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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

U. D. Manoscritto

Autore

N.I.

Titolo (incipit)

1. Iscrizione per la Biblioteca Riccardiana

Data

29 aprile 1851

Consistenza

2 cc. più 1 c. allegata

Contenuto

Il documento contiene il testo di un'iscrizione per la Biblioteca Riccardiana. Ne diamo di seguito la trascrizione: «Bibliothecam hanc a Riccardiana gente grandi aere comparatam rerum humanarum fato sub hasta divenditam an[no] MDCCCXIII. Ordo florentinorum Hieronymo Bartolommeio praeside ex principis auctoritate suo et Academiae Furfureorum studio sibi conciliata ab emptoribus anno s[ub] s[equente] redemit communem eiusdem usum adservit et biennio post Tuscis propriam munifice dicavit huiusce laudem providentia qua dignitas urbis n[ostrae] amplificata est eques Ubaldinus Perutius vexillarius inscripto marmore perennandam curavit Anno MDCCCL».
Ubaldino Peruzzi, come si legge, ricomprò nel 1814 la Biblioteca Riccardiana, che era stata venduta all'asta l'anno precedente e vi fece apporre l'iscrizione di cui sopra nel 1850.
Nel "Diario" III, a p. 91, in data 29 aprile 1851, si legge che "fu presentata all'Accademia doppia copia dell'Iscrizione da collocarsi nella Libreria Riccardiana dettata dal Bibliotecario della medesima Sig. Abate Antonio Zannoni segnata di n°1 e n° 2, perché quella di n° 1 essendo stata già presentata altra volta alla stessa Accademia, affinché volesse dare il suo assenso di apporvela, fù dalla medesima trovata bisognevole di qualche correzione. Ora dunque presa dall'Accademia in esame quella segnata n° 2, contenente la suindicata correzione, o modificazione, disse che in quella forma vi si apponga pure".
I Riccardi, una delle più ricche e potenti famiglie fiorentine, acquistarono nel 1659 dai Medici il Palazzo di Via Larga (oggi Palazzo Medici Riccardi, via Cavour), dove collocarono la loro collezione libraria e artistica. Nel Settecento i dissesti finanziari dei Riccardi coinvolsero anche la Biblioteca, che venne messa all’asta dal 1811. La raccolta corse il pericolo di essere allontanata da Firenze, ma il Comune l’acquistò nel 1813 e la cedette due anni dopo allo Stato. È da quel momento che la Riccardiana divenne pubblica. Come si accenna nell'iscrizione, l'Accademia della Crusca (Academia Furfureorum) s'interessò alla questione della vendita della Riccardiana; infatti il presidente dell'Accademia, Pietro Ferroni, fu incaricato di chiederne la custodia per unirla alla propria biblioteca, che però non riuscì ad ottenere. Ricordiamo che l'Accademia ha condiviso il Palazzo con la Riccardiana dal 1817 al 1865 e dal 1914 al 1938.

Nomi

Hieronymus Bartolommeius
Ubaldino Peruzzi
Fiammetta Fiorelli
Maria Jole Minicucci
Giovanni Spadolini
Delia Ragionieri
Pietro Ferroni
Cavour
Ricasoli
Farini
Minghetti

Luoghi

Firenze

Ordinamento

Si tratta di 2 cc. numerate modernamente a lapis. La seconda e ultima carta è bianca. È presente un allegato.

Scheda a cura di

Fiammetta Fiorelli

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci