Fascicolo
46. “Chersa Antonio”
1825
2 gennaio 1830
Il fascicolo, intestato originariamente “Chersa Antonio”, contiene: A, due fogli riassuntivi del contenuto del fascicolo scritti a macchina, probabilmente di Adelia Noferi; 1, Iscrizione lapidaria a stampa per Maria Chersa (moglie di Stefano Chersa), datata 1825 e firmata B. Stulli; 2, un foglio con due sonetti: sul recto quello di Antonio Cesari “In morte di Giuseppe Pontalti” (Verona 1828), sul verso quello di Antonio Chersa di risposta al sonetto “Frate il dolor ec.” (13 dicembre 1827); 3, Lettera di Antonio Chersa al Manuzzi a Firenze, da Ragusa 30 maggio 1829, con riferimenti al Cesari, con cui il Chersa č stato in contatto; vengono fatti accenni al “Commentario del mio Tommaso intorno agli illustri Toscani stati in diversi tempi a Ragusa”, diffuso dall’abate Andrea de’ Mori; 4, Lettera di Antonio Chersa al Manuzzi, Ragusa 21 giugno 1829, con la quale gli anticipa il contenuto del “torsello”, ossia del pacco, inviato tramite Demetrio Lucich, che contiene “varie coserelle stampate di Ragusa, ed alcune altre d’Italiani che ella potrebbe non avere e […] due ritratti […] del Cardinal Bembo […]. Ed ella ebbe dal Muzzarelli la lettera a me scritta dal nostro Cesari, e da me […] mandategli?”; 5, Lettera di Antonio Chersa al Manuzzi, Ragusa 6 settembre 1829, dove fa riferimento a questioni librarie e alle opere del Cesari; 6, Lettera di Antonio Chersa al Manuzzi, Ragusa 22 dicembre 1829, con riferimento al “torsello” inviatogli e con cenni sul Paravia; 7, Bifoglio di mano ottocentesca contenente i regesti di alcune lettere (di Francesco Cassi al Chersa, Pesaro 10 ottobre 1828; Ippolito Pindemonte al Chersa, Vienna 9 marzo 1825; [Pindemonte al Chersa], 27 giugno 1825, [Pindemonte al Chersa] Verona 19 settembre 1825, 2 gennaio 1827, 27 marzo 1827, 11 maggio 1827, 11 ottobre 1827, 13 settembre 1828); segue questi regesti una lettera del Chersa al Manuzzi, Ragusa 2 gennaio 1830.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci