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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

66. “Basi Casimiro”.1.

Data Iniziale

16 novembre 1829

Data Finale

13 agosto 1853

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente “Basi Casimiro”, si compone di 62 lettere di Casimiro Basi a Giuseppe Manuzzi, alle quali si aggiunge un’iscrizione manoscritta: 1, (ant. num. 1) Lettera di Casimiro Basi a Manuzzi, Firenze 16 novembre 1829, con riferimenti allo scambio di un imprecisato manoscritto; 2, (ant. num. 2) Lettera di Casimiro Basi a Manuzzi, Firenze 1 ottobre 1830, con la quale chiede le opere del padre Antonio Cesari; 3, (ant. num. 3) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s. l. e s.d. [ma, sotto l’indirizzo: “Ris. li 9 di Maggio 1831], con la quale lo avverte di aver consegnato “le L. 11 Toscane al latore della tua Lettera”; gli chiede inoltre una breve presentazione per l’Accademia Valdarnese, alla quale vorrebbe che Manuzzi fosse ascritto; 4, (ant. num. 5) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, di casa 31 agosto 1831, non potrà essere presente alla seduta dell’Ateneo, ma “fatti conoscere [al Sacchetti, segretario generale] ed egli sarà lieto dell’onore che tu fai”; 5, (ant. num. 6) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, di casa, s.d. [ma 1832, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, sotto l’indirizzo), dove chiede all’amico di proseguire i loro letterari esercizi e gli dà appuntamento per le sette; 6, (ant. num. 8) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Firenze 18 luglio 1833, dove Basi invia al Manuzzi una canzone scritta per nozze imminenti e imprecisate; 7, (ant. num. 7) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, di casa 10 dicembre [1833] (dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, sotto l’indirizzo), dove lo informa, che per l’incidente stradale occorso a un loro conoscente, si potranno incontrare solo il lunedì successivo; 8, (ant. num. 9) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, di casa 21 marzo 1836, dove gli chiede di scrivere un’epigrafe “in forma di Dedicagione di pochi Sonetti in lode del Sacro Oratore”: si tratta di Giuseppe Lorini, canonico della cattedrale di Cortona; ottimo predicatore, ha ricevuto molte lodi, distinguendosi per il suo “idioma gentile” e per “l’uso bello e moderno della sua voce”; 9, (ant. num. 10) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1836, per riferimenti interni], dove invia dei testi manoscritti e si congratula per i testi di lingua composti e pubblicati dal Manuzzi in occasione delle nozze Azzolino (probabilmente il riferimento è a: “Meditazione sopra l'arbore della Croce. Testo di lingua citato a penna ora nuovamente recato in pubblico dall'Abate Giuseppe Manuzzi secondo un codice chigiano coll'aggiunta degli ordinamenti della Messa altro testo non più stampato”, Firenze, Passigli, 1836, da cui si trae la datazione della lettera); 10, (ant. num. 11) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1839, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, sotto l’indirizzo], con la quale gli spedisce la “Narrazione funebre e tre versi che alla peggio ho finito. Cassa e correggi”; 11, (ant. num. 14) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d., dove spera di potergli mandare il volume di M. Raynouard "Choix des poésies originales des Troubadours”; 12, (ant. num. 16) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi a Lucignano, s.d., dove Basi riferisce di occupazioni serrate e di esser stato costretto a tornare “in Campagna (a Gricigliano) con i miei Signori”;13, (ant. num. 22) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d, [ma 1840, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, sotto l’indirizzo], dove dice che dopo molte ricerche è riuscito a trovare il Raynouard, però imperfetto senza i primi due tomi; 14, (ant. num. 23) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi s.d, [ma 1840, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, sotto l’indirizzo], dove gli annuncia una visita di saluto e lo informa che gli manderà “quel Libello dello Zoilo”; si dice disposto a procurare tutto ciò che “ti può occorrereper compilare la tua difesa, e caricare i tuoi cannoni contro “quel vilissimo maldicente cui è mestieri rendere pan per focaccia”; 15, (ant. num. 26) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Firenze 23 luglio 1841, dove accenna a un “Libercolo” del Nannucci contro il Valeriani, ma ne circolano due o tre copie mandate “scritte al Fraticelli e al Bianchi”; 16, (ant. num. 25) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Firenze 28 agosto 1841, con cenni al Vocabolario della Crusca che si sta preparando; 17, (ant. num. 28) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Firenze 3 settembre 1841, dove fa cenno “all’ottimo e bravo Bencini”; 18, (ant. num. 29) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1841 per riferimenti interni], dove gli comunica con dispiacere che, nonostante abbia il Diploma di Accademico Valdarnese e dell’Ateneo, non potrà avere il “Brevetto di Ammissione al Congresso degli Scienziati; 19, (ant. num. 30) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1841, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, vicino all’indirizzo], con la quale gli spedisce un’iscrizione, pregandolo di “suggerirgli tutte quelle correzioni che ti detta il tuo Gusto”; 20, (ant. num. 31) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1842, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, vicino all’indirizzo], con la quale gli “dirige l’acclusa” del Martini “perché tu rappresenti l’Accademia Valdarmese nella IV riunione degli Scienziati”; 21, (ant. num. 32) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 1843, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, vicino all’indirizzo], con riferimenti al suo incontro con un certo “figuro”, in cattivi rapporti col Manuzzi; 22, (ant. num. 33) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 29 agosto 1843, dove gli comunica di essere appena tornato da una bella villeggiatura a Livorno e gli trascrive un brano di una lettera del Paravia in cui loda proprio Manuzzi. Gli manda “con la solita segretezza altri fogli stampati. Mettivi tu l’occhio della mente, e al solito nota!”; 23, (ant. num. 38) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 17 ottobre 1843, dove lo prega di consegnare “al Portiere di Casa Corsini il fascicolo del Vocabolario”; 24, (ant. num. 48) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. [ma 28 maggio 1844, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, vicino all’indirizzo]: “Signor Accademico della Crusca non scordi i confratelli, Ella ha varcate le soglie del Purgatorio, ma noi poveretti! Siamo sempre tra le fiamme […] Hai tu schede da darmi?”; segue l’elenco dei lemmi: "abbigliamento", "accattare", "accattatamente", "accattato", "accattatore", "accavalcare", "accavallamento", "accavigliare"; poi continua “In B. Giordano è un esempio di Addiventare per Addivenire, se tu me lo passassi! Vorrei anche un esempio per Addimandare nel suo vero e semplicissimo significato di Ricevere notizie”; 25, (ant. num. 36) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 23 agosto s.a. [ma 1844, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, a tergo] con la quale gli manda “con tutta segretezza” alcuni fogli, invitandolo a correggerli; 26, (ant. num. 39) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 24 marzo 1845, con la quale spedisce un lavoro sul Vocabolario, compilato “dalla mia Deputazione”, sottoponendogli alcuni dubbi; 27, (ant. num. 40) Casimiro Basi al Manuzzi, giovedì 3 aprile s.a. [ma 1845, per riferimenti interni], presso il Casino Ricasoli in Borgo Ognissanti, dove comunica la prossima riunione della Crusca “domani vi è Crusca”; 28, (ant. num. 42) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d., s.l. [ma aprile 1846, dall’annotazione posta, di mano di Manuzzi, vicino all’indirizzo], gli racconta del suo dialogo con il Cav. Ricasoli al quale ha chiesto “di vedere quel Ms. almeno per 24 ore, per raffrontarlo col Testo Martelli (preziosissimo perché fu di Pier del Nero, ed è uno dei Citati), nel qual testo però qua e là mancano delle pagine […] In questo intreccio di cose mie, mi vorresti tu passare la tua copia?”; 29, (ant. num. 50) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 10 settembre 1846, dove gli chiede di copiarli, “secondo il testo Ricasoli”, il breve capitolo che ha per titolo “Come Febo si loda di ricchezze et di nobiltà, di penitenza et di sapienza”; 30, (ant. num. 49) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Pisa 19 dicembre 1846, dove lo informa di essere stato a Lucca “testimone di una Patente che si firmava per Te, per la quale tu eri insignito dell’Ordine di Cavaliere”; 31, (ant. num. 43) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 29 marzo 1847, dove trascrive un brano con le buone considerazioni del Paravia sul Manuzzi stesso; 32, (ant. num. 43) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 22 aprile 1847, dove fa riferimenti a un frate imprecisato partito per Siena; 33, (ant. num. 46) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 25 maggio 1847, con riferimento a un “Pastoncello”, un'opera evidentemente un po' raccogliticcia, della quale offre a Manuzzi delle copie da mandare agli amici; 34, (ant. num. 51) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Pisa, 5 dicembre 1847, dove lo informa che “Il Venanzio” entrerà a breve in possesso di alcune lettere del Cesari, che manderà, in originale o in copia fedele, al Manuzzi stesso; 35, (ant. num. 53) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d., s.l. [ma di mano di Manuzzi 15 febbraio 1848 a tergo], dove lo sollecita a rispondere al Guasti, che aspetta i “tuoi caratteri”; 36, (ant. num. 59) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 8 marzo del 1849, dove si congratula per “la prefazione, le quattro Leggende […] e la tavola delle voci e modi di dire che potranno tornar utili alla nuova compilazione del Vocabolario”; gli chiede anche il favore di informarsi se Passigli ha finito di pubblicare il “Dizionario biografico universale”, al quale è associato il principe Corsini; 37, (ant. num. 58) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, Firenze 11 agosto del 1849, dove lo invita a leggere la lettera acclusa del Paravia, per appagare “il suo desiderio delle ricerche intorno alle Poesie del Cappello”; 38, (ant. num. 60) Biglietto di Casimiro Basi al Manuzzi, 12 aprile s.a. [ma di mano di Manuzzi 1850 a tergo]; 39, (ant. num. 61) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 15 ottobre 1850, dove lo ringrazia del dono degli “opuscoli pubblicati dallo Zambrini” e gli manda “le tre copie del Simintendi”; 40, (ant. num. 63) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, sd., s.l. [ma 1850, a tergo, di mano di Manuzzi], con la quale lo informa di avere più di venti lettere “di uomini di valore, e fra questi del Parenti del Pezzana, del Gherardini, ma la mia ambizione non è stata ancora appagata, perché vorrei essere salutato come il Principe dei Favolisti”; 41, (ant. num. 64) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, sd., s.l. [ma 1851, a tergo, di mano di Manuzzi] , dove gli spedisce il “Simintendi” per il prof. [Mordani]; 42, (ant. num. 65) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 3 luglio 1851, dove lo informa di aver ricercato, presso lo stabilimento Batelli, i libri giunti da Napoli, e di aver saputo dal Fraticelli “che venne da Livorno una cassa di Libri sciolti di ogni genere senza nessuna Lettera”; in questa cassa vi sono anche quei due libri che il Manuzzi aspettava; 43, (ant. num. 66) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 23 luglio 1851, colla quale gli restituisce “il Bianchetti” e , avendo l’urgenza “di riscontrare alcune cose nella Rettorica di frate Guidotto”, gli chiede di consegnare il libro “al latore del presente [biglietto]”; 44, (ant. num. 67) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 9 settembre 1851, dove lo informa che, avendo già terminato le sue “fatiche”, può passare da lui alla solita ora; 45, (ant. num. 68) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 9 aprile del 1852 (la data è di mano del Manuzzi), con la quale gli recapita due copie dell’opera dell’abate Rezzi, una destinata allo stesso Manuzzi e una al bibliotecario Palermo per la Palatina; 46, (ant. num. 69) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 17 maggio 1852, dove gli chiede la restituzione del volume di Bianchetti, "Dei lettori e dei parlatori"; 47, (ant. num. 71) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 22 settembre 1852 [l’anno di mano di Manuzzi], con la quale gli invia i libri destinati al Montanari; 48, (ant. num. 70) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi a Palazzo Antinori, s.a., s.l. [ma 1852 annotato da Manuzzi a tergo], dove vengono posti quesiti linguistici; 49, (ant. num. 72) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 15 febbraio 1853, con la quale accompagna la restituzione di libri e acclude un biglietto del Paravia; 50, (ant. num. 73) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 13 aprile [1853] (dall’annotazione a tergo del Manuzzi), con la quale gli invia l’unica copia che gli è rimasta dell’“Ode Nuziale” e lo esorta a studiare “pel Vocabolario”; 51, (ant. num. 75) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 18 giugno [1853] (dall’annotazione aggiunta dal Manuzzi), con la quale gli “acclude una lettera del Paravia” e gli chiede di rimandargli “quella copia dell’Arte Oratoria che ti regalai, perché ora ne avrei urgente bisogno”; 52, (ant. num. 76) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 13 agosto 1853, dove gli comunica “che l’Imperatore de’ Francesi è disposto ad accogliere l’offerta del tuo Vocabolario”; 53, (ant. num. 34) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s. l., nella quale chiede di dare “un’occhiata” ai suoi scritti; 54, (ant. num. 35) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s.l., con la quale gli offre “un’occasione diretta” per spedire una lettera a Torino; 55, (ant. num. 41) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e sl., dove lo informa che il prof. Robiola è disposto a inviare nuovamente “le Lettere dell’Ab. Cesari, la cui prima copia si è smarrita”; 56, (ant. num. 44) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 19 maggio s.a., con la quale lo informa che c’è domanda del vocabolario e che alcuni librai fiorentini lo vendono a 100 lire: “a che prezzo lo potresti dar tu?”; 57, (ant. num. 47) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s.l. [ma probabilmente “Firenze ante 13 settembre 1847”: data in cui fu inaugurato nel palazzo Ducale a Venezia il nono congresso degli scienziati italiani], con la quale gli spedisce “la patente per rappresentare l’I. e R. Accademia Valdarnese al Congresso di Venezia” e quella da consegnare “al Prof. Luigi Antonio Sera di Udine”; cenni poi a Paravia e a Capponi; 58, (ant. num. 52) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, 17 gennaio [s.a.], in cui gli chiede dove poter trovare l’opera “Florilegio di Lingua”, stampato a Milano, “che cita il Cesari nella sua 1. Lettera”; 59, (ant. num. 54) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s.l., dove gli restituisce quel tomo del tuo Vocabolario che mi favoristi”; 60, (ant. num. 55) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s.l., in cui lo sollecita a leggere l’articolo e a rimandarglielo presto trami Ciampolini, perché lo “deve avere il Pieri”; 61, (ant. num. 56) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s. l., dove lo informa che la risposta del “Reverendo” è “che ancora non si è ricevuto nulla”: cercherà di avere notizie più precise dal Baroni; 62, (ant. num. 57) Lettera di Casimiro Basi al Manuzzi, s.d. e s.l., con la quale gli spedisce il libretto per padre Sorio(?); 63, Testo di un iscrizione dedicata a una certa Virginia.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci