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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

U. D. Manoscritto

Autore

Autori vari

Titolo (incipit)

Miscellanea (Prima, seconda e terza edizione; memorie storiche)

Data Iniziale

14 aprile 1597

Data Finale

1664 ca.

Consistenza

Cc. 98

Contenuto

L'unità trasmette:
cc. 0r-7r: «Diario delle cose attenenti al Vocabolario». A c. 0r l'intestazione del fascicolo; alle cc. 1r-7r i verbali delle adunanze tenutesi tra il 14 aprile 1597 ed il 19 giugno 1603. La registrazione dei verbali si deve a più mani, così identificate da Severina Parodi (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario, 23)": 14 e 16 aprile, 4 giugno, 9 luglio 1597: Bastiano de' Rossi (Inferigno); 30 luglio, [3 agosto 1597] (ca.?), 7 agosto 1597: Piero de' Bardi (Trito); 30 ottobre, 20 dicembre 1597, 8, 10, 12, 14, 16, 18, 25 gennaio 1598 (s.f. 1597): Bernardo Segni (Netto); 25 giugno, 1, 2, 3, 5, 7, 8 luglio 1598: Alessandro Giraldi (Riposto); 10 luglio 1600: Piero de' Bardi; 20 luglio 1600: Piero Segni (Agghiacciato); 5 e 9 luglio, 4 agosto, 10 e 15 settembre 1601, 18 aprile, 1 luglio 1602: Piero de' Bardi; 6 agosto 1602 (primo verbale): Bastiano de' Rossi; 6 agosto 1602 (secondo verbale): Giuliano Giraldi (Rimenato); 20 settembre 1602: Ottavio Guardi (Sterile); 11 e 13 giugno 1603: Camillo Rinuccini (Abbozzato); 19 giugno 1603: Piero de' Bardi. I verbali del 14 e 16 aprile, del 4 giugno e del 9 luglio 1597, 1 luglio 1602, 11 e 13 giugno 1603 sono già registrati nel "Diario" pubblico dell'Accademia (ms. fascetta 74, già 23, pp. 297-301, 337½, 347-348); i primi quattro ne sono l’esatta trascrizione (ma il verbale del 14 aprile non è trascritto integralmente); quelli dell’1 luglio 1692 e dell’11 e 13 giugno 1603 presentano due redazioni differenti. Tutte le altre sedute in cui si trattò di questioni inerenti al "Vocabolario" non sono registrate nel ms. fascetta 74, già 23. Tutte le carte sono state cassate con un frego verticale. I verbali sono editi integralmente in Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 298-307 (manca però il verbale del 10 settembre 1601: «A dì 10 di settembre. Si ritornò alla lettera B»).
Cc. 7r-13r: appunti vari relativi alla compilazione delle voci per la prima edizione del "Vocabolario" inframezzate ad alcune osservazioni per la stesura dei "Prolegomeni"; è riconoscibile la mano di Filippo Pandolfini, ma sono presenti anche interventi di altre mani. Ogni appunto è stato cassato, probabilmente una volta rivista la voce e risolta la questione sospesa; tutte le carte sono state ulteriormente cassate con un frego verticale. Gli appunti sono collocabili cronologicamente tra il 19 giugno 1603, data dell’ultimo verbale che precede fisicamente la loro stesura, e il 29 luglio 1608, data del verbale registrato a c. 14r, di seguito alle osservazioni. Il testo è edito in Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 310-318; la studiosa non trascrive in questa sede la parte relativa ai "Prolegomeni", che verrà trattata più avanti nel suo studio (cfr. ead., ib., 337-338).
C. 13v: «Voci del Crescenzio non messe nel Vocabolario, notate dall’Abbozzato [Camillo Rinuccini] così»: si tratta di un elenco di voci tratte dal "Trattato dell’agricoltura" di Pietro de’ Crescenzi di mano di Bastiano de’ Rossi, disposte su due colonne; sono raggruppate per lettera dell’alfabeto e seguite dai riferimenti della citazione dell’opera (libro, capitolo, paragrafo): vanno dalla voce «Anfora, 4.40.5» alla voce «Tareno, 9.11.2, 22.1». Le prime quattro voci sono cassate. Precede l'elenco l'avvertenza: «Le contrassegnate di stella non son ben citate»; sono così contrassegnate le voci «Curino» e «In gamula». Al termine dell’elenco si annota: «Di queste voci notinsi nel Vocabolario quelle che s’intendono, e fanno a proposito per dichiarare i luoghi del testo». Voci:
1. Anfora
2. Albatico
3. Affinità
4. Ammettere
5. Burdone
6. Badile
7. Bubulca
8. Bubulcata
9. Brevisello
10. Brevicelli
11. Bulesio
12. Bulesia
13. Bifolca
14. Curino
15. Cado (senza riferimenti)
16. Colmi
17. Costola
18. Colonia
19. Cado (con riferimenti)
20. Cino
21. Curasnetta
22. Coca
23. Coroeno
24. Compasco
25. Coclearia
26. Consito
27. Dienteria
28. Degagna
29. Degagum
30. Esagio
31. Esculo
32. Fiano (ma nell’edizione "Fiari")
33. Glaba
34. Giumento
35. Inerente
36. Ingamula
37. Lapsano
38. Livertissio
39. Melegario
40. Negossa
41. Paneriatum
42. Ponzane
43. Pignone
44. Presinone
45. Recezione
46. Sestario
47. Spaderno
48. Tareno.
C. 14r-v: verbali delle adunanze tenutesi il 29 luglio ed il 6 agosto 1608, di mano di Piero de' Bardi (per l'attribuzione si veda Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 23). Solo il verbale del 6 agosto 1608 è già registrato nel "Diario" pubblico dell'Accademia (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 378), ma con redazione diversa. Precede i verbali a f. 14r un appunto sempre di sua mano con un esempio della voce «Accattare» tratto da Giovanni Villani (non Boccaccio, "Decamerone", come afferma la Parodi): «[.] Nota 35. “Trovatolo il detto Rubaldo et c.: - Chi accatta Manfredi, chi…”. Non pare sig[nifichi] procaccia». Le carte sono state cassate con un frego verticale.
C. 15r: un appunto relativo alla voce «Far sangue», seguita da una definizione e da un esempio tratto dal Crescenzio: «Far sangue. Significa quale volta mandar fuora il sangue. Cresc. 5.40: “S’apre vena alcuna e faccia sangue”. E per far giustizia vedi se c’è esemplo, se no metti per uso». L’appunto è stato cassato. L’esempio tratto dal Crescenzio è allegato nella prima edizione del "Vocabolario" ma sotto la specifica Cr. 9.15.2.
Cc. 16r-20r: «Considerazioni sopra il primo tomo». Si tratta di parte dei lavori di revisione delle voci che precedette l'invio del primo volume per la stampa della prima edizione del "Vocabolario" (1612); sono osservazioni sulle voci della lettera A, B, C; la prima voce trattata è «Amare», l'ultima «A squarcia sacco»; la trattazione non rispetta l'ordine alfabetico. La scrittura, pur irregolare e fortemente variabile, sembra attribuibile tutta alla stessa mano. Ogni appunto è stato cassato, probabilmente una volta rivista la voce e risolta la questione sospesa; tutte le carte sono state ulteriormente cassate con un frego verticale. Il documento è databile 1609-1610 (ante 7 novembre) ca. sulla base della testimonianza offerta da alcuni verbali contenuti nel "Diario" pubblico dell'Accademia (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 396, verbale del 6 agosto 1609: «Si diliberò poi d'aprile [1609] che 'l Vocabolario si rivedesse per l'ultima volta e che perciò si facessero tornate ogni mattina, e al Rimenato [Giuliano Giraldi] e al Riposto [Alessandro Giraldi] fu dato carico di rivederne un tomo [...]»; cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 408, verbale del 7 novembre 1610: «Lo Inferigno [...] portò il primo e 'l secondo tomo del Vocabolario, interamente fornito e acconcio come si dee stampare, essendo restato nell'Accademia il 3° e ultimo tomo per finire di emendarlo»). Il testo è edito in Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 318-324.
Cc. 20v-23v: «Prolegomeni». Il documento contrassegnato con quest'intestazione, vergata sul recto e verso di tutte le carte, lungo il margine superiore, raccoglie alcune osservazioni di carattere introduttivo al "Vocabolario", parte delle quali si ritrovano già nelle carte precedenti del codice (cfr. cc. 7r-13r, 16r-20r). Un'avvertenza sul margine superiore di c. 20v rimanda alle pagine iniziali del codice, nelle quali, all'interno di alcuni verbali delle adunanze, si contengono ulteriori osservazioni di carattere introduttivo al volume: «Leggi la prima e seconda carta di questo libro per i "Prolegomeni"». Le osservazioni sono numerate da 1 a 44 ed ulteriormente contrassegnate da numeri di modulo maggiore, da 1 a 4; come già osservato da Severina Parodi (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 24), questa seconda numerazione sembra raggruppare le osservazioni secondo un criterio tematico: il numero 1 contraddistinguerebbe gli appunti che hanno carattere introduttivo generale; il 2 quelli che riguardano le opere e gli autori; il 3 quelle sul metodo di compilazione adottato; il 4 quelle di carattere linguistico, grammaticale e sintattico. Tutte le carte sono state cassate con un frego trasversale. La stesura dei "Prolegomeni" della prima edizione del "Vocabolario" per mano di Giuliano Giraldi e Filippo Pandolfini è databile tra il 1608 e il 1611 ca.; la datazione è attribuita da Severina Parodi sulla base della testimonianza offerta dal verbale del 3 agosto 1611 contenuto nel "Diario" pubblico dell'Accademia (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 419): «Si ragunò l'Accademia e per un pezzo si trattò sopra i "Prolegomeni" del Vocabolario distesi dal signor Rimenato e Filippo Pandolfini»; la stesura sarà sicuramente anteriore all'8 settembre 1611 poiché il "Diario" pubblico registra che in quella data «Si mandarono al Inferrigno [sic] a Vinegia le scritture che vanno avanti al Vocabolario, cioè l'Avvertimento o lettera a' lettori che comprende l'ordine e 'l modo tenuto da noi nel Vocabolario [...]» (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 420). Il testo è edito in Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 338-344.
Cc. 24r-27v (bianca c. 26v): «Cose da rassettarsi o definirsi» (cfr. c. 25v). I fogli contengono una miscellanea di annotazioni che riguardano probabilmente l'ultima fase dei lavori di revisione della prima edizione del "Vocabolario"; vi compaiono più elenchi di voci a cui manca il riferimento etimologico latino, una «nota di cose da rassettarsi o definirsi», una «nota di cose da cercarsi quanto prima e mandare a messer Bastiano» e alcune voci precedute dall'avvertenza «Rivedi e rassetta». Gli appunti sono attribuibili a più autori; riconoscibili, come osservato da Severina Parodi, le mani di Piero de' Bardi e Filippo Pandolfini (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 24). Molte singole osservazioni o alcune carte interamente, sono state cassate. I lavori sono databili tra il 1611 e il 1612 ca.
Cc. 28r-29v: elenchi di Accademici. I fogli contengono alle cc. 28r-29r, di mano di Benedetto Buonmattei (Ripieno), quattro elenchi degli Accademici riunitisi il 25 e il 29 novembre 1640 in casa di Piero de’ Bardi, il 14 e il 20 marzo 1641 (s.f. 1640) in un luogo non indicato; ad apertura (c. 28r) la seguente nota: «Nota di que' signori Accademici che dopo la restaurazione son venuti all'Accademia». Si tratta probabilmente di appunti preparatori alla stesura del "Diario" pubblico dell'Accademia tenuto dal segretario Buonmattei dal 25 novembre 1640 all'ottobre 1644 (ms. fascetta 76, già 24). Il primo elenco è interamente confluito nel verbale registrato nel "Diario" in data 25 novembre 1640 (cfr. ms. fascetta 76, cc. 1v-2r); gli altri elenchi chiosano i verbali del 29 novembre 1640 e del 14 e 20 marzo 1641 (s.f. 1640) indicandoci puntualmente i nomi degli Accademici presenti in quelle adunanze (cfr. ms. fascetta 76, cc. 4r, 8v, 9r). Altri elenchi vergati a c. 29v sono forse ancora attribuibili alla mano del Buonmattei.
C. 48v: verbale dell'adunanza tenutasi il 15 maggio 1611, di mano di Cosimo de’ Bardi (Annaffiato). Il testo è stato cassato con un frego trasversale. Il verbale non è registrato nel "Diario" pubblico dell'Accademia (ms. fascetta 74. già 23). È edito in Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 336.
Cc. 49r-55r: miscellanea di appunti per la prima edizione del "Vocabolario"; si tratta in gran parte di abbozzi serviti per la stesura dei "Prolegomeni". Come nel nucleo documentario formato dalle cc. 20v-23v le singole osservazioni sono contraddistinte dai numeri 1, 2, 3 e 4 e dalle lettere A e B. L'intestazione di c. 49r recita: «Risoluzioni fatte il 24 d'aprile 1606 con l'intervento di 12 Accademici sopra il Vocabolario»; alcune delle annotazioni che seguono sono contrassegnate dal richiamo «o», simbolo che, come precisato nell'angolo superiore sinistro del foglio, indica che sono «per messer Agnolo» Monosini. C. 51r contiene alcune «Considerazioni dell'avverbio». A c. 54r è ripetuta l'intestazione «Prolegomeni». Come osservato da Severina Parodi «le mani sono diverse, prevalgono tuttavia le calligrafie del Pandolfini, del Trito [Piero de' Bardi], del Riposto [Alessandro Giraldi] e di Agnolo Monosini» (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 25). La data posta ad apertura del documento («24 d’aprile 1606») è riferibile con sicurezza alle cc. 49r-51r. Le cc. 52r-55r devono essere state scritte intorno a quella data.
Cc. 55v-57r: «Cose notate per la 2ª edizione» (cfr. c. 55v). Le carte trasmettono, attribuibili a mani diverse, una serie di annotazioni ad integrazione e correzione di alcune voci presenti o meno nella prima edizione del "Vocabolario", in preparazione della seconda (1623). Voci:
1. Stuzzicare
2. Stutare
3. Protervia
4. Formare
5. Limbicco
6. Fornitura
7. Andare
8. Fegato
9. Inquisito
10. Insetto
11. Anca
12. In mezzo
13. Molla
14. Soprammano
15. Sottomano (segue un appunto da considerare nella stesura dei "Prolegomeni"); sono quindi discusse ancora le voci:
16. Cotornice
17. Pastinaca
18. Pelacane
19. Metadella
20. Presto
21. Ricalcitrare
22. Abbonire
23. Spaccio
24. Incamiciata
25. Camoscio
26. Recipiente.
A c. 57r ancora un appunto per il "Prolegomeni". Come osservato da Severina Parodi gli Accademici iniziarono i lavori per la correzione e l'integrazione della prima edizione del "Vocabolario" a partire dal 1613 ca. (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 25 n. 4).
Cc. 57r-58v: Osservazioni in preparazione della terza edizione del "Vocabolario". Di seguito a due esempi per l'espressione «Spegner la paura» si leggono alcune annotazioni a luoghi tratti da Dante, "Commedia", "Inferno", canto I:
1. Forte
2. Sì che 'l pié fermo
3. Che i' fui per ritornar più volte volto
4. Dar paura
5. Venesse
6. Paura
7. Tal mi fece la bestia senza pace
8. Qual che tu sii
9. Cercasi
10. Cibare
11. Che la seconda morte ciaschun grida.
Seguono, precedute dall'indicazione «Per il Vocabolario», annotazioni sulle voci, locuzioni e frasi:
1. A bastanza
2. Qui si parrà la tua nobilitate
3. Perché se del venire io m'abbandono
4. Se savio e 'ntendi me ch'i' non ragiono
5. La qual molte fiate l'uomo ingombra
6. Di cui la fama ancor nel mondo dura, e durerà quanto 'l moto lontana
7. Stinguere
8. Abballare
9. A fiacca collo
10. Abban[d]onevolmente
11. Abbarbagliare
12. Abbarcare
13. Abbarbicare
14. Scurità
15. Scurazione
16. Sega
17. Abbatimento
18. Abbatuffolare
19. Addolciare
20. Abbiosciare
21. Abbiosciare (bis)
22. Abbocare.
C. 67r: «Nota di cose che non si son potute ritrovare avanti la partita dell’Inferigno a Venezia, che si deve far diligenza di trovarle e mandargliele, potendo». Si tratta di osservazioni sulle voci:
1. Insidia
2. Fatappio
3. Consegnare
4. Aguzzetto
5. A squarcia sacco. Gli appunti sono uno per uno cassati. La nota è databile dopo il 7 novembre 1610, con ampio margine di approssimazione, sulla base del verbale dell'adunanza tenutasi in quella data registrato nel "Diario" pubblico dell'Accademia (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 408 sgg.), in cui si conserva memoria della partenza di Bastiano de' Rossi per Venezia. Il documento è con probabilità attribuibile al 1611.
Cc. 68r-81r: l'intestazione di c. 68r, di mano di Agnolo Monosini, recita: «Considerazioni da farsi per la seconda impressione del Vocabolario»; a seguire, senza soluzione di continuità, la mano di Filippo Pandolfini ha aggiunto:«o per mettere nel fine come errori di stampa». La miscellanea contiene, alle cc. 68r-77v, 79r-81r, osservazioni su varie voci già presenti nella prima edizione o da integrare e considerazioni di carattere metodologico forse da seguire nella compilazione e nell'allestimento del "Vocabolario", o forse da aggiungere come precisazioni nella stesura dei "Prolegomeni"; contiene inoltre alcuni appunti per lo spoglio di nuovi autori moderni e l'assegnazione del lavoro ai singoli Accademici in vista della seconda edizione del "Vocabolario" (cc. 69v-70r); questi ultimi sono databili 14 maggio 1612 sulla base del verbale registrato nel "Diario" pubblico dell'Accademia, nel quale si riporta che in quella data «Si trattò di leggere gli autori moderni e particularmente i nostrali e si diede l'assunto all'Abbellito [Jacopo Giraldi] di leggere il Cornelio [Publio Cornelio Tacito] del Davanzati [Bernardo] e lo "Scisma" e Liombatista [Leon Battista Alberti]; allo 'Nsaccato [Lorenzo Franceschi]: il Crescenzio [Pietro de' Crescenzi], la "Coltivazione" del Davanzati [Bernardo], dell'Alamanni [Luigi], l'"Api" del Rucellai [Giovanni]; allo 'Ntriso [Giovan Simone Tornabuoni]: "Morgante" [Luigi Pulci], "Dialogi" dello Speroni; al Riposto [Alessandro Giraldi]: Casa, Firenzuola, "Coltivazione" del Vettori; al Piegato [Carlo Macinghi]: l'"Opere" del Varchi e "Ore canoniche"; a Giovan Maria Segni e all'Ardito [Tommaso Segni]: Berni, "Rime", "Orlando innamorato" [nel rifacimento di Francesco Berni], "Prose" e "Rime" del Bembo, "Letture" del Gello, "Pastor Fido" [di Battista Guarini], Demetrio [Falereo]; al Difeso [Niccolò Arrighetti]: l'"Opere" del Salviati [Lionardo, Infarinato], al Martini [Giovan Battista, non Piero come indicato in Severina Parodi, "Catalogo degli Accademici", 53, n° 143]: "Opere" del Lasca [Anton Francesco Grazzini] e de' Martelli [Vincenzo e Lodovico]; al Tempi [Orazio]: "Canti carnasccialeschi", "Canzoni a ballo" [di Lorenzo de' Medici], Burchiello; allo Smunto [Simone Berti]: Ariosto "Furioso" [...]» (cfr. ms. fascetta 74, già 23, pp. 421-422). A c. 77v chiude una nuova serie di osservazioni metodologiche per la compilazione della seconda edizione del "Vocabolario" la nota: «Passato per partito solenne di n° 14 tutte fave nere questo dì 16 di marzo 1616 [s.f. in realtà 1617]»; dato il carattere fortemente miscellaneo di questo gruppo di carte, palesemente risultato della stratificazione di diversi interventi successivi che hanno determinato numerose cesure nella stesura del testo, è difficile affermare se la datazione sia da riferire all'intera unità o a quest'ultimo intervento. Sempre a c. 77v un appunto vergato in senso contrario rispetto al testo principale contiene, sotto l'indicazione «Nota de' luoghi da mandarsi all'Inferigno» un esempio da porsi alla voce «Disvezzare» tratto dal commento al Purgatorio di Francesco da Buti. C. 78r-v, in posizione rovesciata rispetto al senso delle altre, raccoglie ulteriori osservazioni sulle voci e presenta ad apertura (il testo si legge da c. 78v a c. 78r) la data «1603». Molte singole osservazioni, e alcuni fogli per intero, sono state cassate. Le carte sono attribuibili a vari autori, tra cui Piero de' Bardi, Alessandro Giraldi, Filippo Pandolfini, Giuliano Giraldi, Agnolo Monosini (per l'attribuzione delle mani si veda Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 25 e n. 5). Severina Parodi attribuisce le cc. 68r-81r ad un periodo compreso tra il 1612 e il 1613 ca. (tenendo comunque conto delle aggiunte datate 1603 e 1616; cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 25). La precisazione di mano di Filippo Pandolfini aggiunta all'intestazione del documento, «o per mettere nel fine come errori di stampa», permetterebbe di suporre che queste osservazioni siano state svolte quando ancora la prima edizione, sicuramente già stampata, non era forse stata ancora rilegata, consentendo così l'aggiunta di un'errata-corrige a fine volume; se così fosse sarebbe lecito attribuire a questo nucleo documentario una datazione tra la fine del 1611 e l'inizio del 1612; il verbale del febbraio 1612 registra infatti che a quella data fu presentato «[...] il Vocabolario legato in corame rosso messo ad oro [...]» (cfr. ms. fascetta 74, già 23, p. 421). Il fatto che queste osservazioni non siano state accolte nell'errata-corrige della prima edizione ha probabilmete portato la studiosa a spostare la datazione oltre l'uscita del primo "Vocabolario".
C. 82r: un breve appunto sulla voce «Lucerna».
C. 90r-v: «Nuovi autori citati nella 2ª impressione». Le carte trasmettono due liste degli autori e delle opere che nella seconda edizione del "Vocabolario" (1623) andranno ad ampliare il canone proposto nella prima edizione, con le abbreviazioni impiegate per contraddistinguere gli esempi da essi tratti. La prima, di mano di Piero de' Bardi, offre in prima sede l'autore e l'opera, in seconda l'abbreviatura; questi i testi citati: «"Lettere" del Caro», «"Istorie" del Guicciardino», «"Rime" del Guarino», «"Pastor fido" del Guarino», «"Orazioni" dello Speroni», «"Dialoghi" dello Speroni», «"Arcadia" del Sanazzaro», «"Trattato del governo della famiglia" di Mons. Dini [Piero Dini, Pasciuto]», «"Lettere" di Claudio Tolomei», «"Lettere" di s. Bernardo di Mons. Dini», «Demetrio Falereo vulgarizzato da Piero Segni», «"Collazioni dell'abate Isac", di Mario Guiducci [Ricoverato]», «S. Agostino della "Città di Dio" stampato», «"Scala del Paradiso" attribuita a s. Agostino ma la traslazione è mote volte larga parafrasi non semplice volgarizzamento; è di Mons. Dini». Il secondo elenco, di mano di Bastiano de' Rossi, presenta in prima sede l'abbreviazione utilizzata, seguita dalla dichiarazione dell'autore e dell'opera; questi i testi citati: «Antonio Alamanni, "Rime alla burchiellesca"», «"Cronica della famiglia de' Velluti" [di Donato Velluti], di Piero Velluti», «Casa, "Trattato ufizi comuni"», «Firenzuola, "Bellezza delle donne"», «"I beoni", capitolo in burla di Lorenzo de' Medici», «Lodovico Martelli, "Rime in burla"», «Franco Sacchetti, "Opere diverse", di Giuliano Giraldi nostro Accademico», «L'"Avarchide" di Luigi Alamanni», «Firenzuola, "Discorsi degli animali"», «Firenzuola, "Asin d'oro"», «Firenzuola, "Lettera in lode delle donne"», «Firenzuola, "Ragionamenti"», «Firenzuola, "Discacciamento delle nuove lettere"», «Firenzuola, "Lettera alle donne pratesi"», «Firenzuola, "Dialogo della bellezze [sic] delle donne"», «"Capricci del Bottaio" del Gelli», «"Giardino di consolazione", di Mario Guiducci, di Bono Giamboni», «"La sporta", commedia di Giovambatista Gelli», «"La Circe" di Giovambatista Gelli», «La commedia "Trinuzia" del Firenzuola», «"Quistioni filosofiche" di Carlo di Tommaso Strozzi», «Lodovico Martelli, "Rime", "Egloghe", "Stanze", "Tragedia", Volgarizzamento del quarto libro dell'"Eneide" di Virgilio», «Michelagnolo Buonarruoti, "Rime", il Vecchio», «Stanze intitolate "La rabbia di Macone"», «"Collazione dell'abate Isac". Volgarizzamento della "Collazione dell'abate Isac" di [...]», «Luca Martini, "Rime in burla"». Entrambi gli elenchi sono cassati con un frego verticale che attraversa l’intero foglio.
C. 94r: «Nota di que’ signori che ànno portato lo sgabello sino a questo dì 11 aprile 1640». Si tratta di un elenco di dodici Accademici vergato dal segretario Benedetto Buonmattei (Ripieno) nel quale si nominano: Lionardo Dati (Scarso), Carlo [Roberto] Dati (Smarrito), Filippo Pandolfini, Filippo Magalotti, Pier Antonio Antinori, Benedetto Buonmattei (Ripieno), indicato come Segretario, il senator Rinuccini (Camillo, Abbozzato), Girolamo Lanfredini (Spolverato), Pier Francesco Rinuccini (Soleggiato), Tommaso Segni (Ardito), Lorenzo Strozzi (Travasato), Lorenzo Guicciardini. I nomi del segretario, di Camillo e Pier Francesco Rinuccini e di Lorenzo Strozzi sono contraddistinti dalla lettera «g.»; attualmente non sappiamo restituire il significato di quest'indicazione. Secondo Severina Parodi la data originale presente a c. 94r dev'essere corretta da 1640 a 1641 (cfr. Severina Parodi, "Gli Atti del primo Vocabolario", 25 n. 6): la presenza tra gli Accademici elencati della figura del Segretario presuppone che il documento non possa essere datato prima del 25 novembre 1640, data in cui, come registrato nel verbale dell'adunanza conservato nel "Diario" pubblico dell'Accademia, Piero de' Bardi sollevò la questione della necessità di un nuovo Segretario in luogo del defunto Bastiano de' Rossi e venne eletto con questa funzione lo stesso Buonmattei (cfr. ms. fascetta 76, già 24, cc. 1r-4r, e in particolare cc. 2v-3r). Bianche le cc. 0v, 15v, 26v, 30r-48r, 51v, 59r-66v, 67v, 81v, 82v-89v, 91r-93v, 94v-97v.

Nomi

Severina Parodi
Bastiano de' Rossi
Inferigno
Piero de' Bardi
Trito
Bernardo Segni
Netto
Alessandro Giraldi
Riposto
Piero Segni
Agghiacciato
Giuliano Giraldi
Rimenato
Ottavio Guardi
Sterile
Camillo Rinuccini
Abbozzato
Filippo Pandolfini
Crescenzio
Pietro de' Crescenzi
Giovanni Villani
Boccaccio
Manfredi
Inferrigno
Benedetto Buonmattei
Ripieno
Cosimo de' Bardi
Annaffiato
Agnolo Monosini
Dante
Jacopo Giraldi
Abbellito
Cornelio
Publio Cornelio Tacito
Davanzati Bernardo
Liombatista
Leon Battista Alberti
Lorenzo Franceschi
'Nsaccato
Alamanni Luigi
Rucellai Giovanni
Giovan Simone Tornabuoni
'Ntriso
Luigi Pulci
Speroni
Casa
Firenzuola
Vettori
Carlo Macinghi
Piegato
Varchi
Giovan Maria Segni
Tommaso Segni
Ardito
Berni
Francesco Berni
Bembo
Gello
Battista Guarini
Demetrio Falereo
Niccolò Arrighetti
Difeso
Salviati Lionardo
Infarinato
Giovan Battista Martini
Piero Martini
Anton Francesco Grazzini
Lasca
Martelli
Vincenzo Martelli
Lodovico Martelli
Tempi Orazio
Lorenzo de' Medici
Burchiello
Simone Berti
Smunto
Ariosto
Francesco da Buti
Caro
Guicciardino
Guarino
Sanazzaro
Mons. Dini
Piero Dini
Pasciuto
Claudio Tolomei
s. Bernardo
abate Isac
Mario Guiducci
Ricoverato
s. Agostino
Antonio Alamanni
Velluti
Donato Velluti
Piero Velluti
Franco Sacchetti
Bottaio
Bono Giamboni
Giovambatista Gelli
Carlo di Tommaso Strozzi
Virgilio
Michelagnolo Buonarruoti il vecchio
Macone
Luca Martini
Lionardo Dati
Scarso
Carlo Roberto Dati
Smarrito
Filippo Magalotti
Pier Antonio Antinori
senator Rinuccini
Camillo Rinuccini
Abbozzato
Girolamo Lanfredini
Spolverato
Pier Francesco Rinuccini
Soleggiato
Lorenzo Strozzi
Travasato
Lorenzo Guicciardini

Luoghi

Vinegia
Venezia

Luoghi Normalizzati

Venezia

Ordinamento

Carte numerate 0-97: un fascicolo di sedici carte (cc. 0-15), uno di diciassette, risultante da una carta singola unita a otto bifogli (cc. 16-32), uno di sedici carte (cc. 33-48), uno di diciotto (cc. 49-66), uno di quattordici (cc. 67-80), uno di diciassette, risultante da una carta singola unita a otto bifogli (cc. 81-97).

Scheda a cura di

Giulia Stanchina

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci