U. D. Manoscritto
Teza, Emilio
N. 148. "Fine e fino", "finocchietto, "finocchio", "fintantoché", "finto" e "finzione"
12 febbraio 1887
2 cc.
La risposta al quesito sulle voci "fine e fino", "finocchietto, "finocchio", "fintantoché", "finto" e "finzione", già in bozza di stampa, è esposta in forma di lettera dall'Accademico corrispondente Emilio Teza, letterato, filologo e traduttore, all'Accademico Segretario Cesare Guasti. Teza, dopo aver riportato alcune brevi osservazioni sulle voci "fino", "finocchietto, "finocchio", "fintantoché", "finto" e "finzione", dichiara che la voce "fino" «nata tra genti latine passò alle germaniche: così che bisogna che gli esempi si seguano nell'ordine storico. Che la derivazione, accettata dai migliori, non sia sicura, sta bene: né non affermerei con tanta sicurezza che un'altra sia "esser più probabile"».
Emilio Teza
[Giuseppe] Rigutini
Si tratta di 2 cc. non numerate.
Fiammetta Fiorelli
Elisabetta Benucci