Fascicolo
4. “Torri Alessandro (2)”
9 marzo 1826
4 agosto 1852
Il fascicolo contiene 38 documenti: 36 lettere di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi, per il periodo 28 febbraio 1834 - 4 agosto 1852 (già numerate da 27 al 62 a prosecuzione del fascicolo precedente, ora poste in ordine cronologico e cartulate ex novo, da 1 a 36) e 2 lettere di Alessandro Torri ad Antonio Cesari del 9 marzo e del 18 aprile 1826 (nn. 37 e 38). Nello specifico: A-B, Regesto dattiloscritto in due fogli di Adelia Noferi; 1 (già 27), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 28 febbraio 1834 (sull’edizione della “Vita Nuova”); 2 (già 28), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 10 marzo 1834, nella quale conferma che il testo di riferimento per la sua edizione della “Vita Nuova e del Convito sarà il testo di Crusca 1723, al quale si attennero altresì gli Editori milanesi” e lo esorta a spedirgli al più presto il lavoro svolto; 3 (già 29), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 24 marzo 1834, dove lo sollecita nell’invio del lavoro sulla “Vita Nuova”; 4 (già 30), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 31 marzo 1834, dove lo ringrazia per la spedizione “del diligente vostro lavoro sulla Vita Nuova”; 5 (già 31), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 21 aprile 1834, dove accenna ancora alla stampa della “Vita Nuova” e sollecita altre osservazioni “sulle varianti di codesto codice Martelli”; 6 (già 32), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 5 maggio [1834: dal timbro postale]: sempre sulla stampa della “Vita Nuova”; 7 (già 33), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 4 giugno 1834: ancora sulla stampa della “Vita Nuova” e sulla necessità di avere “la descrizione bibliografica del Codice Martelli”; 8 (già 34), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 9 giugno 1834, nella quale si duole di non aver ancora ricevuto “il risultato dei riscontri” fatti sul “codice Martelli della Vita Nuova”; 9 (già 35), Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi, s.d. [ma 14 giugno 1834 da nota a tergo] con minuta di risposta del Manuzzi del 17 giugno 1834: sulle varianti della “Vita Nuova”; 10 (già 36), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 30 giugno 1834, dove scrive: “Uno spoglio simile a quello della Vita Nuova andrebbe bene pel Convito; e per questo io contavo d’essere favorito dal Sig. Luigi Muzzi di Bologna, quando una serie di disgraziate combinazioni lo costrinsero a venir meno alla promessa datami; né altro vedrei a chi altro meglio ricorrere che a voi”; 11 (già 37), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 4 luglio 1834: sull’indice delle “voci registrate del Convito”; 12 (già 38), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 7 luglio 1834, sui codici fiorentini del “Convito”; 13 (già 39), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 12 ottobre, sulle “prose di Dante” e sullo “spoglio delle voci da citarsi del Convito”; 14 (già 40), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 11 luglio 1834, ancora sullo “spoglio del Convito” (“e ciò vi gioverà pure pel Vocabolario, che progredisce sempre con vostro amore”) e sulle citazioni per la “Vita Nuova” e per il “Convito” delle “pagine dell’edizione di Crusca”; 15 (già 41), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 26 febbraio 1844: sulla spedizione dell’“Epistolario di Dante” e della “Vita Nuova”; 16 (già 42), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 5 giugno 1844, ancora sull’edizione delle “Opere minori di Dante”; 17 (già 43), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi, s.l. e s.d. [ma probabilmente 1844 dal contenuto], con la quale gli spedisce “copia del vol. 1° delle Prose e Poesie Liriche di Dante” [la Vita nuova, edita nel 1843];
18 (già 44), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 12 aprile 1845, nella quale chiede sia “la nota dei testi di lingua che dal 1840 in poi furono pubblicati in Toscana o inediti o per ristampa” sia “l’elenco delle voci o dei modi di dire da voi rinvenuti nel Convito di Dante non avvertiti o non registrati dalla Crusca”; 19 (già 45), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 6 maggio 1845, sul “lavoro fatto dal P. Sorio di Verona intorno al Crescenzio” e sulle “voci del Convito non registrate in Vocabolario”; 20 (già 46), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 1 ottobre 1847, nella quale dà indicazioni di persone veronesi presso le quali potrebbero essere lettere di Antonio Cesari; 21 (già 47), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 2 settembre 1849, nella quale gli chiede se ha materiale da inserire nel prossimo suo “libretto intorno alle Poesie ed Iscrizioni italiane e latine […] nelle quali si parla ad onore di Dante”; 22 (già 48), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 7 gennaio 1850, nella quale domanda di poter acquistare il volume di Manuzzi “Epigrafi italiane” e di poter sapere se nel poemetto “del povero Missirini” intitolato “Le antichità di Ravenna” vi sia “un’apostrofe a Dante”; 23 (già 49), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 30 gennaio 1850, nella quale ringrazia della “bella vostra iscrizione a Dante, che unirò con piacere alle altre” e gli suggerisce un paio di correzioni nel testo dell’iscrizione per Missirini; 24 (già 50), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 16 aprile 1850, dove lo informa di aver avuto “copia dell’apostrofe a Dante tratta dal poemetto del Missirini” e gli suggerisce un’altra osservazione al testo dell’iscrizione per Missirini; 25 (già 51), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 20 agosto 1850: sull’epistolario del Tasso; 26 (già 52) Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Terra del Sole, [Pisa, 24 settembre 1850: dal timbro postale], ancora sull’epistolario del Tasso (su cui sta lavorando Guasti), su una lettera di Cesari in suo possesso e sulle “voci del Convito”; 27 (già 53) Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 31 marzo 1851, sulle opere di Dante (Monarchia e De Vulgari); 28 (già 54) Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 14 luglio 1851, nella quale, dopo aver ringraziato per il dono del “Trattatello della messa”, gli elenca le opere del Manuzzi che vorrebbe comprare, non ultima una copia della nuova edizione del Vocabolario; 29 (già 55), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 23 febbraio 1852, nella quale chiede lumi su alcune espressioni linguistiche che trova nel “Vasari, edizione di Firenze 1772”; 30 (già 56), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 16 febbraio 1852, nella quale, dopo averlo informato di aver ricevuto la copia di una lettera di Pindemonte, gli comunica di voler partecipare alla raccolta di libri per la Biblioteca pubblica di Zara e lo esorta a mandargli, dovendo ristampare il Convito, lo spoglio “circa le voci e modi meritevoli di citazione nel Vocabolario”; 31 (già 57), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 14 marzo 1852: sui libri da spedire “per la Biblioteca pubblica di Zara”; 32 (già 58), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi [a Firenze], Pisa 10 aprile 1852: ancora sui libri destinati alla Biblioteca di Zara [allegata alla lettera una ricevuta di pagamento (32A)]; 33 (già 59), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 14 aprile 1852, con la quale spedisce altri tre libri per la Biblioteca di Zara; 34 (già 60), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 11 luglio 1852, nella quale chiede dei libri in prestito, perché costretto in casa da malattia; 35 (già 61), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 22 luglio 1852: è un biglietto nel quale scrive di essere ancora malato; 36 (già 62), Lettera di Alessandro Torri a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Pisa 4 agosto 1852: sui libri per la Biblioteca di Zara, sul glossario del Dizionario del Manuzzi da stampare, sul Convito di Dante; 37, Lettera di Alessandro Torri ad Antonio Cesari a Verona, Firenze 9 marzo 1826: sulle “Bellezze di Dante”; 38, Lettera di Alessandro Torri ad Antonio Cesari a Verona, Pisa 18 aprile 1826: ancora su conti economici da sistemare.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci