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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

3. “Sorio Bartolomeo”

Data Iniziale

20 gennaio 1836

Data Finale

25 marzo 1844

Contenuto

Il fascicolo raccoglie 28 documenti di Bartolomeo Sorio (ecclesiastico, allievo di Antonio Cesari, editore di testi antichi, redattore di alcune giunte da unire a quelle che Paolo Zanotti stava raccogliendo per la nuova edizione del “Vocabolario della Crusca”, che uscì presso i tipi veronesi della Tipografia Libanti nel 1836). Nello specifico contiene 25 lettere di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi (per il periodo 20 gennaio 1836 - 25 marzo 1844) più 3 allegati: 1, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 20 gennaio 1836, nella quale si sofferma su questioni linguistiche e allega un foglio (segnato 1.bis) con un elenco di emendamenti da lui proposti ad alcune orazioni ciceroniane; 2, Lettera di Bartolomeo Sorio a [Giuseppe Manuzzi] (per l’identificazione del destinatario, vd. la nota manoscritta a margine della lettera di mano di Manuzzi: “Ris. li 7 giugno 1836), Verona 16 febbraio 1836, nella quale scrive su questioni di scelte editoriali relative al primo fascicolo “del nostro” Vocabolario (che si stampa a Verona) e lo informa dei lavori che sta eseguendo su Cavalca e su un volgarizzamento di Sallustio; 3, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 15 giugno 1836, nella quale lo informa che presto spedirà i primi due fascicoli del vocabolario e si sofferma su scoperte di codici in alcune biblioteche (in particolare quelli contenenti volgarizzamenti di santo Agostino), trascrivendo anche il “Prolago” di un ms.; è allegato un foglietto (segnato 3.bis e di mano di Francesco Tassi) con l’incipit: “Scala de’ Claustrali. Testo inedito posseduto dall’Accademico Francesco Tassi. Quest’operetta sembra uguale a quella che la Crusca citò già col nome […]”; 4, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 27 settembre 1836, nella quale parla del vocabolario, della dedica all’imperatore Ferdinando, della tiratura (500 copie) e delle numerose sottoscrizioni all’opera; lo informa anche sulle opere antiche sulle quali sta lavorando; 5, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 13 aprile 1837, dove lo informa che “La stampa del Dizionario è addossata a me da Don Paolo Zanotti, il quale si sta in campagna a studiare per allestire l’originale”; gli comunica inoltre la spedizione del quarto fascicolo del vocabolario, chiedendogli in cambio sia “gli altri fascicoli del suo Dizionario” sia alcune opere, fra le quali la Scala di S. Agostino “novellamente stampata” e gli opuscoli di S. Giovanni Grisostomo; 6, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 17 agosto 1837, dove afferma: “Col presente fascicolo sesto si compie il primo volume della nostra Crusca e nel fine di esso vedete la parte critica, dove molto i letterati possono attingere per emendare non solo i Vocabolarj, ma ancora le stampe dei classici autori toscani”; 7, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Lucignano, Verona 1 ottobre 1838, nella quale lo aggiorna sui suoi lavori: “Ho già recate alla sua vera lezione, cioè purgate da innumerevoli errori le opere del Cavalca […] Anche i Morali di S. Gregorio ho potuto recare a quella purgata lezione” (segue un post scriptum di Pietro Cesari, inerente il commercio di libri); 8, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Lucignano, Verona 1 settembre 1839, nella quale lo informa, oltre su spedizione e ricevimento di libri, che il lavoro “della Crusca Zanottiana va molto adagio, siamo presso la fine del 2° volume”; 9, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 20 aprile 1840, con la quale spedisce due fascicoli “del nostro Vocabolario” che compiono il “volume secondo” e gli chiede una serie di opere stampate a Firenze in quegli anni; 10, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 3 maggio 1840, nella quale chiede che gli faccia recapitare da Firenze i libri: “Viaggio al Monte Sinai” di Simone Sigoli, la “Novella di Torello” di Dino del Garbo, la Leggenda di Beata Umiliana; 11, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 6 febbraio del 1841, nella quale lo informa sui suoi lavori e in particolare “della ristampa per mia cura fatta a Venezia dello Specchio di Croce”; 12, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, 16 febbraio del 1841, nella quale dedica lodi al “vostro dizionario”, in particolare alle “bellissime giunte” alle “sanissime correzioni”, agli “ottimi miglioramenti”; 13, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, 15 luglio 1841, nella quale lo informa di aver ricevuto i fascicoli 12-13 del “vostro Vocabolario”, e il secondo fascicolo delle “vostre Osservazioni critiche sull’Opera del Nannucci, delle quali ho già letto il primo fascicolo” (la lettera termina con un breve post scriptum di Pietro Cesari); 14, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 1 settembre 1841, con la quale gli raccomanda il bibliotecario veronese Cesare Cavattoni e gli dà notizie su Pietro Cesari; 15, Foglio con annotazione manoscritta “Nota di libri posseduti dal signor Pietro Cesari” e con un elenco di libri (datato 3 maggio 1841); 16, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 2 febbraio 1842, nella quale scrive sulla sorte del “nostro” Dizionario a seguito della morte di don Paolo Zanotti: forse sarà lui a continuare questo dizionario se ne riceverà l’affidamento; 17, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 30 aprile 1842, nella quale accenna al libro di iscrizioni italiane compilate dal Manuzzi e ai materiali preparati dallo Zanotti per il proseguimento del vocabolario; 18, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 29 luglio 1842, dove specifica: “Ho fatto tutto lo spoglio dei luoghi emendati, e delle giunte scartate nel nostro terzo tomo, e le avete inchiuse in questa mia lettera” (sono infatti allegati due fogli di appunti); dà inoltre notizie sullo stampatore Libanti e sull’edizione dei fascicoli a cui aveva lavorato Zanotti, precisando che per il lavoro della correzione dei fascicoli dovrebbero spettargli otto esemplari; 19, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 22 novembre 1842, nella quale si parla a lungo di un “epistolario” (presumibilmente, e vd. la lett. succ., ci si riferisce ai carteggi di Antonio Cesari), di manoscritti e missive, di lettere che si scopre non dirette a Paolo Zanotti bensì a Francesco Zanolli, autore di orazioni sacre stampate a Verona in 8° per la Tipografia Tommasi; 20, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 14 aprile del 1843, nella quale si fa riferimento alle lettere “Cesariane” desiderate dal Manuzzi; 21, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 15 giugno 1843, nella quale annuncia il prossimo invio del suo libro su Giovanni Crisostomo, delle “lettere Cesariane” e della vita di S. Gaetano scritta da padre Bartolomeo Morelli; lo informa infine di aver mandato alle stampe, sulle “Memorie di Religione di Modena”, due suoi “Ragionamenti su Pier de’ Crescenzi”; 22, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 18 luglio 1843 (segue un doppio post scriptum a firma Pietro Cesari), nella quale informa di aver consultato “la Tavola degli autori citati dalla Crusca, ed ho letto con mia gran compiacenza il corredo, che voi ci faceste delle vostre note”; chiede informazioni sugli “Accademici Colombarii” e gli comunica che riceverà “un mio fascicolo estratto dalle Memorie di Religione di Modena”. Riferisce anche di un Trattato di Mascalcia citato dagli Accademici nonché dell’invio di un suo lavoro estratto dalle Memorie di Religione di Modena; 23, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 10 dicembre 1843 (segue un post scriptum a firma Pietro Cesari), nella quale, oltre a lodare ancora “le vostre note” sulla Tavola degli autori citati (vd. lett. prec.), lo informa che non ha ancora potuto vedere il “primo fascicolo della Crusca ristampato dai signori Accademici” e prosegue: “ma se la ammissione degli autori citati è così sfrenatamente libera come voi dite, qual pro sperare? Sarà il più chiaro argomento della Toscana disfatta in opera di buon gusto, e perciò la vera lingua toscana sarà da apprendere sugli autori veramente classici, come si fa della lingua Latina e della Greca”; 24, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 31 gennaio 1844, nella quale chiede notizie se la sua “dissertazione” da recitarsi alla Colombaria è arrivata a destinazione (presso il Manuzzi); si dilunga poi su un quesito filologico risalente al Salviati e alle conseguenti attestazioni nelle diverse edizioni del Voc. degli Acc. della Crusca. Alle lettera è allegato un foglietto di mano di Giuseppe Manuzzi con alcune citazioni (24.bis); 25, Lettera di Bartolomeo Sorio a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Verona 24 marzo 1844 (segue un post scriptum a firma Pietro Cesari), nella quale informa di aver ricevuto, per il tramite di Cesare Cavattoni, i fascicoli del Vocabolario del Manuzzi e di aver letto con attenzione la dedica e la prefazione dell’autore.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci