'Accademia
Su questa cosa
Pensa, che né tu solo al mondo sei
No che né tue son l'Arche ansio ricetto
Questi ed ogni altro ben di cui vanti
Così duri i miei flagelli
N'andrò qual legno va fia le tempeste
Lezzione sopra il sonetto Terzo del Petrarca "Quel che infinita Providenzia" e specialm.e sopra la Prima Terzina "Di se nascendo a Roma non fe grazia" Dell'Innom.to D. Benedetto Averani
Orazione Funerale in lode dell'Imperfetto Recitata dall'Inn. Ab. Antonmaria Salvini nell'Accademia della Crusca
Critica sopra un sonetto della Tramoggia in lode dell'Imperfetto Recitata nell'Accademia dall'Innominato Tommaso Bonaventuri
Difesa del soprad.o Sonetto Recitato dall'Avvivato
Ragionamento dell'Arciconsolo Inn.o Pandolfo Pandolfini per dar cominciamento all'Accademia Pubblica in lode dell'Innom.o D. Franceso Redi
Orazione Funerale in lode dell'Inn.o D. Francesco Redi Recitata dall'Inn.o Ab. Antonmaria Salvini
Di seguir col pensiero ebbi ardimento
Godi, mio Redi, poiché sei sì grande
Fanno all'Immagin sua fregio, e corona
Poi scena sì mirabile a vederse
O dicea dall'Arezzia inclito figlio
Quinci girai col guardo, e d'ogn'intorno
Dall'alta sommità del bel lavoro
Tal, Redi, ti vid'io nel gran recinto
Mio fido, scinto dal mio fial ch'io fui
Redi, se un guado a voi talor volgeste
Voi tolto al mondo, e che fia 'l mondo? e quali
Se co i termini angusti di natura
Udite, udite, come ai vostri accenti
Ragionamento contro i Critici indiscreti recitato nell'Accademia della Crusca dall'Innom. Benedetto Averani
Se si debba prestar fede a' Sogni Lezione Recitata nell'Accademia della Crusca dall'Inn.o Ab. Anton Maria Salvini
Cicalata dell'Inn.o D. Lorenzo Bellini Recitata dal med.o nello stravizio de' 13 Settembre 1699
Controguardia
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