U. D. Manoscritto
Ciulli, Lorenzo
"Smagire"
ante 23 novembre 1920
23 novembre 1920
1 c.
"Perdere la magia, l'incantesimo, la forza, la virtù.
Concio smagito: che non bolle più.
Affare smagito: esaurito, andato in fumo.
Gli antichi: smagare, dismagare.
Poi, con inchiostro di colore diverso e grafia molto più minuta:
Io son, cantava, io son dolce sirena,
che i marinari in mezzo al mar dismago Purg[atorio] XIX.
Che l'onestade ad ogni atto dismaga Dante, Purg[atorio] [III]
Non vo' pero [sic], lettor, che tu ti smaghi Di buon proponimento Dante, Purg[atorio] X
cioè, che tu venga meno del buon proponimento.
E Vita Nuova Ed eran sì smagati gli spirti miei che ciascun giva errando".
La voce presenta la definizione seguita da due esempi più due forme un po' diverse usate dagli antichi. Alla fine sono riportati degli esempi di una di queste forme, "smagare", dal "Purgatorio" e dalla "Vita nuova" di Dante.
Lorenzo Ciulli
Dante
Si tratta di 1 c., che è stata numerata ora a lapis nell'angolo superiore destro con il n. 60.
Fiammetta Fiorelli
Elisabetta Benucci