Fascicolo
45. “Carena Giacinto”
31 maggio 1843
18 gennaio 1851
Il fascicolo, intestato originariamente “Carena Giacinto”, contiene 7 lettere del Carena a Giuseppe Manuzzi: A, Foglio riassuntivo scritto a macchina , probabilmente da Adelia Noferi, con un parziale regesto delle sette lettere; B, Foglietto con incollate alcune notizie biografiche sul Carena (“filologo insigne, autore d’opere scolastiche, storia naturale e fisica, membro dell’Accademia della Crusca”); 1, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi, Torino 31 maggio 1843, dove si discute sui termini “Governale” (usato per timone) e “Gramaglia”; 2, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi, Torino 7 agosto 1843, dove ancora si discute su “Gramaglia”, riferito al “parato da lutto con che si velano le pareti della chiesa per esequie solenni”; 3, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi, Torino 24 novembre 1847, con riferimenti a un pacco, che deve pervenire al Manuzzi e che contiene: due fascicoli del “Vocabolario del Robiola”, più un indice alfabetico della parte prima del “Prontuario” compilato da Alessandro Chiorando (cfr. “Prontuario di vocaboli attenenti a parecchie arti, ad alcuni mestieri, a cose domestiche e altre di uso comune, per saggio di un Vocabolario metodico della lingua italiana”, Torino 1840; poi con sottotitolo “Parte prima. Vocabolario domestico”, Torino, Stabilimento Tipografico Fontana, 1846, primo volume); riflessioni sulle fonti delle parole “metallo” e “fiato”, quest’ultima usata da Bartolomeo da San Concordio; 4, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi, Torino 30 gennaio 1848, con riferimento al “Prontuario” del Carena, che non si trova in Veneto e nel Tirolo (il tipografo Fontana, interrogato sulla questione, gli ha risposto: “che vuole? tale è la condizione delle case librarie che molti privati sparsi nelle cento città italiane acquisterebbero questo o quell’altro libro, ma i librai provinciali non ne fanno domanda per non fare anticipato sborso di denaro”); seguono riflessioni linguistiche su “Metallo di voce”, “Tempera”, “Cembalo”, “Pianoforte”, “Gravicembalo [sic] o Buonaccordo”; polemizza contro l’Accademia della Crusca e il suo “Vocabolario”; circa gli autografi di Carlo Botta ha saputo che molte sue lettere sono possedute da Stanislao Marchisio; 5, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi, a Forlì, Firenze 19 settembre 1850 (lo informa sulla pubblica adunanza dell’Accademia della Crusca del 17 settembre 1850 e su quella “privata”, svoltasi subito dopo); 5a, Allegato: bifoglio sciolto con il “Promemoria al Cavaliere Carena”, di mano non identificata (ma potrebbe essere del Manuzzi): è una lista di libri da far acquistare, che qui elenchiamo: "La Parti, ossiano Volumi 3 e 4 dei Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli di Carlo De Lellis”; “Armi delle famiglie nobili di Siena 1716 […] sedici tavole ricavate dal Giornale di Siena, del Gigli”; “Aldimari, Memorie di famiglie nobili sì napoletane che forestiere, Napoli 1691"; “Mecatti, Storia genealogica della Nobiltà e Cittadinanza fiorentina, Napoli 1754”; “Del Migliore, I Senatori Fiorentini, Firenze 1665”; i volumi 2 e 3 "dell’Opera Inglese The British Compendium or rudiments of honour di F. Nichols, dell’edizione Londra 1731"; “Bombacci Gasparo, l’Araldo. Bologna 1651(?)”; “De Lespine, le Leggi del Blasone. Milano 1681; “Cartari, Anton Stefano, L’Europa gentilizia […] Roma 1681"; si chiede infine quale sia il miglior trattato di araldica inglese, e se esiste un’opera sui cavalieri di giustizia di Santo Stefano; 5b piccola scheda lessicografica (forse di mano del Manuzzi) con la voce “Bilie, buche del Biliardo”; 6, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi a Firenze, Torino 13 novembre 1850: lo informa di essere in possesso di una lettera autografa di Carlo Botta, che gli manderà; segue un P.S. dove si riflette sui termini “Nazionalità” e “Nazione”, per i quali si ricorre “all’accreditatissimo Dictionnaire de l’Académie Française”; 8, Lettera di Giacinto Carena al Manuzzi a Firenze, Torino 18 gennaio 1851, con la quale lo informa che “nel 6° fascicolo delle Opere varie di Alessandro Manzoni, Milano, Redaelli in 4°, è stampata quella certa lettera scrittami da quel grande […] sulla prima parte del mio Prontuario”: la aggiungerà “alla Prefazione di quel Vocabolario Domestico, che ora si vuol qui ristampare”.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci