Fascicolo
22. "Buonamici A[nton] M[aria]"
6 febbraio 1837
1 dicembre 1837
Il fascicolo, intestato originariamente "Buonamici A. M.", ecclesiastico e cappellano livornese, nonché precettore, contiene 10 lettere di Buonamici al Manuzzi. Nello specifico: A, Biglietto dattiloscritto riassuntivo del contenuto del fascicolo; 1, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 6 febbraio 1837: Buonamici chiede al Manuzzi quale sia a suo giudizio la miglior grammatica della lingua italiana disponibile; 2, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 20 febbraio 1837, nella quale Buonamici richiede alcuni manifesti associativi alle opere del Manuzzi, nonché alcune opere del Cesari (“Bellezze della Commedia di Dante”, “Antidoto pe’ giovani studiosi in materia di lingua”, “Le Grazie”), e del Monti (“Poesie scelte e nove”). Scrive di aver trovato un nuovo associato [probabilmente al vocabolario]; 3, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 15 marzo 1837, dove scrive che il latore della presente è il signor Albergotto Albergotti, uno di coloro che desiderano associarsi al vocabolario; 4, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 3 aprile 1837, dove si specifica che il latore della presente sarà il padre Romolo di Pistoia; parla dell’editore Passigli e dell’Albergotti; 5, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 24 aprile 1837, con riferimenti al padre Romolo di Pistoia, che desidera associarsi all’impresa del vocabolario; 6, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, 28 aprile 1837, ancora su questioni riguardo alle possibilità di smercio dei volumi del vocabolario; 7, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 1 maggio del 1837, nella quale conferma di aver ricevuto i due fascicoli per l’Albergotti e i due per il Mori e per l’Occhini; il padre Romolo ne prenderà una copia, e sembra probabile che un suo amico ne prenda due altre ancora; 8, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 5 maggio 1837, dove vengono affrontate questioni di rimesse di denari per i fascicoli ricevuti; si accenna a due frati, il padre Romolo e il Reverendo padre Francesco da Casabasciana, lettore nel convento di Pisa, che sembra si siano associati all’impresa del vocabolario; 9, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 15 novembre 1837, con riferimenti ad Alessandro Barsanti, cugino del Buonamici, e a questioni riguardanti l’associazione al vocabolario; 10, Lettera di Anton Maria Buonamici a Giuseppe Manuzzi, Arezzo 1 dicembre 1837, dove si chiedono dei precetti di arte oratoria sacra: Buonamici lamenta che, pur essendo molto numerose le “Rettoriche”, non gli è mai capitato un “trattator” “che specialmente circa l’Oratoria sacra sia servito a soddisfarmi”.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci