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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

8bis. “Emiliani Vincenzo”

Data Iniziale

20 dicembre 1825

Data Finale

26 agosto 1828

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente “Emiliani Vincenzo”, contiene 23 lettere di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi. Nello specifico: 1, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 20 dicembre 1825, dove Emiliani affronta questioni letterarie con riferimenti a letture fatte nel periodico "l’Antologia"; 2, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 20 marzo 1826, con cui Emiliani riferisce al Manuzzi dei contatti avuti col Rezzi circa un suo impiego a Firenze. Gli comunica che, per conto del Pascucci, c’è bisogno del placet del vescovo riguardo alla licenza di lettura di libri proibiti; 3, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 28 marzo 1826, con riferimenti all’abate Azzocchi e al prof. Rezzi, che ha trovato a Manuzzi un impiego a Firenze come precettore di un fanciullo di casa nobile; 4, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 2 aprile 1826, con riferimenti ai comuni amici Rezzi e Morandi; 5, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi, Roma 26 aprile 1826, con riferimenti al Rezzi e all’acquisto per suo conto della pubblicazione “Journely”, fatto salvo che sia in buono stato, “né corroso né mancante di carte”. Si compiace dell’incarico ottenuto da Manuzzi in casa Pandolfini; 6 Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma maggio 1826, dove chiede notizie dell’acquisto del “Journely”, e accenna agli amici comuni Rezzi, Staccoli, Zoli; 7, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 28 maggio 1826, dove dà dei consigli sull’atteggiamento da tenere con la famiglia dove andrà precettore: innanzitutto lo invita a mandare il “Libretto delle tue Iscrizioni” a “Donna Laura” persona colta che “si diletta molto delle lettere”; il marito invece è uomo ricco, venale e un po’ avaro; circa il bambino che dovrà educare, gli comunica le informazioni avute da Rezzi: prima di passare all’insegnamento della lingua latina, fargli imparare a memoria “que’ libretti enciclopedici che van per la mani di tutti i bambini e spiegargli quelle cose che la tenera mente non potesse comprendere”; 8, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 15 giugno 1826, con riferimenti all’opera in versi "De honore mulierum" di Benedetto da Cesena, che l’Emiliani credeva essere un’opera inedita, perché “non citato dal Tiraboschi e dal Mazzucchelli”; chiede ancora notizie del “Journely”. Lo informa che Staccoli si trova a Firenze; 9, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Forlì 27 agosto 1826, nella quale si dispiace che Manuzzi sia già tornato a Firenze, dove presto lo raggiungeranno i comuni amici Traversari e Cantoni; 10, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Forlì 7 settembre 1826, dove accenna alle riscossioni dei pagamenti di Vitali e di Chigi; 11, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 7 dicembre 1826, con cui chiede notizie della salute e del procedere degli studi di Manuzzi; 12, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi, Roma 11 dicembre 1827, nella quale lo informa che Betti “mi ha detto che le Iscrizioni e le Lettere andranno quanto prima in stampa fra le varianti del fascicolo che ora è sotto ai torchi”; gli chiede di fargli sapere il numero delle copie “che deggio far tirare […] e il nome di que’ Signori a quali vuoi che le mandi. Unirai pure a tutto questo le due bellissime Iscrizioni, che verranno anch’esse stampate”. Gli chiede di contattare un certo D. Eusebio, e di informarlo della sua impossibilità temporanea a rispondere alle sue lettere; 13, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma s.d. (ma “gennaio 1828” dal timbro postale): “Eccoti sotto fascia una copia delle 50 che ho fatto tirare delle Lettere e delle Iscrizioni. La spesa per la stampa è di uno scudo soltanto”; lo avvisa anche di aver cominciato a distribuirne delle copie a Rezzi e ad Azzocchi, di averne spedito una a Lopez, a De Minicis e a Fracassetti. Lo ringrazia per aver trovato l’impiego di “ajo” per D. Eusebio presso una nobile famiglia; 14, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 1 febbraio 1828, dove racconta di Muzzarelli e di Tondi e lo informa che “L’articolo per le tue Iscrizioni è fatto già da qualche tempo”; 15, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 11 aprile 1828, dove lo avvisa che il suo articolo è in mano ai revisori della stampa; aggiunge che farebbe volentieri stampare due sue proprie canzoni di cui una ha per titolo “Beatrice Cenci”, e la seconda “Posterità”. Infine lo informa della morte del suo caro fratello Gaetano; 16, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 29 aprile 1828, dove lo avvisa della “Raccolta delle Iscrizioni che sta per darsi in luce”; 17, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 6 maggio 1828, dove lo ringrazia di aver voluto “intitolargli” le iscrizioni, che elogia a lungo; si lamenta della lentezza di stampa di “questo Giornale” [è il “Giornale arcadico”, diretto da Salvatore Betti] e lo informa che si recherà presto da monsignor Muzzarelli; 18, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 5 maggio 1828, con riferimenti a Betti, Rezzi, Azzocchi; chiede conferma del ricevimento di 23 paoli fiorentini pagati dalla marchesa Pandolfini; 19, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 28 giugno 1828, nella quale lo informa della spedizione di quattro copie del suo articolo dedicato alle iscrizioni del Manuzzi apparso sul “Giornale arcadico”. Gli chiede anche se è vera la notizia che circola “di una nuova Raccolta d’Iscrizioni che stai facendo ora tu insieme a Mamiani”; 20, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 4 luglio 1828, con la quale spedisce alcune righe di presentazione a favore di Luca Ricciardelli, dottore in legge che sarà latore della presente passando dalla Toscana per Imola, dove risiede: Ricciardelli ha infatti chiesto di conoscere personalmente Manuzzi, ed Emiliani garantisce sui suoi costumi e sulla sua cultura; lo informa inoltre che gli ha inviato gli “Avvertimenti Gramaticali dell’Azzocchi […] Entro al libro troverai una sua lettera”; 21, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 13 luglio 1828, nella quale si sofferma a lungo a considerare il genere delle “Iscrizioni” e la bellezza di esse: a tal proposito in calce alla lettera gli trascrive 3 sue iscrizioni; 22, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 28 luglio 1828, con la quale gli trasmette una lettera di Salvagnoli che gli chiede di comporre tre iscrizioni; lo informa che il suo articolo è stato spedito a Muzzi, Muzzarelli e a Costa e che l’articolo di Vaccolini non è ancora giunto; 23, Lettera di Vincenzo Emiliani a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma, 26 agosto 1828, dove annuncia che l’articolo di Vaccolini “sta sotto i torchi”; gli comunica anche la sua imminente partenza per Forlì con monsignor [Muzzarelli].

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci