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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

U. D. Manoscritto

Autore

Franca Brambilla Ageno

Titolo (incipit)

Proverbi nel Serdonati, cc. 84-96

Data Iniziale

1935

Data Finale

1995

Consistenza

16 cc.

Contenuto

Le carte 84-96 contengono alcune trascrizioni tratte dai Proverbi inediti di Francesco Serdonati. In particolare, Franca Brambilla Ageno si servì di questi esempi, come di tanti altri, per comprendere e osservare l’uso dei proverbi all’interno della fraseologia letteraria degli autori. Qui di seguito forniamo una descrizione di alcune carte:

c. 84 – Egli è come quel ch’ammazzò Ascanio Pintelli: forche bene. Ascanio Pintelli fu un gran bravo del suo tempo, e un dì diede un schiaffo a un fanciullo che, per esser malizioso, era dagli altri fanciulli chiamato per soprannome Forche Bene. Il quale poi, fatto grande, fece a coltellate con detto Pintelli e l’ammazzò, e diede luogo al proverbio (Serdon., Prov. ined., p. 18).
c. 85 – Come l’asino. Fu un asino che si mise in dosso la pelle d’un lione, e poi andava facendo del marzocco, credendo metter paura agli altri animali; ma, scoperto poi per asino dal ragliare, non solamente gli fu levata la pelle posticcia, che s’avea usurpata, ma di più anche la sua. Dicesi di quei che braveggiando e millantandosi credono di mettere altrui paura, e poi rimangono col danno e con le beffe (Serdon., Prov. ined., p. 13-14).
c. 86 – Come disse Castruccio: Egli è quel che Dio vuole e sarà quel che Dio vorrà. – In Dio consiste l’esito di tutte le cose, e tutto dipende dalla sua volontà. Castruccio Castracani degli Anteminelli, principe di Lucca, portò quel motto nella sopravvesta quando accompagnò Lodovico Bavaro a Roma, la qual sopraveste dice, e con ragione M. Giovanni della Casa al suo Galateo, che era più conveniente al tamburino di Castruccio che a lui (Serdon., Prov. ined., ?; Menagio e Machiavelli).
c. 87 – […] Dicesi anche Dormire al fuoco con la fante d’uno scempio. E di tali si dice anche: dormì con la fante fino a trent’anni; fin ch’egli aveva trent’anni, il che dinota la semplicità e scimunitaggine di esso, perché le madri usano tenere a dormire i fanciulli piccoli con le balie e con le fanti (Serdon., Prov. ined., p. 15-6).
c. 88 – Come disse Machettino: O questa, è l’altra. – Machettino era un beccaio che vendeva la capra per castrato; ed essendo venuto un compratore alla bottega per la carne, gli disse: - Non mi dar la capra per castrato come facesti ieri -; onde Machettino, mostrando di meravigliarsi, gli disse: - O questo è l’altra - , e datteli un pezzo di capra; e così non disse bugia (Serdon., Prov. ined., p. 10).
c. 89 – Come le mule di Segovia. – Segovia è un luogo di Spagna onde vengono mule di molto pregio e di molto rispetto, e perciò sono fi grande spesa. Onde si dice il motto di quei che portano assai spesa e piccola utilità (Serdon., Prov. ined., p. 14).
c. 94 – Come le scatole degli speziali – Dicesi di quei che mostrano gran maestà in apparenza e nell’abito, ma poi nell’animo non hanno virtù alcuna. Perché le scatole degli speziali di fuori sono ornate di lettere maiuscole e di bei colori, e di dentro spesso son vuote, o vi sarà una radice mucida, qualcosa secca e talora guasta (Serdon., Prov. ined., p. 14).

Nomi

Franca Brambilla Ageno
Serdonati

Ordinamento

Le carte sono numerate a lapis.

Scheda a cura di

Caterina Canneti

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci