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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

U. D. Manoscritto

Autore

N.I.

Titolo (incipit)

Avvertimento da premettersi alla Tavola

Data

novembre 1860

Consistenza

3 cc.

Contenuto

Il documento contiene, com'è riportato nel titolo, l'"Avvertimento da premettersi alla Tavola", che è suddiviso nei seguenti nove paragrafi:
«1. La citazione degli esempi è generalmente a pagine o a carte, secondo che il codice o il libro a stampa è numerato a carte od a pagine.
2. Se l’opera è in più volumi o parti, cosicché si abbiano più numerazioni a citare, gli esempi hanno due numeri: il primo indica il volume o la parte, il secondo la pagina o la carta.
3. Se la numerazione è a carte, la pagina a tergo è sempre distinta nella citazione con un "t"».
4. Per le opere drammatiche in un solo volume o unite ad altre opere dello stesso autore, si citano a tomo e pagina, ma quando sono stampate da sole e si citano con il proprio titolo si appongono agli esempi due numeri, uno per l’atto e l’altro per la scena.
«5. I poemi epici e romanzeschi si citano a canto e stanza.
6. I poemi in verso sciolto, si citano generalmente a canto o libro, e verso».
7. Quando un’opera fa parte di una collezione, se non va oltre un volume, si cita con il solo numero della pagina; se comprende più volumi, si cita con due numeri, il primo è il tomo dell’opera e il secondo è la pagina.
8. Per le Prose Fiorentine si usano tre numeri, il primo, romano, indica la parte e gli altri due, arabi, il volume e la pagina.
9. Le rare eccezioni, che talora sono state fatte a queste regole, sono riportate nella "Tavola" ai rispettivi articoli.
Conclude l’Avvertimento una "Nota all’articolo 4": Alcuni Accademici non si sono trovati d’accordo con quanto riportato nel paragrafo n. 4. La Deputazione sopra la "Tavola" ha ritenuto di dover distinguere tra le opere drammatiche facenti parte di una collezione e quelle stampate da sole per non "moltiplicare soverchiamente le abbreviature, senza utilità". Ha considerato infatti che le edizioni rare citate sono per lo più quelle di un solo componimento drammatico, mentre le collezioni maggiori sono moderne e facili di conseguenza a rinvenirsi. "Ciononostante la Deputazione si rimette al giudizio delli Accademici". In testa al documento a lato sinistro rispetto al titolo, è annotato: "Approvato dall’Accademia nell’adunanza collegiale del dì 11 dicembre 1860". In calce sono apposte la data "Novembre 1860" e le firme dei componenti della Deputazione sopra la Tavola, nell’ordine: Giovanni Masselli, Antonio Zannoni e Cesare Guasti.

Nomi

Giovanni Masselli
Antonio Zannoni
Cesare Guasti

Ordinamento

Il verbale non rispetta l'ordine cronologico. Si tratta di tre carte, che sono state numerate ora a lapis con i nn.104, 105 e 106. È presente anche una numerazione precedente a matita rossa con i nn. 102, 103 e 104. La terza e ultima carta è bianca.

Scheda a cura di

Fiammetta Fiorelli

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci