Per arrivare all'inserimento della voce Cannocchiale nella terza edizione del Vocabolario bisogna passare attraverso la registrazione nelle due edizioni precedenti e nella stessa terza edizione del Vocabolario della voce Occhiale.
Se infatti, in questa terza edizione la descrizione del cannocchiale è omessa e affidata semplicemente al richiamo del telescopium, è nella trattazione della voce occhiale, dalla prima alla terza edizione, che è possibile notare un progressivo avvicinamento a Galileo e alla sua rivoluzionaria scoperta.
Così si susseguono le voci dalla prima alla terza edizione:
I edizione, voce Occhiale: "Strumento di cristallo, o di vetro, che si tiene in sul naso, davanti agli occhj, per aiutar la vista."
II edizione, voce Occhiale: "Strumento di cristallo, o di vetro, che si tiene davanti agli occhj, per aiutar la vista"
III edizione, voce Occhiale: "Strumento, detto volgarmente Occhiale del Galileo"
Dalla prima alla seconda edizione viene eliminata nella definizione la precisazione "che si tiene in sul naso", ma non ci sono prove della volontà di rendere più generale la definizione in modo che la descrizione dello strumento potesse comprendere anche lo strumento inventato da Galileo per potenziare la sua vista. Un altro interessante riferimento al cannocchiale, questa volta inserito in un esempio e messo in luce da una nota degli stessi Accademici, si ritrova sempre nella III edizione s.v. Cannone : in un esempio tratto dalla Tancia del Buonarroti si legge: "Tanc. 5.4 Gli è lungo, e par degli organi un cannóne, Ha due vetri, un da capo, e un da piede, Si chiude un'occhio, e all'altro si pone, Sotto si guarda, e di sopra si vede, Fa crescer sì le cose, e le persone, Che chi mira un pulcíno, un'oca il crede (parla dell'occhiale fatto da Galileo Galilei nostro Accad,)".
L'origine di Cannocchiale rimanda ai due termini cannone e occhiale: secondo Bruno Migliorini, la voce, coniata probabilmente da Giuseppe Biancani nel 1611, pur essendo un composto sulla base del sostantivo femminile canna, ha assunto il genere maschile come per cannone e occhiale che dovevano essere le denominazioni correnti dello strumento al momento delle grandi scoperte astronomiche di Galileo.