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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

U. D. Manoscritto

Autore

Franca Brambilla Ageno

Titolo (incipit)

Appunti sullo Stilnovo, cc. 1-9 e 28-54

Data Iniziale

ante 1968

Data Finale

1968

Consistenza

9 cc.

Contenuto

Le 9 carte in questione riportano appunti autografi di Franca Brambilla Ageno riguardanti lezioni universitarie sullo Stilnovo. La prima carta contiene un programma a punti, che qui descriviamo:
I. Stile
Vocabolario feudale e suo valore: Il “servizio” amoroso, Il “ritenere” o accettare per servitore, Il “guiderdone”.
La sofferenza
II. Esordio
L’esordio: la permissio o dichiarazione di abbandonarsi al potere della donna, dichiarazione che si canta per ordine o preghiera di qualcuno, Donna mi prega, Il tópos delle stagioni, Dante, petrose.
III. Sviluppo
L’amplificatio
Comparazioni: Tristano e Isotta, Elena e Paride, Narciso, Piramo, Bestiari, Paragoni col fuoco, la candela
Personificazioni: Amore, Cuore, occhi, Pietà, mercé.
Allegoria e simbolo: Petrarca, Passa la nave mia.
Panegirico della donna
Biasimo dei maldicenti
Apostrofe esclamativa
Le carte successive, dalla 2 alla 4, trattano questioni riguardanti l’interpretazione dei testi medievali rispetto alla nostra sensibilità di moderni: per poter comprendere un testo letterario, bisogna conoscerne la storia e il contesto culturale in cui esso è nato, anche per poter cogliere le differenze tra i vari prodotti dello stesso periodo. “[…] per i poeti della prima ‘scuola’ italiana […] la ‘composizione’ è un raffinato mestiere artigianale, v’è una ‘tecnica’ nella cui applicazione più o meno abile consiste tutta l’originalità della poesia, al di là della scelta, in sostanza indifferente, del ‘tema’”. Parlando di poesia cortese, appunto, Franca Ageno mette in evidenza quale sia, per questi autori, l’importanza degli aspetti formali e tecnici rispetto all’espressione del proprio stato d’animo individuale.
Le carte 5 e 6 trattano del tema del “Servizio amoroso” tipico dei poeti dello Stilnovo: il rapporto tra gli amanti si trasforma in un patto feudale, in una dipendenza dell’amante verso l’amata, in modo analogo ai vincoli tra sovrano e vassallo. “Il motivo della ‘sofferenza’, cioè della pazienza e sopportazione, della umile tenacia dell’amante si mescola all’orgoglio della donna […]”.
Le carte 7-8 presentano un elenco di tematiche, probabilmente utile a Franca Brambilla Ageno per l’organizzazione delle sue lezioni. Oltre alle tematiche letterarie, si noti come ci si soffermi anche su questioni di tipo linguistico, evidenziando quella che è la scelta lessicale dei componimenti stilnovistici. Si riporta qui la trascrizione di quelli che sono stati i termini principali individuati da Franca Ageno:
Drudo, druderia, omaggio, uomo ligio, malparliere, dolce, soave, sottile, nuovo, dittatore e dittare; Rinnovamento di materiali tradizionali: gentile, cortese, angelico, amistà, virtù, onestà, beltà, valore, conoscenza, gioia, noia, mercede, pietà, meritare, donneare, martire; Remote risonanze filosofiche: spiriti e spiritelli, cuore, mente, anima, intelletto, figura, natura, intelligenza, intenzione, memoria, sensuto, consideranza, leggiadria, essenza, comprendere, immaginare, intendere.
La carta 9, in particolare, fa riferimento alle tematiche legate all’immagine della donna nello Stilnovo e al problema del rapporto fra sentimento amoroso e legge morale.

Le carte 28-54, invece, riportano ognuna un componimento relativo a un aspetto specifico (poesie del Notaio, di Guido delle Colonne, di Stefano Protonotaro, di Rinaldo d’Aquino). Qui di seguito si specificano gli argomenti considerati:
cc. 28-32 – tópos del servizio amoroso.
Interessante è la carta 32, dal titolo “Vocabolario del servizio amoroso”, di cui descrive il contenuto:

Servire e servitore sono impiegati fin dalle Origini della nostra lirica. Servir è impiegato per la prima volta dal trovatore provenzale Cercamon; nel senso di amare una donna e avere verso di lei certi obblighi; il sostant. Servidor per designare l’innamorato è più tardo, ed è più usato dai trovatori del XIII secolo che da quelli del XII. Il termine corrispondente è hom, in sic. Omo, che indica il vassallo. Giovanni (di Brenne, suocero di Federico II) dice alla sua donna: “Donna, audite come / mi tegno vostro omo / e non d’altro signore”. Si configura una vera e propria traditio personae, cioè un atto di omaggio (homenage), con cui l’innamorato, nella parte di vassallo, si sottomette alla dama. Si stringer fra loro in patto, prov. conven, sic. Conventi […]; la donna (domina) esercita una signoria (senhoratge), e da parte sua l’innamorato promette leanza.

cc. 33-35 – tópos della lealtà o leanza.
cc. 36-37 – celebrazione delle bellezze della donna.
c. 38 – conoscimento della donna.
cc. 39-40 – tópos della sofferenza o pazienza, sopportazione, tenacia.
c. 41 – la signoria della donna.
cc. 42-43 – tópos dell’orgoglio.
c. 44 – tópos della pietanza e della mercé.
c. 45 – l’accettazione del servizio, cioè il ritenere.
cc. 46-48 – il “guiderdone” del servizio amoroso.
cc. 49-50 – tópos dell’ardore amoroso.
c. 51 – tópos amore ~ morte (poesia anche di Iacopo da Lentini).
c. 52 – Il celare.
c. 53 – Il geloso.
c. 54 – il lauzengador.

Nomi

Franca Brambilla Ageno
Dante
Petrarca

Ordinamento

Le carte sono numerate a lapis.

Scheda a cura di

Caterina Canneti

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci