Scheda di archivio
Collocazione
Livello di descrizione
U. D. Manoscritto
Autore
Guasti, Cesare; Pacini, Filippo; Angelucci, Angelo
Titolo (incipit)
N. 169. "Diaframma" (termine anatomico)
Data
1882
Consistenza
4 cc.
Contenuto
La cartella interna, intitolata "Ricordo per l'Archivio dell'Accademia", riporta un promemoria dell'Accademico Segretario Cesare Guasti a difesa della definizione del lemma “diaframma” nel “Vocabolario”. Tale definizione era stata data da Filippo Pacini (1812–1883), anatomista e patologo, che collaborò per molti anni con la Crusca per i termini scientifici, ma in questo caso si trovò a discutere con Angelo Angelucci (1816-1891), militare e direttore del Museo nazionale di artiglieria a Torino, come si legge nel “Rapporto dell'anno accademico 1882-83” alle pp. 22 e 23.
Le due carte allegate contengono entrambe, ripetuta, la definizione della voce "diaframma" di mano di Filippo Pacini, che è la seguente: "(Termine anatomico). Muscolo membranoso, che separa la cavità del torace da quella del basso ventre, disposto a guisa di setto trasverso, come lo dice il suo nome". La seconda carta nella seconda metà del recto e sul verso riporta le motivazioni espresse dal dott. Angelucci contro la definizione della voce sopracitata nel “Vocabolario”. Angelucci concorda con Pacini, ma non con i vocabolaristi che hanno aggiunto nella parte finale della definizione: “e serve principalmente all’atto d’inspirazione”. Questa è un’inesattezza - osserva Pacini - come anche dire “setto trasverso” per indicare il “diaframma”. Pacini fa notare che il “diaframma” si usa sia per l’inspirazione che per l’espirazione e “setto trasverso” indica “la posizione e uno degli uffizi del diaframma”.
Le due carte sono incollate l'una all'altra lungo il margine superiore sinistro e non sono numerate.
Nomi
Pacini, Filippo
Guasti, Cesare
Angelo Angelucci
[Guido] Baccelli
[Angiolo] Del Lungo
Ordinamento
Si tratta di 2 cc. non numerate, delle quali la seconda è bianca. Sono presenti 2 cc. allegate.
Scheda a cura di
Fiammetta Fiorelli
Revisione a cura di
Elisabetta Benucci