U. D. Manoscritto
Franca Brambilla Ageno
Morgante, appunti
1951
1955
234 cc.
A
In questo gruppo di carte, Franca Brambilla Ageno indica quali siano le edizioni a stampa ritrovate del Morgante del Pulci, in vista del suo lavoro per l’edizione critica da lei pubblicata nel 1955.
Qui di seguito si dà una descrizione:
c. 1 – “Luigi Pulci, Il Morgante, Venezia, Luca Venetiano, 1481” (Hain 4517 (Li fatti di Carlo Magno), Panzer III 171, Brunet 968, Melzi Tosi 468).
c. 2 - “Luigi Pulci, Morgante Maggiore, Firenze, Francisco di Dino, 1482” (Brunet 969, Melzi Tosi 469).
c. 4 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venezia, Bartolomeo de Zanis de Portesio, 1488” (Hain 13586, Panzer III 260, Brunet 969, Melzi Tosi 470).
c. 5 - “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Matheo di codeca da Parma, 1449 [ma 1489]”. Segue anche una trascrizione dal finale, in cui si legge un’indicazione interessante per la ricostruzione dell’edizione: “[…] Ritracto dallo originale vero et riveduto et correcto dal proprio auctore che iddio felicemente conservi et dia piacere a che lege con salute della anima e del corpo. Amen” (Brunet 969, Melzi Tosi 471).
c. 6 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore nuovamente stampato e ricorrepto, S. L. a. e tip. 4 c. figg” (Brunet 970, Melzi Tosi 474, 475).
c. 7 - “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Manfredo di Bonello, 1494” (Hain 13587, Panzer III 345 1722, Brunet 970, Melzi Tosi 472-473).
c. 7bis - “Luigi Pulci, Morgante, Firenze, Pietro Pacini da Pescia, 1500” (Hain 13589, Brunet 970, Melzi Tosi 476).
c. 8 – “Luigi Pulci, Morgante maggiore corretto da Niccolo Massetti, Venezia, Lessa, 1502” (Panzer VIII 351 107).
cc. 9-10 – “Morgante maggiore di Aluigi Pulci Firentino. Nuovamente stampato, et con ogni diligentia revisto et correcto” (Niccolò di Aristotile di Ferrara detto Zoppino scrive una nota ai lettori). Si legge alla fine: “Impresso in Venetia per Manfrino Bono da Monteferrato adi XX del Meso de Mazo del MCCCCCVII” (Melzi Tosi 478, Brunet IV 970).
c. 11 - “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Alexandro de Bindonis del lago magiore, 1515” (Melzi Tosi 479).
c. 12 – “Luigi Pulci, Morgante maggiore Composto per L. P. Fiorentino. Et aggionto per lui in molte parte… Ritracto Nuovamente dal vero originale del proprio Auctore per quello gia riveduto: Et Diligentemente correcto, Milano, Zanotto da Castelliono, ad instantia di Miser I. Iacomo et Fratelli de Legnano, 1518” (Panzer VII 397 159, Brunet 971, Melzi Tosi 480 – con la data del 1517, corretta poi nella bibliografia del 1865).
cc. 13-14 - “Morgante Magiore: quale tratta della morte de Orlando con tutti li paladini: tradito da Gano. E damore cose bellissime: et de molte infinite battaglie crudelissime. Novamente impresso et correcto”.
c. 15 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venetia, Aless. De Bindoni, 1522” (Brunet 971, Melzi Tosi 482).
c. 16 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venezia, per Francesco Bindoni e Mapheo Pasyno, 1525” (Brunet 971, Melzi Tosi 483).
c. 17 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venezia, Bindoni, 1530” (Brunet 972, Melzi Tosi 485).
c. 18 - “Luigi Pulci, Morgante, S. l., stip. E a.” (Melzi Rosi 484 – dal Catalogo Capponi).
c. 19 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Vinegia, Nicolò d’Aristotile detto Zoppino, 1531” (Brunet 972, Melzi Tosi 486).
c. 20 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, quale tratta della morte de Orlando, con tutti li paladini. Vinegia per Gio.-Ant. et fratelli da Sabio, 1532” (Panzer VIII 528 1649, Brunet 972, Melzi Tosi 487).
c. 21 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore di Aluigi Pulci. In Vinegia per Gulielmo da Fontanetto, 1534” (Panzer VIII 541 1762, Brunet 972, Melzi Tosi 488).
c. 22 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Vinegia, 1537” (Brunet 972, Melzi Tosi 489 – con la data del 1535, corretta in 1537 nella bibliografia ripubblicata nel 1865).
cc. 23-24 - “Morgante maggiore quale tratta della morte del conte Orlando e de tutti i paladini, per cagion del tradimento ordinato per Gano di Maganza con il Re Marsilio e Buiaforte et altri Principe e Baroni della Spagna. Nel qual si tratta anchora cose bellissime damore, con infinite crudel battaglie per tal cagione fatte. Novamente stampato, e da molti errori corretto. Il frontespizio è ornato da una xilografia, sotto la quale è la data MDXXXIX. A tergo son riprodotte le due ottave dell’edizione di Venezia, 1521. In fine: Finito il Morgante Maggiore. Seguita la Confession de Luigi Pulci. Dopo la Confessione: Finito il libro chiamato Morgante magiore fatto come e detto al principio da Luigi Pulci ad petitione de la eccellentissima mona Lucretia di Piero di Cosmo de Medici. Nuovamente corretto, et emendato dal proprio originale de lo auttore. Nel quale libro e agionto la confessione del ditto auttore. Impresso in Venetia per Domenego Zio e Fratelli Veneti. Ne l’anno del Signor MDXXXIX […]” (Melzi Tosi 490, Brunet IV 972).
c. 25 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venezia, per Agostino Bindoni, 1541” (Brunet 972, Melzi Tosi 491).
c. 26 - “Morgante maggiore di Luigi Pulci, nuovamente stampato et corretto per M. Lodovico Domenichi, Con la dichiarazione de i vocaboli, et luoghi difficili. Insieme con gli argomenti et le figure accomodate, et la tavola di cio che nell’opra si contiene. Con gratia e privilegi. In Vinegia appresso Girolamo Scotto. MDXXXXV” (Melzi Tosi 492, Brunet IV 972).
c. 27 – “Morgante maggiore di Luigi Pulci firentino nuovamente stampato et con ogni diligenza corretto. A cui è aggiunta una bellissima tavola con la dichiarazione di tutti i vocaboli oscuri, che nell’opera si contengono. Con privilegio. In Venetia. Per Comin de Trino di Monferrato, l’anno MDL” (Melzi Tosi 945, Brunet IV 972).
c. 28 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venetia, Giovanni Padovano, 1552” (Melzi Tosi 496).
c. 29 - “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Venezia, Alessandro da Vian, s. a.” (Melzi Tosi 497).
c. 30 – “[Luigi Pulci] Morgante Maggiore di Luigi Pulci Firentino Nuovamente stampato, et con ogni diligenza revisto, et corretto, et cavato dal suo primo originale con le Historie e figure a ogni Canto convenienti a quello che in esso si tratta, et con la dichiarazione di tutti i vocaboli, proverbi, et luoghi difficili che in esso libro si contengono, et con la tavola che manda a propri luoghi. In Venetia, Per Comin de Trino di Monferrato, lanno MDXLVI. In fine: Finito il libro appellato Morgante Maggiore fatto come è detto al principio da Luigi Pulci a petizione de la eccellentissima mona Lucretia di Pietro di Cosimo de Medici ritratto de lo originale nero e riveduto e corretto dal proprio auttore. In Vinegia, per Comin de Trino di Monferrato, lanno MDXLVI. In fine: Finito il libro appellato Morgante Maggiore fatto come è detto al principio da Luigi Pulci a petizione de la eccellentissima mona Lucretia di Pietro di Cosimo de Medici ritratto da lo originale nero e riveduto e corretto dal proprio auttore. In Vinegia, per Comin de Trino de Monferrato. Ne gli anni del Signore MDXLV” (Melzi Tosi 493, Brunet IV 972).
c. 31 – “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Bartolomeo detto l’Imperatore, 1549” (Brunet 972, Melzi Tosi 494).
c. 32 – “Il Morgante di Luigi Pulci, nobil’ fiorentino. Nuovamente corretto, e Ristampato con licenzia de Superiori. Con Privilegio del Serenissimo Gran Duca Di Toscana. In Fiorenza, Nella Stamperia di Bartolomeo Sermartelli. MDLXXIII” (Melzi Tosi 498, Brunet IV 973).
c. 33 – “Luigi Pulci, Morgante maggiore, Firenze, Bartolomeo Sermartelli e fratelli, 1606, Ristampa dell’ediz. del 1574” (Brunet 973, Melzi Tosi 499).
c. 34 – “Il Morgante maggiore di messer Luigi Pulci fiorentino, dedicato All’illustrissimo Signor D. Matteo di Sarno Patrizio della città di Benevento. In Firenze [Napoli] MDCCXXXII. Il frontespizio porta l’insegna della Crusca, col motto: Il più bel fior ne coglie. La dedica a D. Matteo di Sarno porta la firma di Pier Ismaele Pedagucci. Al testo precedono notizie biografiche del Pulci […]” (Melzi Tosi 500, Brunet IV 973).
c. 35 – “Luigi Pulci, Il Morgante, Venezia, Zalta, 1784, 3 voll.” (Brunet 973, Melzi Tosi 500).
c. 36 – “Luigi Pulci, Morgante, Torino, 1754, 2 voll.” (Melzi Tosi 500).
c. 37 – “Luigi Pulci, Il Morgante maggiore, Londra, MDCCLXVIII […]” (Melzi Tosi 500, Brunet IV 973).
c. 38 – “Luigi Pulci, Il Morgante, Londra (Livorno), 1778, 3 voll.” (Brunet 973, Melzi Tosi 500).
c. 39 – “Luigi Pulci, Morgante, Cagliari, 1778, 3 voll.” (Melzi Tosi 500).
c. 40 – “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Valle, 1801, 3 voll.” (Melzi Tosi 500).
c. 41 – “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, 1803” (Melzi Tosi 500).
c. 42 – “Morgante maggiore di messer Luigi Pulci, Milano, Dalla Società Tipografica de’ Classici Italiani, Anno 1806, 3 voll. […] I sommari sono quelli in ottave del Lucchesi e il testo deriva da quello dell’edizione di Firenze, 1732” (Melzi Tosi 500, Brunet IV 973).
c. 43 – “Luigi Pulci, Morgante, Venezia, Bernardi, 1812, 4 voll.” (Melzi Tosi 500).
c. 44 – “Luigi Pulci, Morgante, Milano (Classici), 1828, 4 voll.” (Brunet 973, Melzi Tosi 500).
c. 45 – “Luigi Pulci, Morgante, Milano, 1830”.
c. 46 – “Luigi Pulci, Morgante, Firenze, 1841”.
c. 47 – “Luigi Pulci, Morgante con note filologiche di Pietro Sermolli e un indice, Firenze, 2 voll.” (Melzi Tosi, edizione del 1865, p. 243).
c. 48 – “Pulci, Il Morgante, Stanze scelte collegate e commentate da G. Volpi, Firenze, Sansoni, 1900. Dall’ediz. di Venezia, Matheo di Codeca [1489]”.
c. 49 – “Luigi Pulci, Il Morgante maggiore con commento di Natale Addamiano, Palermo-Roma, Sandron. 1926”.
c. 50 – “Luigi Pulci, Il Morgante, Stanze scelte a cura di G. Volpi, Firenze, 1927”.
c. 50bis – “Luigi Pulci, Il Morgante a cura di G. Fatini, Torino, Utet, 1927, 3 voll.”
c. 51 – “Luigi Pulci, Dal Morgante, Pagine scelte a cura di C. Curto, Firenze, Barbera, 1927”.
c. 53 – “Luigi Pulci, Morgante, Firenze, Salani, 1930, 2 voll. Riproduce, con una breve prefazione e senza note, l’edizione del Volpi”.
c. 54 – “Luigi Pulci, Morgante a cura di G. B. Weston, Bari, Laterza, 1930, 2 voll.”
La carta 126 può essere interessante nell’ottica della ricostruzione delle vicende editoriali del Morgante. Partendo da un testo di F. Foffano (“Il disegno del Morgante”, in «Giornale storico della letteratura italiana», XVI, 1890, pp. 368-375), Franca Ageno trae questa riflessione:
“In base all’accenno del c. XIV ott. 1 (‘condotto insino al mezzo della soglia’) e del c. XVI (dice il poeta che ha ‘passato il mezzo’), il F. argomenta che il P. avesse fin da principio pensato ad un poeta di una trentina di canti, corrispondenti ai 60 dell’Orlando. Ma poiché dopo il XVI canto il P. abbreviò la seconda parte dell’Orlando, mentre aveva ampliata la prima, è da credere che fin dal principio volesse allargare una parte del Morgante con materia diversa. Questa, come appare da qualche accenno (I 4-5, XXVIII 1-2, 129) doveva essere una breve narrazione delle ultime imprese di Carlo. Più tardi a tale narrazione di P. sostituì un ampio racconto della rotta. Ma prima di giungere al 21° canto (cfr. XXI, 1) dovette pensare a pubblicare intanto intera la parte che corrisponde all’Orlando (primi 23 canti), riservandosi di finire il poema più tardi, come fece nel 1483.”
Per la stessa questione si faccia riferimento anche alla carta 173, in cui si riprendono notizie da un testo di Gugliemo Volpi (“Del tempo in cui fu scritto il Morgante”, in «Rassegna emiliana», a. II), dal quale Franca Ageno trae le seguenti conclusioni:
“La prima parte del Morgante, quella in 23 canti, sarebbe stata compiuta fra il marzo del 1466 e l’aprile del 1468; la seconda, comprendente gli ultimi 5 canti, fra il 26 febbraio del 1482, data dell’edizione in 23 canti, e il 7 febbraio del 1483, data dell’edizione in 28 canti.”
Anche la carta 182 propone notizie interessanti da questo punto di vista, partendo da un testo di S. von Arsc (“Alcune notizie intorno alla prima edizione conosciuta del Morgante di Luigi Pulci”, in «Giornale storico della letteratura italiana», L, 1907, pp. 347-353):
“Descrive l’esemplare della Nazion. Di Parigi (quello in 23 canti di Venezia, 1482). Raffronta le ottave 52-53 del c. XXIII in questa ediz. e in quella del 1483:
1482 Diren quel che segui nell’altro mondo / Cristo viscampi allonfernal fondo
1483 diren quelche segui nel nuovo canto / con lavirtu del sancto sancto sancto
E ne deduce che verso il 1470 il Pulci non doveva pensare ad aggiungere al poema la Rotta di Roncisvalle. Confronta poi le lezioni del Salve Regina posto in fine alle due edizioni e le modificazioni portate alla strofa che riguarda Lucrezia in seguito alla morte di quest’ultima, avvenuta il 25 marzo 1482. Si dice che gli ultimi 5 canti furono composti fra il 26 febbraio 1482 (ediz. di Venezia) e il 7 febbr. 1483 (ediz. in 28 canti). Ma il poeta solo nel c. XXVIII parla della morte di Lucrezia come di cosa recente: è da ritenere quindi che solo questo canto sia stato composto dopo il 25 marzo 1482. Se il poema fu stampato sempre in 23 canti a Firenze e a Venezia, quando già ne erano stati composti altri, ciò dipende dal fatto che le due stampe erano riproduzione (forse non autorizzata) di una più antica (Nota che lo stampatore veneziano tace il nome dell’autore e dà solo un rozzo sonetto).”
Nella c. 189, si riporta il seguente testo:
Biglietto che Ercole [I d’Este] mandava dal campo nel novembre del 1478, ad un suo corrispondente fiorentino:
“Nobile amice noster dilectissime, haressimo a caro de haver un libro chiamato Morgante, et però vi preghiamo che ve ne intendiate cum uno che si chiama Alovise Pulci el quale se ne trova haver, et fati che ne habiamo uno incontinente, che ce ne fareti piacer assaj. […]”
Il documento è pubblicato da Giulio Reichenbach, “Matteo Maria Boiardo”, Bologna, 1929, p. 134. Esso si trova nel R. Arch. di Modena, Cancelleria ducale, Minutario in volumi, vol. 1478, car. 105 v. Come avverte il Reichenbach in nota, esso era stato già accennato da Luzio-Renier in Giornale storico d. lett. it. XXI, p. 212, n. 2.
Per quanto riguarda la materia del Morgante, notiamo che Franca Ageno, nella carta 111, si riferisce a un testo di G. Brognoligo (“La «Divina Commedia» nel «Morgante» di Luigi Pulci”, in «Gionale dantesco», XII, 1904, pp. 17-20) riguardante un elemento dantesco all’interno dello stesso Morgante:
“[…] Ritiene che l’Arnaldo del c. XXV, ott. 115 e 169, sia Arnaldo Daniello, conosciuto dal Pulci attraverso Dante, Purg. XXVI 118-119 e trova reminiscenze del canto di Ulisse nell’episodio del viaggio di Rinaldo, in cui però il P. farebbe un’esaltazione consapevole della brama di apprendere, invece di condannarla. Quanto alle affermazioni intorno alle credenze degli antipodi, non condannabili in grazia della buona fede (c. XXV […]) sarebbero in cosciente contraddizione con Dante, Par. XIX 70 sgg.”
Nella carta 118, si fa riferimento a testi di Benedetto Croce (“Ludovico Ariosto”, in «Critica», XVI, 1918, pp. 105-108 e “Ariosto”, Bari, 1927, pp. 89-95), da cui la seguente nota di Franca Brambilla Ageno:
“L’ispirazione del poema va riportata ‘alla curiosità onde la colta borghesia fiorentina osservava e rifaceva i costumi e la psicologia del popolo della città e del contado’. Ma al Pulci passò per la mente anche qualcosa che si potrebbe chiamare il «romanzo picaresco», che richiedeva ‘una simpatia non più per l’ingenuità popolaresca ma per la destrezza e furberia, e un’ironia non più semplicemente di cultura superiore, ma di moralità superiore’. Ma il poeta guasta spesso questa disposizione, ‘passando inavvedutamente dal romanzo picaresco, dalla rappresentazione del becerume al becerume”. V’è inoltre un elemento soggettivo. Il Cr. mette ancora in evidenza certi passi di commozione sincera e di arguzia bonaria e umana.”
Franca Ageno, poi, nella carta 150, fa riferimento a un testo di P. Rajna (“La materia del Morgante in un ignoto poema del secolo XV”, nel «Propugnatore», II, 1869, parte 2°, pp. 7-35, 220-252, 353-384), da cui deduce:
“Dimostra che il Pulci deriva la materia del Morgante da un poema popolare di ignoto autore, mutilo in principio e in fine, contenuto nel cod. Palatino-Mediceo 78 e dal R. stesso intitolato Orlando.”
Nella carta 169, Franca Brambilla Ageno, seguendo Termine Trigona (“Margutte nel Morgante Maggiore”, Sassari, 1895, pp. 26), nota che l’autore
“Presenta l’ipotesi che Margutte sia da identificare con Matteo Franco.”
Sempre riguardo a questioni sulla materia del Morgante, Franca Ageno, nella carta 184, si riferisce a uno studio di E. Walser (“Gesammelte Studien zur Geistesgeschichte der Renaissance”, Basel, 1932, pp. 245 sgg. e passim), da cui trae alcune riflessioni:
“1) Parla di Morgante e Margutte, mostrando la dissoluzione dello spirito cavalleresco presso il Pulci, quindi osserva che nel P. v’è però un ideale eroico: quello del filosofo che rimane saldo nelle sue convinzioni, ad onta di qualsiasi persecuzione.
2) Messa in rilievo la mancanza di cultura classica nell’autore del Morgante, il W. Ricorda i componimenti e i passi del poema che possono servire a determinare le credenze religiose del P. Questi non sarebbe stato un credente ortodosso, ma avrebbe considerate le religioni come tentativi, sia pure di inegual valore, di rappresentare qualcosa di troppo lontano e inconcepibile dalla mente umana, e qualunque uomo come degno di trovar grazia presso Dio, purché fedele ai principi della propria religione. Queste credenze sarebbero derivate al P. dall’averroismo medievale.”
B – Morgante piccolo
In quest’altra sezione del documento, ci si riferisce alle edizioni a stampa di quello che è chiamato il “Morgante piccolo” o “Morgante [e] Margutte” o “Morgante minore” o “Marguttino”, il quale rappresenta solo una parte dell’intera opera, riportando, in particolare, solo l’episodio in cui Margutte compare nel Morgante. Qui di seguito diamo una descrizione delle carte significative:
dalla c. 2:
Melzi Tosi 501
Morgante Margutte. Senza luogo, stampatore ed anno in 4to piccolo.
Morgante Margutte
“Sotto questo titolo, che è in caratteri gotici, è un intaglio in legno rappresentante i due personaggi nominati. Al verso comincia immediatamente il poemetto composto di 245 stanze. La prima è la medesima colla quale comincia il Morgante. Indi salta alla stanza 112 del canto XVIII e progredisce fino alla fine di esso canto. Queste sono 89 stanze (oltre la prima), e qui ha fine la prima parte del poemetto. La prima stanza del canto XIX comincia con lettere maiuscole LAUDATE pVOLECTI, e segue fino alla 155 dello stesso canto, colla quale termina il poemetto. Queste 155 stanze unite alle prime 90, costituiscono la somma di 245. Sono 16 carte senza numeri e richiami. Tre sole segnature s’incontrano, e sono a 2-b-b2. Il carattere è rotondo. In fine dell’ultima colonna si legge:
Finito il Margutte piccolo
L’Audifreddi inclina a crederla edizione fiorentina, benché molto ne dubiti. Il signor Carlo Salvi ci scrisse che il P. Magni Bibliotecario della Minerva a Roma, ove esiste quest’edizione, la crede eseguita in Roma, verso la fine del secolo XV, coi tipi di Giovanni Besicken. Il Brunet 973 copia il Melzi.”
c. 3 – “Luigi Pulci, Libro de Morgante minore e Margute de la sua compagnia, Finis. impresso in Cremona per Cessaro parmesano (circa 1492) 4. 30 ff. (ott. I 1, XVIII 112 sgg., XIX 1-155). Brunet IV 973, Melzi Tosi 502”.
c. 4 – “[Luigi Pulci], Morgante et Margutte, Stampato in Firenze appresso Giovan Tommaso Manci l’anno 1612 […], Brunet IV 973, Melzi Tosi 506”.
c. 6 – “Luigi Pulci, Il fioretto di Morgante e Margutte picolino infino alla morte di Margutte… novamente corretto, et aggiontovi stantie quindici in fine, quali mancavano negli altri impressi. Stampato in Venetia, 1523, cc. 32” (Brunet IV 973, Melzi Tosi 503).
c. 7 – “Luigi Pulci, Morgante piccolo, (Firenze) Stampato ad istanza di maestro di Francesco di Giovanni Benvenuto, 1535” (Brunet 973, Melzi Tosi 504).
c. 8 – “Marguttino dove si contiene il fioretto di Morgante magiore insino alla morte di Margutte, Composto per lo Eccellentissimo Poeta Luigi Pulci Fiorentino, Nuovamente stampato et con diligentia corretto. In fine: Stampato in Bressa per Lodovico Britannico, nell’anno 1547” (Melzi Tosi 505, Brunet IV 973).
c. 9 – “Morgante, et Margutte, Il Fioretto di Morgante, et Margutte. In fine: Stampato in Firenze, appresso Giovanni Baleni, l’anno 1600 […]”.
c. 10 – “Il Fioretto di Morgante, e Margutte. Di nuovo corretto, e ristampato. In Firenze, per Francesco Onofri, 1638, All’insegna della Fama con lic. de’ Sup […]” (Melzi Tosi 508, Brunet IV 973).
c. 11 – “Morgante e Margutte. Opera bellissima. In Firenze, et in Pistoia. Con licenzia de’Superiori. L’opera è fogli 4 […]”.
c. 12 – “Luigi Pulci, Marguttino, Firenze e Pistoia, verso il 1680” (Melzi Tosi 507, Brunet IV 973).
c. 13 – “Luigi Pulci, Marguttino, Venezia, Lucio Spineda, s.a.” (Melzi Tosi 508).
C
Il terzo gruppo di carte si trova in un inserto il cui titolo si riferisce alla Regina Antea. Nel volume di Stefano Carrai (Le Muse dei Pulci, Napoli, Guida editore, 1985, p. 141), si leggono alcune notizie relative al personaggio e al suo significato rispetto al Morgante:
«Il serpente che “farà tremar le mura di Parigi / e Montalban che c’è sol Malagigi”, in effetti, sembra non poter essere altri che Antea, la regina di Babilonia che con la sua venuta in Francia alla conquista di Parigi attua in forma allegorica l’avvento sulla terra dell’Anticristo.»
All’interno dell’inserto, non troviamo solo riferimenti all’episodio della Regina Antea, ma anche all’edizione contenente la vicenda di Roncisvalle, a cui Franca Ageno si riferisce nell’inserto successivo.
Nel LICAPV (Libri Cavallereschi in Prosa e in Versi), alla pagina http://lica.unipv.it/index.php?page=scheda&file=Antea1492ca, si trova una scheda descrittiva riguardante i repertori in cui si trova l’episodio della Regina Antea, insieme a quello di Falabacchio e Cattabriga. In particolare, si legge che tali elementi vengono tratti dal canto XXIV del Morgante.
Qui di seguito si fornisce la descrizione di alcune carte indicanti le edizioni riservate a tale episodio o episodi affini all’interno del poema:
c. 1 – “La Regina Antea (173 stanze del c. XXIV), Brescia, Damiano Turlino, 1549 (Melzi Tosi 515, Brunet IV 1182).
c. 2 – “Falabacchio e Chattabriga giganti (173 stanza del c. XXIV), S. l., tip e a., fine del XV o princ. Del XVI, 12 cc.” (Melzi Tosi 514 – sotto il titolo Regina Antea, Brunet II 1168).
c. 3 – “La Regina Antea, Piacenza, Giovanni Bazacchi, 1599” (Melzi Tosi 516, Brunet IV 1182).
c. 4 – “La Regina Antea, Venezia, 1627” (Melzi Tosi 517, Brunet IV 1182).
c. 5 – “La Regina Antea, Treviso, Righettini, 1672” (Melzi Tosi 518, Brunet IV 1182).
c. 6 – “La Rotta di Babilonia, Firenze e Pistoia, Pier Antonio Fortunati, s.a., sec. XVII” (Melzi Tosi 513, Brunet IV 1414).
c. 7 – “[Luigi Pulci], La rotta di Babbilonia quando Morgante, Orlando e Rinaldo presono la città di Babillonia. Stampata in Firenze appresso Zanobi Bisticci l’anno 1605 […]” (Melzi Tosi 512, Brunet IV 1414).
c. 8 – “Il Melzi Tosi (n° 510) descrive questa edizione: La Rotta di Babillonia quando Morgante e Orlando e Rinaldo presono la città di Babillonia, S. l., tipe e a., sec. XVI, 8 cc. […]. Il Brunet IV 1413 descrive, sembra, la stessa edizione: Rotta (la) di Babilonia. Quando Morgante e Orlando e Rinaldo presono la città di Babilonia (senza nota), in -4, de 8 ff. à 2 col., caract. Rondo [14758], Pièce impr. au XVIe siècle, contenant 136 strophes de huit vers […].”
c. 9 – “La Rotta di Babilonia, Firenze, alle Scalee di Badie, s.a., sec. XVI” (Melzi Tosi 511, Brunet IV 414).
c. 10 – “La Rotta di Babillonia quando Morgante e Orlando e Ripaldo presono la città di Babillonia, S. l., tip. e a., sec. XVI, 8 cc.” (Melzi Tosi 510 – dal catal. La Vallière 3718, Brunet IV 1413).
c. 11 – “Questa e la Rotta di Babilonia quando Morgante e Orlando e Rinaldo presono la città di Babilonia, S. l., tip. e a., 4 cc.” (Brunet IV 414 – dal catal. La Vallière 3718).
c. 12 – “La Rotta di Babilonia quando Morgante e Orlando et Rinaldo presono la Città di Babbillonia, In fine: Stampata in Firenze Appresso Batista Pagolini, l’Anno MDLXXXII, cc. 8, con 1 fig. sul frontespizio” (Melzi Tosi 509, Brunet IV, 414).
D
Il quarto gruppo di carte è inserito in un inserto con intestazione “La Rotta di Roncisvalle”, a cui anche prima si è fatto riferimento. Si pensa, infatti, che sia esistito, nel XIV secolo, un poema con lo stesso titolo, contenente le gesta di Orlando e degli altri paladini nella celebre battaglia, materia di cui tratta anche l’Orlando, scoperto da Pio Rajna come fonte del Morgante. Si riporta qui di seguito una descrizione delle carte con informazioni sulle edizioni contenenti tale episodio:
c. 3 – “La Rotta di Roncisvalle dove mori Orlando, con tutti li Paladini. Nuovamente stampata et ricorretta. S.l., tip. e a., sec. XIV, 20 ff. con figg. (ott. XXVI 1-fine, XXVII 1-153)” (Brunet IV 1414, Melzi Tosi 519).
c. 4 – “La Rotta di Roncisvalle dove morì Orlando con tutti i paladini. Nuovamente ristampata, et ricorretta. In fine: In Firenze, Alle Scalde di Badia, s.a., 20 cc. […]” (Brunet 1414, Melzi Tosi 520).
c. 5 – “La Rotta di Roncisvalle dove mori Orlando con tutti li Paladini. Nuovamente ristampata et ricorretta. In fine: Firenze, stampata appresso Giovanni Baleni, l’Anno 1590” (Brunet IV 1414, Melzi Tosi 521).
c. 6 – “La Rotta di Roncisvalle, Siena, Alla loggia del Papa, 1607” (Brunet IV 1414, Melzi Tosi 522).
c. 7 – “La Rotta di Roncisvalle, Venezia, Bonfadino, 1619” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 414).
c. 8 – “La Rotta di Roncisvalle, Venezia, 1626” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 1414).
c. 9 – “La Rotta di Roncisvalle (sic.) Dove morì Orlando con tutti i Paladini. In Venetia, Presso Gio. Battista Usso, 1634 […]”.
c. 10 – “La Rotta di Roncisvalle, Trevigi, Righettini, 1652” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 1414).
c. 11 – “La Rotta di Roncisvalle, Bologna, Peri, s.a.” (Melzi Tosi 522).
c. 12 – “La Rotta di Roncisvalle, Bologna, Pisarri, 1706” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 1414).
c. 13 – “La Rotta di Roncisvalle Dove morì Orlando con tutti i Paladini divisa in due canti Di nuovo stampata, e con somma diligenza corretta. In Lucca, Presso Domenico Marescandoli, con approvazione, 1788” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 414).
c. 14 – “La Rotta di Roncisvalle, Roma, 1801” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 1414).
c. 15 – “La Rotta di Roncisvalle, Roma, 1811” (Melzi Tosi 522, Brunet IV 414).
c. 16 – “La Rotta di Roncisvalle, Padova e Bassano, G. Ant. Remondini, s.a.” (Brunet IV 414).
Franca Brambilla Ageno
Luigi Pulci
Carlo Magno
Niccolo Massetti
Niccolò di Aristotile di Ferrara detto Zoppino
Orlando
Gano di Maganza
Marsilio
Buiaforte
Lucrezia Tornabuoni
Piero de Medici
Bartolomeo Sermartelli
Matteo di Sarno Patrizio
Pier Ismaele Pedagucci
Pietro Sermolli
Guglielmo Volpi
Natale Addamiano
Giuseppe Fatini
Carlo Curto
G. B. Weston
F. Foffano
S. von Arsc
Ercole I d’Este
Giulio Reichenbach
Matteo Maria Boiardo
G. Brognoligo
Arnaldo Daniello
Dante
Rinaldo
Benedetto Croce
Ludovico Ariosto
P. Rajna
Matteo Franco
E. Walser
Audifreddi
Carlo Salvi
P. Magni
Giovanni Besicken
Francesco di Giovanni Benvenuto
Giovanni Baleni
Francesco Onofri
Stefano Carrai
Venezia
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Parma
Pescia
Ferrara
Monteferrato
Spagna
Toscana
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Londra
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Palermo
Roma
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Parigi
Roncisvalle
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Basel
Cremona
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Piacenza
Treviso
Siena
Trevigi
Lucca
Padova
Bassano
Caterina Canneti
Elisabetta Benucci