U. D. Manoscritto
Lampertico, Fedele
43 a. Antonio Rosmini o delle relazioni fra il pensiero e la parola
27 dicembre 1896
3 gruppi di carte:
1) 31 cc. a quadretti sciolte, compreso un bifoglio;
2) 32 cc. a quadretti sciolte e un foglio;
3) 46 cc. a stampa.
1) Le carte contengono l'autografo della lezione (il bifoglio presenta una diversa grafia) della lezione di Lampertico nella seduta pubblica del 27 dicembre 1896 (cfr. Verbali 12, p. 515).
2) Le carte riportano il testo delle note presenti nelle precedenti carte. Il foglio separato contiene un brano dell'"Institutio Oratoria" di Quintiliano vergato da mano ignota.
3) Le bozze di stampa trasmettono il discorso di Lampertico in due diversi formati. Entrambe le stampe sono corrette di mano dell'autore: quelle di formato più piccolo presentano correzioni e postille a penna e a lapis blu, quelle di formato più grande anche a lapis rosso.
Lampertico incentra la sua lezione sul principio rosminiano secondo il quale "coll'invenzione adunque della lingua, l'uomo soddisfa prima di tutto ad un impegno proprio del suo pensiero, e perciò la lingua non s'inventa solamente per comunicare altrui i proprj pensieri, ma per fissare il pensiero proprio, e dirigere, fermare e concentrare la propria attenzione". Ribadisce, pertanto, che con la lingua si formano le idee e che la perfezione di lingua è perfezione di pensiero.
Lampertico, Fedele
Antonio Rosmini
Lampertico
Quintiliano
senatore Lampertico
Cellini
Il foglio di guardia è intestato anticamente "1896. Adunanza solenne del 27 Dicembre. Lampertico Servatore Fedele. Orazione: Antonio Rosmini o delle relazioni fra il pensiero e la parola. Originale e bozze di stampa".
1) Le carte sono scritte soo sul recto e numerate anticamente a penna da 1 a 31.
2) Le carte sono comprese in un foglio di guardia segnato anticamente a penna "Manoscritto delle note del discorso del senatore Lampertico". Le carte sono scritte solo sul recto e numerate anticamente a penna da 1 a 32.
3) Il formato più piccolo è numerato anticamente a lapis blu da 1 a 24; con lapis rosso sono segnati i numeri delle copie delle ppp. 7, 19, 20 e 24. Il formato più grande è numerato anticamente a lapis grigio da 1 a 19.
Daniela Deugenio
Elisabetta Benucci