Fascicolo
14. "Padre Romolo da Pistoia"
26 novembre 1837
4 maggio 1841
Il fascicolo contiene 11 documenti per il periodo 26 novembre 1837-4 maggio 1841: si tratta di 10 lettere destinate a Giuseppe Manuzzi e 1 foglietto dattiloscritto: A) Foglietto dattiloscritto con brevi notizie riguardanti il carteggio di Padre Romolo; 1, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, San Quirico 26 novembre 1837, nella quale gli conferma il ricevimento dei fascicoli e gli scrive di mandare gli altri a lui destinati all’indirizzo di Pasquale Costa a Pontedera; 2, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Borgo San Lorenzo 22 luglio 1838, ancora sulla spedizione dei fascicoli del Vocabolario del Manuzzi; 3, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Mugello 22 ottobre 1838, nella quale dichiara di acquistare il Vocabolario al prezzo di 22 francesconi; 4, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Mugello 4 novembre 1838, dove accusa ricevuta dei fascicoli del Vocabolario; 5, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, San Gimignano 9 aprile 1839, sui pagamenti del Vocabolario; 6, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Lucignano, Livorno 24 ottobre 1839, nella quale gli comunica i suoi spostamenti dal convento del Mugello a quello di Livorno: è quindi necessario che i fascicoli vengano spediti nel convento labronico; 7, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno, 4 maggio 1840, dove gli annuncia un pagamento; 8 Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 12 maggio 1840, dove lo informa che si trasferirà a Roma ma gli chiede che i fascicoli continuino a essere spediti a Livorno; 9, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Prato 22 aprile 1841, nella quale accenna al saldo di 20 fascicoli del Vocabolario; 10, Lettera di Padre Romolo a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 4 maggio 1841, dove espone alcune considerazioni sull’impresa del vocabolario e lo assicura che “nel portare a Roma tutta l’opera sua non lascerò occasione di metterla in mostra agli studiosi di nostra Lingua”.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci