Fascicolo
16. "Pigli Francesco"
5 febbraio 1837
2 gennaio 1844
Il fascicolo contiene 24 documenti: 1 foglio dattiloscritto più 23 lettere destinate a Giuseppe Manuzzi, per il periodo 5 febbraio 1837-2 gennaio 1844, nelle quali si parla prevalentemente di questioni economiche e finanziare legate alla stampa del Vocabolario del Manuzzi: A, Foglio dattiloscritto con informazioni biografiche su Francesco Pigli, insegnante dell’Istituto degli Israeliti, poi all’interno della Comunità israelitica come precettore privato; 1, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.d. (ma Livorno 5 febbraio 1837: dal timbro postale), con cenni a rimesse di denari per il Vocabolario; 2, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 24 aprile 1841, nella quale accenna a controversie letterarie e alla “Proposta” di Monti; 3, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 24 aprile del 1842, nella quale fa riferimento al bilancio della Società, probabilmente quella del Vocabolario, e gli propone di comprare il suo credito; 4, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 26 maggio 1842, nella quale affronta questioni economiche, fra le quali la necessità “di fare un lotto” di tutti i libri giacenti nella società Passigli, compreso i fascicoli già editi del Vocabolario di Manuzzi; 5, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 28 maggio 1842, nella quale si dilunga sulla progettata vendita di un lotto, al fine di raccogliere fondi; 6, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 5 giugno del 1842, dove si accenna ancora ai debiti della società Passigli: “ottimo tipografo italiano [...] ma pessimo amministratore”; 7, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, 6 giugno del 1842, dove si riferisce di controversie economiche; 8, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 10 giugno 1842, nella quale accenna alla perdita dell’insegnamento nell’Istituto degl’Israeliti, che è stato chiuso, ma lo informa che la comunità israelitica livornese continua ad affidargli i suoi figli e a pagarlo in maniera conveniente (come la famiglia Morpurgo); 9, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 14 giugno del 1842, nella quale mostra preoccupazione per i tempi di conclusione della stampa del Vocabolario; invita quindi Manuzzi a procedere nel lavoro anche a tappe forzate: “non si muova di costì che a lavoro compito, che di nuovo la prego di affrettare e non ritardare con viaggi”; 10, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 18 giugno 1842, nella quale si duole delle gravi difficoltà in cui versa l’impresa del Vocabolario manuzziano e lo esorta a concluderlo prima possibile; 11, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 15 luglio del 1842, nella quale chiede aiuto per ottenere una patente di caccia dal Conte della Gherardesca in favore del suo amico Antonio Gherarducci; 12, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 15 agosto del 1842, nella quale chiede notizie della patente di caccia (vd. lett. precedente); si rallegra dell’inserimento delle “Giunte” nell’ultimo fascicolo del Vocabolario pervenutogli; 13, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 21 luglio 1842, nella quale riferisce sulle difficoltà della Società del Vocabolario, difficoltà di tipo contrattuali, di lentezze nella pubblicazione e di disapprovazione degli associati; 14, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Padova, Livorno 17 settembre del 1842, dove chiede ancora notizie sulla patente di caccia; 15, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 4 dicembre 1842, scrive ancora in riferimento alla patente di caccia, e al lavoro che Manuzzi sta facendo sulle Giunte al Vocabolario; 16, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 11 marzo 1843, nella quale chiede notizie della “Tavola esplicativa delle abbreviazioni”, e dei “Signori Stralciari”; 17, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 3 maggio 1843, nella quale polemicamente rinfaccia a Manuzzi l’eccessivo costo dell’opera, l’eccessiva lentezza nella pubblicazione, gli sperperi di danari per spese di viaggi, le agevolazioni di cui ha goduto lo stesso Manuzzi; 18, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 31 maggio 1843, nella quale si mostra molto critico riguardo alla gestione del vocabolario (con vistose perdite finanziarie), lamentando che il “torchio resta ozioso”; 19, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno s.d. (ma 18 settembre 1843, dal timbro postale), nella quale sottolinea i danni arrecati alla Società dai ritardi nella consegna dei fascicoli per la stampa; 20, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.d. (ma 5 settembre 1843 da una nota nel margine della lettere), nella quale fa riferimento al compilatore D. Levi; 21, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.d. (ma 5 settembre 1843 da una nota nel margine della lettere), nella quale si sollevano alcune questioni sempre inerenti alla stampa del vocabolario, alle sue difficoltà e al fatto che alcuni soci vogliano ritirarsi; 22, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.d. (ma 5 settembre 1843 da una nota nel margine della lettera), nella quale ricorda le spese sostenute negli otto anni dell’impresa e non acconsente al fallimento; 23, Lettera di Francesco Pigli a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Livorno 2 gennaio 1844, nella quale comunica di adempire “al di Lei desiderio di essere esonerato della mia Procura da V.S. manifestatomi da qualche mese”.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci