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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

2. "Puoti Basilio" (1)

Data Iniziale

20 marzo 1835

Data Finale

1 aprile 1845

Contenuto

Il fascicolo raccoglie 12 lettere di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi per il periodo 20 marzo 1835-1 aprile 1845. Le lettere presentano sul margine sinistro l’antica numerazione che rispettiamo, anche nel caso di lettera s.d., collocata come la n. 9. Nello specifico: 1, Lettera di Basilio Puoti a destinatario ignoto [ma Giuseppe Manuzzi dal contenuto], Napoli 20 marzo 1835, nella quale manifesta fin dall’inizio la propria stima, perché probabilmente è la prima volta che gli scrive Parla a lungo dei vocabolari che si stanno preparando in varie località della penisola, elogiando in particolare proprio quello del Manuzzi; 2, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 20 febbraio 1836, nella quale esprime il suo pensiero riguardo a un discorso del cavalier del Rio ed elogia ancora il vocabolario del Manuzzi, con accenni sprezzanti “al bastardume e alla foresteria”; 3, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 4 ottobre 1838, con la quale gli annuncia l’invio del suo “Trattato di Plutarco della educazione dei fanciulli”, con una lettera dedicatoria a Carolina Filangieri, figlia del principe di Satriano; 4, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 3 febbraio 1841, con la quale gli invia, in segno di stima, “il 2° volume delle mie prose”; 5, Lettera di Basilio Puoti a destinatario ignoto [ma Giuseppe Manuzzi dal contenuto], Napoli 10 maggio 1842, con la quale invia i primi quattro quaderni del suo "Vocabolario napoletano e toscano"; 6, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 7 febbraio 1843, con la quale raccomanda un giovane suo discepolo, tale Vincenzo Cosi, che reca con sé altri cinque quaderni del “mio Vocabolario”, chiedendogli in cambio “gli ultimi fogli del suo Vocabolario”: “Io non le dirò – scrive ancora Puoti – che questo suo lavoro non abbia alcuna macula, ma posso e debbo dirle che gran servigio Ella ha fatto e sta facendo alla nostra nobilissima favella”; 7, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi, Napoli 26 giugno 1843 (la scrittura è descialbata); 8, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 18 marzo 1844, dove gli chiede l’invio dei restanti quaderni del Vocabolario: in cambio gli invierà fascicoli del suo Vocabolario domestico. Alle notizie sui colleghi della Crusca unisce la richiesta di mediazione con Passigli in merito a certe questioni editoriali; 9, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi, s.l. e s.d., con la quale invia “il primo tomo delle mie prose”, assieme a un prospetto per la richiesta di sottoscrizioni all’edizione; gli ricorda che già gli aveva spedito la seconda stampa dei suoi “Fatti di Enea” e ritorna sulla sua valutazione del “Discorso” del cavalier del Rio; 10, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Napoli 19 luglio 1844, nella quale ringrazia per le due opere di Manuzzi ricevute: i fogli del “Vocabolario” e “il bel testo di nostra lingua”; si scusa per non aver avuto tempo di recensire il “suo eccellente lavoro del Vocabolario” e si mostra critico con il Vocabolario della Crusca: “ma se i nostri colleghi [cruscanti] seguitano a fare quello scempio della lingua che han cominciato, non mi starò più in silenzio. Il passato mese scrissi una lunga lettera al Ciampolini, e con forza e libertà gli dissi quello che a me pareva del lavoro dell’Accademia. Egli mi ha risposto cortesemente ma né egli né l’Accademia han gradito le mie osservazioni. Che mi consiglia di fare ora?”. Accenna anche ad un suo lavoro sui “Gallicismi”, che vorrebbe stampati in un volume in ottavo come il suo “Vocabolario domestico”: chiede quindi al Manuzzi a che condizioni potrebbe essere stampato a Firenze; 11, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi, [febbraio 1845: da una nota posta nella quarta facciata della missiva], nella quale gli annuncia l’arrivo del domenicano padre Raffaele Valle, uomo di valore letterario che desidera inserirsi nella società dei dotti. Valle porta con sé il testo “Arte dello scrivere” del Puoti, che l’autore vorrebbe fosse giudicata dal Manuzzi in vista di un miglioramento e di una possibile pubblicazione, anticipando di aver lavorato per molti anni a quest’opera; 12, Lettera di Basilio Puoti a Giuseppe Manuzzi, Napoli 1 aprile 1845, con la quale gli spedisce il primo volume della sua “Arte dello scrivere” e lo informa che non riesce ad avere i fascicoli del “Vocabolario” del Tramater.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci